26.3.18

La Paganese vista da...Nocera! - Chiedere scusa ai tifosi e battere la Casertana!

Forse per un certo verso, un cappotto così è giusto, dato che anche in piena estate, era la fine di luglio in Tim Cup a Trapani, la prima uscita stagionale fu ugualmente da brividi con identico punteggio. C'è poco da scherzare, ci provo anche se la voglia è poca: l'imbarcata subita da Cesaretti e compagni deve far riflettere e preoccupare in vista del prosieguo del finale di stagione. A Catania, non ci voleva la zingara per indovinarci e poi la Paganese non è l'Andria che pareggia a Lecce in rimonta, una sconfitta ci può stare ma le proporzioni tennistiche no! Umiliante ed imbarazzante, soprattutto per il valoroso manipolo di tifosi della Curva Nord che s'è imbarcato alla volta della Sicilia, in condizioni climatiche non facili e con una classifica che poco spinge a far viaggi di tali distanze. Ho visto solo venti minuti di gara, m'è bastato per capire che si profilava la goleada, come avevo preannunciato al fedele amico azzurrostellato Paolo Saturno speranzoso di una rimonta. Il resto del set mi è giunto attraverso i messaggi degli amici: ogni bip del telefono era un gol, ad un certo punto pensavo che si fosse inceppato il sistema del cellulare. Invece erano i vari Barisic e Curiale che seppellivano Gomis a suon di gol. Cerco ancora una volta - autoflaggellandomi - di scherzarci sopra, tanto si dice che è un gioco.

Purtoppo in una settimana è crollato sotto i colpi delle siciliane il castello di certezze e speranze costruito nelle uscite precedenti: forse era fatto di sabbia. Giusto sette giorni fa, dopo il pari di Monopoli si profilava all'orizzonte ben altro scenario, ma la doppia sconfitta con Siracusa e Catania ha fatto ricadere nel baratro una Paganese che con le unghie si stava aggrappando alla parete tortuosa della salvezza. Gli azzurri di De Sanzo, presentatosi al Massimino forse con un atteggiamento tattico troppo sbarazzino, piombano di nuovo al terzultimo posto a tre lunghezze dall'Andria, che poi sarebbero quattro se si considera lo svantaggio con gli uomini di mister Papagni negli scontri diretti. Nelle prossime due settimane la Paganese, prima della sua sosta di metà mese prossimo, ospiterà la Casertana, che è crollata a Reggio Calabria e poi batte il Lecce, e farà visita al Fondi nella domenica della Festa della Madonna delle Galline. L'Andria invece sarà di scena a Bisceglie, ospiterà l'Akragas e poi renderà visita al Trapani quando la Paganese riposerà. Tradotto: gli azzurri, con una mano santa dal cielo della Sua Vergine che l'accompagni in queste due partite, deve fare bottino pieno e sperare nella doppia sconfitta esterna dei pugliesi, che vinceranno in casa con l'Akragas, per ritrovarsi di nuovo appaiati in classifica.

Insomma, il cammino ad essere ottimisti, e facendo un pronostico a favore, s'è ingarbugliato molto con lo spretto dei playout che sembra delinerasi all'orizzonte. C'è sempre il Catanzaro su cui poter far classifica e tirarlo giù, dovendo venire a Pagani all'ultima, ma ora è un discorso troppo lungo da farsi o sperare in  una nefasta sentenza attesa per l'11 aprile. Ora bisogna togliersi da dosso questo cappotto inzuppato di reti, chiedere scusa a quei fantastici tifosi giunti sino a Catania, veri vincitori della giornata, e con tanto sudore lavorare e preparare al meglio la Settimana Santa, con lacrime già versate e sangue da versare in campo sabato contro la Casertana per batterla. 

Peppe Nocera
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