14.2.18

Viterbese-Paganese 5-4 (dopo i rigori): peccato, veramente peccato!


Nella foto, tratta da Eleven Sports, il gruppetto dei tifosi paganesi presenti a Viterbo con un emblematico striscione
Peccato, veramente peccato! Una sconfitta che brucia e lascia tanta amarezza. Gara secca, a eliminazione, a Viterbo per decidere chi tra la locale squadra e la Paganese dovesse passare il turno di Coppa Italia per accedere alle semifinali. Una gara vibrante, infinita, coinvolgente; cambiamenti di fronte continui. Più Paganese quasi sempre, fino al termine di centoventi minuti logoranti ma avvincenti; un calcio d’avanguardia, mai un momento di pausa, mai niente di scontato, mai un senso di rilassamento o di appagamento, mai un minimo senso di noia. Che Paganese, ragazzi! chi non ha visto Viterbese-Paganese dal vivo o dai teleschermi di Eleven Sports, si è perso uno spettacolo inconsueto; di certo non ha visto all’opera la migliore Paganese di questo campionato.
È andata come è andata alla lotteria del calci di rigore ma possiamo ben dire che le risposte attese da Massimiliano Favo da questa partita sono arrivate. In pochi credevano a una specie di miracolo calcistico perché per la conquista delle semifinali erano di fronte una squadra al secondo posto nel girone A (la Viterbese) e un’altra al penultimo posto nel girone C (la Paganese). Ebbene questa differenza in campo non si è mai vista; forse, e senza forse, si può dire che è stata proprio la Paganese a giocare il migliore calcio della giornata. Solo il risultato finale, beffardo sotto ogni punto di vista, ha condannato la squadra azzurro-stellata al termine dei calci di rigore.

Le note positive ricavate al termine dell’incontro sono parecchie. Ci sono conferme e sorprese. La conferma viene dalla prova maiuscola di tutta la difesa e in particolare dell’attentissimo Galli e del sempre più autorevole Piana. Promozione a piene mani per Ngamba che nel ruolo di giocatore di fascia ha dato dimostrazione di potere essere abile e arruolabile fin dall’inizio; bene ancora una volta Baccolo nel ruolo di frangiflutti davanti alla difesa; bene Bensaja quando è entrato per dare maggiore compattezza alla manovra di centrocampo; più che bene Cesaretti che nel secondo tempo ha catalizzato la maggior parte dei palloni gravitanti nell’area di rigore avversaria. Le sorprese, positive, arrivano dalla prova di Nacci che si è ben disimpegnato a centrocampo e soprattutto dalla prova di Cuppone che ha nobilitato l’attacco non solo per il bel gol messo a segno. Da oggi Favo ha solo l’imbarazzo della scelta per schierare gli uomini di attacco. Cuppone ha impressionato di più; pronto, svelto, pimpante, presente su tutti i palloni, ancorché finalizzatore implacabile sotto rete con pallone a incrociare su servizio al bacio di Bensaja. Il gol dell’uno a uno, pareggio della speranza allo scadere del tempo regolamentare, è una sua perla.
Nel giorno di San Valentino, gli irriducibili ragazzi che hanno voluto seguire la squadra in trasferta, incuranti del grande freddo, hanno postato uno striscione significativo che va al di là di ogni commento. “Non c’è donna che possa competere”, un inno d’amore per la cara Paganese.
Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com