31.1.18

Baccolo e Carini possono partire. Solo allora si sbloccherebbe il mercato in entrata.



Anche la Paganese è all'Hotel Melià di Milano, in quello che sarà il centro del calciomercato fino a domani sera. Alle 23 scatta il gong e ci sono ancora più di 24 ore per mettere a segno gli ultimi colpi di un mercato di riparazione che ha regalato pochissime emozioni. Un mese di gennaio quasi passato inosservato per la Paganese, alla luce delle parole del presidente Raffaele Trapani nella ormai famosa conferenza stampa di dieci giorni fa. Non sarà messo nessun nome altisonante a disposizione di Massimiliano Favo, che avrà qualche volto nuovo in rosa (comunque giovane) solo se ci saranno delle uscite. Il ds azzurrostellato Antonio Bocchetti è a Milano già da lunedì; è stato raggiunto oggi dal patron Trapani che ieri era a Roma per l'assemblea elettiva della Figc, dove non è stato possibile eleggere il nuovo presidente federale (Trapani era un sostenitore di Gravina). 

Giornata interlocutoria quella di ieri per Bocchetti, il cui primo obiettivo è quello di cedere Baccolo e Carini, i quali sono i due giocatori over che la Paganese sarebbe disposta a sacrificare per ridurre ulteriormente il monte ingaggi. Già nelle scorse settimane c'erano state delle richieste per i due, ma erano stati proposti degli scambi con altre società. Qualora dovessero partire, verrebbero rimpiazzati da giocatori provenienti in prestito da altre società (si fanno i nomi di Lovric del Catania e Trovade, rilanciato da TuttoC, del Bologna). La Paganese deve anche resistere alle richieste che fioccano per Andrea MeroniLuca Piana, dopo le ottime prestazioni dei due centrali; la Juve Stabia, invece, avrebbe fatto un sondaggio per Tascone e Della Corte che però con molta probabilità resteranno in azzurrostellato.
Qualcosa potrebbe muoversi in attacco, reparto attualmente numericamente scarno. E' tornato di moda il nome di Giuseppe Sibilli, esterno classe '96 dell'Albinoleffe che già in estate piaceva alla Paganese. Un'alternativa è rappresentata da Gaetano Dammacco (20) del Matera. Azzurrostellati che, secondo quanto riporta SoloSalerno.it, sarebbero anche sulle tracce del terzino sinistro Patrick Asmah, attualmente alla Salernitana in prestito dall'Atalanta

Danilo Sorrentino
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La Paganese vista da Nocera... - Non è vero ma ci credo.

In vista della partita con l'Akragas, che temevo molto, mi ero premunito prenotando un posto, con la famiglia, al teatro "La Locandina" di Pagani: eccellenza di sorriso che da 39 anni lavora e fa cultura sul territorio, sotto la grande guida artistica di Carmine De Pascale. Lo avevo fatto per ogni evenienza catastrofica sportiva che avrebbe potuto maturare sul rettangolo di gioco del Marcello Torre, altro palcoscenico storico di Pagani, che da 43 anni fa sorridere ma anche piangere gli sportivi locali. Ieri mi son divertito solo al teatro, visto che sull'altro palcoscenico ho sofferto, pur assistendo alla prima storica vittoria casalinga in campionato, eccezion fatta per i minuti di recupero che ho evitato per recarmi a teatro ed evitare un infarto.

Vittoria amara ma fondamentale per continuare a sperare non so in che cosa francamente. Brutta partita - chiariamolo subito - che ha dimostrato, al cospetto del fanalino di coda Akragas con l'acqua alla gola in tutti i sensi, la pochezza tecnica di questa Paganese. Vittoria anarchica, per quello che s'è visto in campo in occasione di richieste di sostituzioni tra il capitano Scarpa e la panchina, che fa capire lo stato di confusione generale che serpeggia con tanti nervi scoperti. Bisognava vincere e s'è vinto finalmente, ma ripeto è una vittoria che mi lascia tanta amarezza per il contesto in cui è avvenuta. Sempre meno spettatori ed interesse attorno a questa benedetta società che si recherà a Milano innanzitutto per vendere.

Non riesco ad essere totalmente felice per questi primi punti che servono solo a "resistere per continuare ad esistere" come recita lo striscione che campeggia in Curva Nord. Futuro societario in bilico, rosa che potrebbe essere indebolita ulteriormente, prospettiva di risalita in classifica difficile, visto il livello tecnico attuale, con nuvole che non si diradano. Anzi con il trascorrere delle settimane aumentano e non portano novità. Però credo che bisogna trovare sempre uno spiraglio positivo in tutte le cose, fa parte della filosofia della vita. Allora mi sono affidato al teatro e mai titolo della rappresentazione di ieri sera della Locandina fu più azzeccato: "Non è vero ma ci credo". Al momento, infatti, vedo tutto buio attorno agli azzurrostellati, non vedo come possa migliorare la situazione, su tutti i fronti in casa Paganese, ma in cuor mio ci credo...anzi ci spero!

Peppe Nocera
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29.1.18

Basta e avanza Tascone per la prima vittoria in casa della Paganese.


Più di un parto. Ci son voluti più di nove mesi per ritrovare il sorriso in casa alla Paganese. L'ultima volta (il 5 aprile contro il Fondi) fu Firenze con una doppietta a regalare una gioia grande al Torre, tornato ad essere un fortino contro l'Akragas grazie ad un altro della "vecchia guardia", Simone Tascone. Il guizzo del centrocampista, al primo gol in campionato, basta e avanza ad una Paganese che è passata subito in vantaggio ma non ha saputo chiudere la gara, rimasta in bilico fino all'ultimo. Prima vittoria davanti al proprio pubblico per gli azzurrostellati, a cui serviva assolutamente un successo per restare agganciati al treno salvezza diretta.

Favo conferma ancora il 3-5-2, nonostante l'assenza di Baccolo e Carini, rimpiazzati rispettivamente da Bensaja e Acampora. La gara si mette subito bene per gli azzurrostellati che, dopo 7', si ritrovano già avanti grazie all'inzuccata di Tascone che sfrutta un preciso cross dalla trequarti. La sfida, in discesa per la Paganese, viaggia su ritmi accettabili solo nelle prime fasi, dove c'è da registrare anche la risposta dell'Akragas con un tentativo di Carrotta respinto da Gomis. Poi, col passare del tempo, le squadre si punzecchiano soltanto. L'undici di Favo guadagna metri ma è improduttiva in fase offensiva, i siciliani ci mettono impegno e nelle ripartenze provano a ristabilire la parità ma si contano solo il colpo di testa di Salvemini (20') e la punizione di Vicente (41') che terminano a lato. Alla mezz'ora lascia il campo Talamo per infortunio: al suo posto Negro.

Ritmi bassi anche nella ripresa, con l'Akragas che ci prova con maggiore determinazione, visto che al quarto d'ora Di Napoli passa al 4-2-4 con gli ingressi in campo di Franchi e Moreo. L'occasione migliore ce l'ha Russo che dal limite manda alto sulla traversa, mentre gli azzurrostellati sprecano il raddoppio col neo-entrato Ngamba al 26': superlativo nella circostanza Vono in uscita. Incandescente il finale, in cui la Paganese riesce a resistere, seppur l'Akragas chiuda con cinque punti. L'unico pericolo dalle parti di Gomis lo porta il 17enne Tripoli con un sinistro debole. Stavolta niente beffa nel finale e tre punti fondamentali in chiave salvezza. 

IL TABELLINO

MARCATORE: pt 7' Tascone 

PAGANESE (3-5-2): Gomis; Meroni, Piana, Acampora; Picone (34' st Maiorano), Tascone (21' st Ngamba), Bensaja, Scarpa, Della Corte; Talamo (34' pt Negro), Cesaretti. A disp.: Marone, Galli, Buonocore, Bernardini, Pavan, Marigliano, Dinielli, Grillo. All.: Favo

AKRAGAS (3-5-2): Vono; Scrugli, Pisani, Danese; Saitta (13' st Moreo), Carrotta, Vicente, Navas (13' st Franchi), Russo (39' st Minacori); Salvemini, Gjuci (25' st Tripoli). A disp.: Lo Monaco, Ioio, Petrucci, Bramati, Canale, Malluzzo. All.: Di Napoli

ARBITRO: Feliciani di Teramo (Dibenedetto - Pappagallo)

NOTE: spettatori 600 circa. Ammoniti: Vicente, Saitta, Bensaja, Salvemini. Angoli: 5-4. Recupero: pt 3', st 4'

Danilo Sorrentino
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La Paganese vince una brutta partita, una delle peggiori viste quest’anno al “Marcello Torre”.


Nella foto, Tascone ha appena messo a segno il gol che deciderà la partita

di Nino Ruggiero

Si sapeva che non sarebbe stato facile per la Paganese avere ragione dell’Akragas. E così è stato. Brutta partita da parte degli azzurro-stellati, una delle peggiori viste quest’anno al “Marcello Torre”, ma almeno i tre punti sono arrivati. Magari fossero arrivati quando si è giocato decisamente meglio, ricavando poco o niente in fatto di punti…

Paganese in vantaggio dopo nemmeno dieci minuti di gioco, durante i quali si è vista una squadra abbastanza tesa ma vogliosa di arrivare al risultato pieno. Dopo il bel gol messo a segno da Tascone su imbeccata di Della Corte, la squadra di Favo ha però inaspettatamente mollato gli ormeggi ed è calata sotto il profilo dell’intensità agonistica.

Il centrocampo, che vedeva Bensaja nelle vesti di regista, ha cominciato a perdere colpi e contrasti. Psicologicamente gli azzurro-stellati sono sembrati – allo stesso tempo – appagati dalla segnatura realizzata ma preoccupati oltremisura di mantenere il vantaggio conseguito. Ma si può anche capirli, visto che in questa annata calcistica la vittoria è sempre sfuggita di mano al “Marcello Torre” in modo anche rocambolesco.

L’Akragas, che aveva ed ha problemi societari di gran lunga più gravi di quelli che attanagliano la Paganese, ha provato, soprattutto nel secondo tempo, con azzeccate sostituzioni, ad alzare i ritmi e ha dato serie preoccupazioni alla difesa della Paganese. Errori a ripetizione nei momenti cruciali della gara, da parte degli atleti azzurro-stellati, hanno irretito oltre il lecito lo scarso pubblico presente. In realtà pochi calciatori si sono salvati da un grigiore generale; fra questi sicuramente il giovane Acampora, schierato a sorpresa tra i tre difensori centrali, e il sempre più autoritario Piana che da qualche settimana sta recitando autorevolmente la parte del leader difensivo. Bene ancora una volta, ma oramai non è più una sorpresa, il portiere Gomis.

Il risultato, per fortuna, nonostante una pressione costante e a volte disperata degli agrigentini, non è cambiato fino al termine e tre punti davvero preziosi – a prescindere dal gioco espresso – sono finiti nel carniere della squadra di Favo.

Una vittoria, come una rondine, però, è bene dirlo, non fa primavera. Servirà, non servirà: non si sa, visto che comunque – a meno di un miracolo calcistico – la via dei play-out sembra spalancata. Difficile e delicata era la posizione della squadra e della società prima dell’incontro con l’Akragas, ancora più difficile e delicata resta nonostante la conquista dei tre punti. La squadra, con la prestazione odierna, ha sconcertato anche gli spettatori solitamente ben disposti a perdonare errori veniali.

Il futuro è quello che più preoccupa; soprattutto quello prossimo. Voci vicine alla società parlano di ulteriori sacrifici che interesseranno gli ultimi giorni del mercato invernale che, come è noto, si chiuderà il giorno 31 prossimo. Si parla di cessioni di un paio di calciatori che alleggerirebbero il monte stipendi e consentirebbero un certo respiro al delicato equilibrio del bilancio societario.
Purtroppo c’è da dire che il grido di dolore lanciato da Raffaele Trapani e dal notaio Nello Calabrese in ordine alla necessità di avere aiuti da parte di nuovi imprenditori, è rimasto lettera morta; nessuno si è avvicinato alla società o ha mostrato di volerla rilevare anche a costo zero. Normale quindi che si proceda con passi studiati pensando soprattutto a far quadrare i conti. Altro che rinforzi!

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

Favo: "Dobbiamo continuare a lavorare per la salvezza".


Mister Favo ha analizzato così la prima vittoria in campionato in casa della sua squadra:”Speriamo che Talamo non si sia fatto male. Anche perché oltre questo infortunio c’è da segnalare anche la condizioni di altri giocatori che hanno giocato con qualche acciacco. All’inizio della partita le due formazioni hanno schierato due formazioni con una età media molto diversa: noi molto giovani mentre loro più esperti, voglio ringraziare i miei ragazzi. La nostra fortuna è che lavoriamo sempre con molta serenità, senza troppe pressioni da parte dell’ambiente. Dobbiamo raggiungere questa salvezza, sappiamo le difficoltà ma io confido nel fatto che se dovessimo riuscire ad essere più cinici potremmo giocarcela fino alla fine.

Il 3-5-2 l’ho riproposto perché ho notato che contro la maggior parte delle squadre che hanno utilizzato questo modulo siamo sempre andati in difficoltà. In più ho carenza in attacco, quindi c’è bisogno di adattamento. C’è da dire che a Reggio abbiamo giocare molto meglio di oggi, ma il calcio è paradossale. Ora sto lavorando su questo modulo per tante situazioni, e in questo momento dobbiamo continuare con questo modulo. Mi auguro che Piana non lasci la squadra nel mercato. E’nato nelle givoanili della Sampdoria, si è perso negli anni ma è un giocatore importante. E mi dispiacerebbe perderlo ma non credo che la società lo lasci partire.

da www.resportweb.it

Paganese-Akragas 1-0: al "Torre" è stato un concentrato di emozioni.

La sfida salvezza del "Marcello Torre" tra Paganese e Akragas di ieri pomeriggio non poteva che regalare tante, forse troppe emozioni. Si affrontavano gli azzurrostellati, a caccia di una vittoria dopo tre sconfitte consecutive, e l'Akragas. I siciliani meriterebbero un capitolo a parte, con il club sull'orlo del fallimento e dell'esclusione dal campionato.

Il risultato finale ha decretato il successo della Paganese per 1-0, grazie al gol dopo pochi minuti di Tiscione. È stata per la squadra campana la quarta vittoria in campionato, ma la prima in casa. Una liberazione sostanzialmente, alla 23^ giornata, per gli azzurrostellati. La posizione è sempre precaria, la penultima, con 19 punti, ma la squadra di mister Favo ha accorciato su tutte le dirette concorrenti, tra le quali nessuna in questo turno ha conquistato i tre punti. Un sospiro di sollievo quindi, per il club, per i giocatori, per il mister.

Le emozioni però sono iniziate prima del fischio d'avvio del match. Tutto pronto per iniziare, palla al centro, ma l'Akragas si defila per un momento. Una squadra che oggi è in campo e domani chissà, che si abbraccia nei pressi della panchina. Tutti insieme, titolari, riserve, staff tecnico. Un gesto simbolico, di concentrazione ma anche di unione, in un momento davvero difficile e, immaginiamo, uno dei più brutti della carriera dei tanti coinvolti. Qualcuno magari ipotizzava il miracolo sportivo, che non è arrivato.

Per la Paganese, grazie a questi tre punti, forse inizierà un altro campionato. Per l'Akragas invece forse il campionato finisce qui. Sarà infatti una settimana pressoché decisiva per il futuro della società. Sapremo a breve se il Girone C resterà a 19 squadre o meno.

da www.tuttoc.com

28.1.18

Top&Flop di Paganese-Akragas 1-0.

TOP:
Piana (Paganese): 
disputa un'ottima partita aiutando Acampora e Meroni con i suoi provvidenziali interventi di raddoppio. Le fasce sono dunque blindate ma anche il centro dell'area di rigore. Si mette maggiormente in mostra nel momento in cui, dopo un anticipo, fa ripartire l'azione palla al piede. IMPONENTE


Vicente (Akragas): crea alcuni pericoli attraverso i suoi lunghi passaggi e le sue conclusioni da calcio di punizione che incutono qualche preoccupazione al portiere avversario. DETERMINATO


FLOP:
Negro(Paganese): 
entra presto in partita dovendo prendere il posto di Talamo, infortunato, ma non sfrutta al meglio l'occasione odierna sprecando un paio di occasioni importanti. Non è comunque una prestazione molto peggiore da quella dei compagni di reparto odierni. FUORI FASE


Nessuno nell'Akragas: avrebbero voluto vincere per regalare una gioia in un momento molto particolare, in cui si viaggia nel limbo molto delicato tra il fallimento e nuove possibili prorpietà. Ignari del loro futuro prossimo fanno un gesto da ricordare esibendo una prestazione di grande determinazione. Significativo l'abbraccio, poco prima dell'inizio, di giocatori e staff a ridosso della panchina. Sulla partita poco da dire: non ci sono particolari individualità da bocciare, la squadra di Di Napoli subisce molto nel primo tempo e gioca un po' meglio nel secondo provando a portarsi in avanti per lo più grazie alla manovra sulle fasce. Manca però la qualità per poter gestire al meglio la sfera in area di rigore avversaria. "RICORDA CHI ERAVAMO"

Da www.tuttoc.com

Paganese-Akragas 1-0: la Paganese espugna il Marcello Torre.

Finisce 1-0 in favore della Paganese il match appena disputato al Marcello Torre tra questa formazione e l'Akragas. Potrebbe essere l'ultima partita disputata dalla formazione agrigentina ma non per questo i giocatori di Di Napoli hanno mancato di metterci il cuore. Nonostante ciò, è la rete di Tascone ad apertura di match a regalare la prima vittoria casalinga alla squadra di Favo in quello che - non va dimenticato - era comunque uno scontro diretto per la salvezza. Meriti dunque alla formazione che è stata capace di segnare in una partita in cui, di pericoli veri e propri, se n'è creati davvero pochi. Nel secondo tempo, però, l'Akragas mette in campo tutto quello che ha in termini di talento e voglia per cercare di riacciuffare un risultato che, nella sconfitta, sa tanto di punizione crudele. La manovra del Gigante è però lenta ed imprecisa e raramente la formazione allenata da Di Napoli riesce a portarsi proficuamente nell'area di rigore avversaria. 

Da www.tuttoc.com


25.1.18

Akragas nel caos, salta un'altra trattativa. E la gara contro la Paganese è a rischio.

Potrebbe essere a serio rischio la gara di domenica fra Paganese ed Akragas. La situazione societaria del club siciliano si è improvvisamente aggravata dopo l'ennesima trattativa arrestatasi e lo scenario, al momento, è abbastanza particolare. Da giorni si parlava di una cordata di imprenditori iraniani interessata a rilevare l'Akragas; una volontà che sembra ancora esserci ma che potrebbe concretizzarsi, per motivi burocratici, non prima di un mese. Nel pomeriggio di ieri il presidente Silvio Alessi ha incontrato la squadra che si stava allenando e, in modo franco, ha comunicato la sua impossibilità a continuare a far fronte agli impegni economici. Alcuni giocatori avrebbero già chiesto la cessione al responsabile dell’area tecnica Ernesto Russello. L'ex azzurrostellato Lorenzo Longo è già passato all'Andria, anche gli altri pezzi pregiati della rosa potrebbero lasciare l'Akragas a breve.

Secondo alcune testate, il discorso di ieri di Alessi equivale ad un “rompete le righe”, mentre per altri si andrà avanti nell'immediato, con il tecnico Lello Di Napoli (anche lui vittima di questa situazione) che per oggi ha programmato una partitella a ranghi misti. L'Akragas dovrebbe quindi comunque allenarsi, poi si deciderà se organizzare o meno la trasferta di Pagani. Lo scorso anno una situazione simile colpì indirettamente la Paganese, in occasione del match col Messina. Nella settimana antecedente la partita, i giocatori minacciarono di non giocare a causa del mancato pagamento degli stipendi. La sfida si disputò ugualmente al Torre, con gli azzurrostellati che la spuntarono per 2-0. 

Danilo Sorrentino
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Favo verso la rottura.


Sono sempre più distanti Favo e la Paganese: la prova è arrivata domenica, con l’assenza del tecnico nella conferenza stampa post Reggina. Società delusa dal suo operato e lui deluso ancora di più dal mancato arrivo di rinforzi, sintomo di una situazione che appare segnata, anche alla luce della recente conferenza stampa di Trapani e Calabrese: non c’è la forza per intervenire, bisogna cercare di salvarsi col materiale calcistico attualmente in organico. Ieri s’era parlato di dimissioni imminenti di Favo: attenzione alle prossime ore.

da resportweb.it

23.1.18

La Paganese vista da...Nocera! - Non c'è fine al peggio.

Sembra che ormai nulla può cambiare il destino di quest'annata. La delusione è tanta e le parole sono anche inutili, ad un certo punto. Cupo è lo stato d'animo che non mi consente di fare analisi tecnico-tattiche adeguate per commentare una gara. C'è poco da commentare. Va tutto storto. A volte si dice "Aiutati che Dio ti aiuta" ma forse è destino che Scarpa, il miglior calciatore della stagione della Paganese, contro la Reggina, fra andata e ritorno, debba fallire due rigori determinanti per la classifica, che potevano propiziare quattro punti  e cambiare la storia di un campionato. Se però non ti aiuti con le tue mani, Dio non ci può far nulla e allora è giusto che perdi, sebbene il rigore assegnato ai calabresi sia molto dubbio. Danni e beffe: se il pareggio andava stretto nel primo tempo, al termine della gara la sconfitta è atroce.

E' una navicella che ormai è alla deriva su tutti i fronti. Il morale è sottoterra, non riesco purtroppo a trovare ora motivi per sorridere ed alimentare la mia speranza e incrollabile fede in questa squadra che non riesce nemmeno a sfruttare le occasioni che vanno sfruttate. Così s'è destinati a morire, calcisticamente parlando, perchè non fare punti contro questa Reggina equivale ad ammettere, ancor di più, che non hai speranza di risalire la china. Fare risultato a Reggio, e c'erano tutte le premesse, avrebbe infuso nelle vene di tutto l'ambiente azzurrostellato nuovo vigore, soprattutto in vista dell'arrivo dell'Akragas per dargli il colpo di grazia. Invece niente da fare, si continuano a fallire occasioni che non ritornano, che saranno solo ricordi di quello che poteva essere e non è stato, quando sarà troppo tardi.
Sul fronte societario la situazione è più nera della mezzanotte e di novità, a distanza di una settimana, neanche l'ombra all'orizzonte. A confronto della situazione attuale della Paganese, il pessimismo di Giacomo Leopardi fa ridere. In attesa di un miracolo...sempre Forza Paganese!

Peppe Nocera
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22.1.18

Reggina-Paganese 1-0: è confermato: “il cane mozzica sempre lo stracciato”.


Nella foto, tratta da Eleven Sports, l’episodio da cui è scaturito il rigore in favore della Paganese.

di Nino Ruggiero

È confermato: “il cane mozzica sempre lo stracciato”. Purtroppo “lo stracciato”, allegoricamente parlando, è la Paganese, cui non va niente ma proprio niente per il verso giusto. Vicissitudini societarie a parte, anche il campo ha fatto capire che quest’annata di certo sarà ricordata per gli scarsi risultati sportivi ottenuti.

Ai pochi valori tecnici su cui poggia l’architrave della squadra, e di cui si è ampiamente discusso fino ad oggi, a Reggio Calabria si sono aggiunti anche alcune discutibili decisioni arbitrali che alla fine hanno condizionato il risultato. Sia ben chiaro, si è trattato solo di un’aggravante; ma sapete com’è, quando già per se stesse le cose girano male, a causa di motivi tecnici e strutturali, non ci si può pure aggiungere una giornata storta – chiamiamola pure così – di chi dovrebbe garantire imparzialità di giudizio. Perché – diciamolo chiaramente – Il rigore assegnato alla Reggina quando la partita si avviava stancamente verso lo zero a zero finale è sembrato più che discutibile per quello che le riprese televisive hanno fatto vedere.

La gara è stata molto combattuta fin dal primo minuto di gioco. La Paganese, disegnata tatticamente con una difesa a tre, ha giocato con fiero cipiglio, soprattutto dalla cintola in su. La difesa è apparsa più armonica del solito, anche ben strutturata grazie soprattutto alla bravura di Gomis, autore di un paio di interventi di assoluto valore tecnico, di Meroni che ha ben presidiato il centro destra e di Piana che al centro si è fatto valere per eleganza, determinazione e personalità. A corrente alternata hanno funzionato le corsie di destra e di sinistra affidate a Picone e Della Corte, liberi di potersi proporre in avanti e di esprimere le proprie potenzialità offensive.

Per tutta la durata del primo tempo la Paganese ha effettuato tanto possesso palla, ha messo in mostra tanta sana aggressività – sintomo di una buona condizione atletica complessiva – che autorizzavano a ben sperare per il risultato finale. Scarso però il bottino ricavato: una traversa piena, colpita in semirovesciata da Baccolo dopo tre minuti di gioco e un calcio di rigore fallito da Scarpa; il secondo in quest’annata proprio contro la Reggina: in casa e fuori.

Nel calcio, è risaputo, le occasioni che si creano devono essere concretizzate; ci vorrebbe il dono della sintesi: poche cose ben fatte, ma non è semplice. E la Paganese questo dono non lo possiede: rumina calcio ma conclude poco a rete specie quando le avversarie riescono a chiudere bene i varchi difensivi.

Anche a Reggio Calabria la rappresentazione non è stata pari alle attese: il carniere resta vuoto e la classifica piange. Purtroppo.

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com

Top & Flop di Reggina-Paganese.

Una vittoria per farsi gli auguri. Auguri, nonna Reggina: 104 anni, ma il cuore batte che è un piacere e la voglia di scrivere, un giorno, belle pagine di calcio è ancora molta. Non ora, perché vincere di rigore su un campo spelacchiato, di fronte a poche centinaia di persone, è segno di una convalescenza ancora lunga. Ci sarà tempo per le grandi imprese e le vittorie in giro per lo stivale. Un giorno, non ora.

E così un 1-0 di un freddo pomeriggio di Gennaio può diventare l'occasione propizia per festeggiare una storia. Una storia che parla ora di una stella un po' appannata, ma che vuole comunque brillare. Vince la Reggina questa sfida di bassa classifica, subendo prima una buona Paganese per colpire poi nella ripresa. E' una stella appannata capace ancora di produrre alcuni luccichii, bagliori di un calcio che fra qualche anno potrà vivere di posticipi serali nelle pay-tv di un'Italia tifosa sì ma dal salotto di casa. Perché è dal salotto delle nostre case che, un giorno, vedremo all'opera (se attorno a lui c'è gente giusta) Tommaso Cucchietti, un portierino scuola Toro capace di neutralizzare con bello stile due penalty: uno all'andata, uno oggi al ritorno, verso la mezz'ora del primo tempo. Cucchietti, ma anche Bianchimano (oggi non nella sua versione migliore) o Auriletto. La meglio gioventù. E' una stella appannata che ancora non cede all'idea di accontentarsi, nemmeno quando lo 0-0 sembra il risultato più scontato. Tulissi cade e De Francesco trasforma. Per un addio da trionfatore? O per una nuova professione di fede (amaranto)? Tre punti meritati, nonna Reggina. Con tutti i limiti e gli asterischi del caso, pesati ben presto da un Matera che scatterà una foto probabilmente più sincera. Una sconfitta non del tutto meritata, Paganese angosciata dalle bandiere bianche a mezz'asta sull'edificio presidenziale. Nel primo tempo non si è vista una cattiva squadra, in considerazione anche di una traversa colta al quarto minuto di gara. Ma già il calcio a certi livelli è un gioco maledettamente difficile. Serve tempo per metabolizzare le brutte notizie.

Ecco, a nostro avviso, i migliori e i peggiori della sfida giocata questo pomeriggio al "Granillo".

TOP:

De Francesco + i nuovi arrivi (Reggina): come possono esserci tante note liete in un 1-0 che sa di brodino? Su rigore, con la penultima in classifica? Ma la Reggina di questi tempi non è lo squadrone che tremare il mondo fa. Anzi, la Reggina 2017-18 è capace benissimo di smentire le buone prove precedenti e di soffiare sulla candelina di una rinnovata speranza. E quindi, viste le premesse, non ci sarebbe nulla per cui stupirsi se gli uomini di Maurizi avessero prodotto una prova incolore. E invece, per una volta, non è andata così. E' piaciuto il secondo tempo, è piaciuta questa Reggina che poggia sulle certezze del presente e sulle speranze del futuro. La prima è rappresentata -al momento- dal proprio capitano. Al centro di tante voci di mercato, in predicato di lasciare il centro Sant'Agata, l'uomo con la valigia già pronta rimane sempre concentrato e non appare nemmeno un minuto fuori dal progetto 2.0 firmato Maurizi. Bravo nel presentarsi sul dischetto, bravo a trasformare il penalty, bravo a coprire praticamente tutte le mansioni previste dal centrocampista del nuovo millennio. Un TOP che è soprattutto un primato "di testa" oltre che di tecnica. Poi ci sarebbe Cucchietti, ma il TOP al portierino lo diamo alla fine della stagione, per tutta una (meravigliosa) stagione. Poi ci sarebbe Auriletto, che in campo non doveva nemmeno scendere. Ma brave anche le speranze del futuro, con i laterali Armeno e Hadžiosmanović ad andare oltre il compitino e Castiglia che forse da Reggio non è mai andato via. E' una Reggina viva, ma è una Reggina che, proprio in questo momento, ha il dovere di non illudere, per l'ennesima volta, i propri tifosi. NE VEDREMO DELLE BELLE?

Gomis (Paganese):
pomeriggio sulle montagne russe in casa Gomis! Mentre il fratello Alfred si impaperava in un ben più importante Udinese-Spal, Lys ha condotto al "Granillo" una prestazione semplicemente superba. Una prestazione per la quale viene da chiedersi: ma ha mai avuto il treno giusto questo ragazzo che giovanissimo non è più? O l'ha avuto e non è mai salito? Già sul finire del primo tempo dice di no prima ad Hadžiosmanović e poi a Bianchimano, poi nella ripresa si produce in una serie di interventi che tengono a galla una Paganese che si ritira pian piano dalla contesa. In relazione al tabellino finale, nel punteggio ci sono senza dubbio i guantoni (uno senegalese, l'altro cuneese) di un portiere che può ancora dire molto. L'ULTIMO A CADERE

FLOP:

Sparacello (Reggina)
: un po' nervoso, un po' sfortunato, un po' vittima anche lui della giornata di grazia di Gomis. Quel tocco, all'alba della ripresa, a tu per tu con il portiere campano, è fonte di rimpianti. Relativi, perché alla fine la Reggina ha vinto e dunque...tutti promossi. La verità è che i flop vanno ricercati nelle prove collettive delle scorse settimane, in un progetto che comunque ha sacrificato individualità importanti come Mezavilla e soprattutto Porcino. Se qualcosa è andato storto, non è questa la giornata idonea per recriminare. Però è inevitabile, è normale: cominci a vincere...cominciano i rimpianti. GUARDA AVANTI E NON VOLTARTI

Carini-Baccolo (Paganese)
: in verità. E' sempre facile premiare, è sempre problematico mettere dietro ad una lavagna. I Top&Flop sono un gioco che si fa a cuor leggero. Ma solo per metà. Perché dietro ad una "bocciatura" ci sono tanti aspetti -anche esterni- da tenere sempre presenti. Ci sono però delle situazioni dove le giustificazioni e le attenuanti del caso devono essere riposte in uno scatolone ben chiuso. Sono dunque davvero sciocchi questi cartellini post-penalty, sono davvero inutili queste sanzioni che non aggravano tanto un pomeriggio che ormai se ne è andato, quanto la preparazione alla prossima sfida. Ironia del destino, delicatissima: arriva l'Akragas, l'ultima contro la penultima, un match fratricida. E' già difficile di per sè: perché affibbiarsi ulteriori handicap? ASSURDO

da tuttoc.com

Reggina-Paganese 1-0: in sala stampa si presenta De Sanzo.

Fabio De Sanzo, allenatore in seconda della Paganese, si è presentato in sala stampa per analizzare il KO di misura in casa della Reggina: “Il rigore assegnato a loro mi è sembrato troppo leggerino. Peccato perdere per un episodio così dubbio, bisogna ragionare sulle immagini. C’è doppio rammarico perché meritavamo di più soprattutto nel primo tempo: fra traversa e rigore era giusto segnare, ma contro queste squadre, che hanno questo calore della gente, induci l’arbitro a fare un errore. Nella ripresa la Reggina ha fatto la sua onesta partita. Perdere in una maniera del genere fa un po’ male. Cucchietti? Basta, levatelo via. Ha studiato bene Scarpa, è la seconda volta che lo ipnotizza, è stato bravo: peccato, segnando quel rigore avremmo vinto”.

da www.resportweb.it

Sconfitta di rigore, Scarpa sbaglia, De Francesco no. E la Reggina supera la Paganese.


Una gara dai due volti, sfortunata se vogliamo sotto certi aspetti. Ma la sostanza non cambia, perchè arriva l'ennesima sconfitta (la terza di fila) di un campionato che si fa sempre più complicato per la Paganese. Quei maledetti episodi! Quante volte si sente dire che decidono una partita, e così accade anche al Granillo. Basti pensare che gli azzurrostellati sprecano la madre di tutte le occasioni, con Scarpa dal dischetto, mentre la Reggina, dagli undici metri, trova tre punti di platino. Un rigore piuttosto contestato, una decisione a dir poco dubbia per un contatto veniale - che forse nemmeno c'è - fra Meroni e Tulissi. Un vero peccato, perchè il rigore sbagliato alla mezz'ora del primo tempo non solo non ha permesso alla Paganese di andare in vantaggio ma ha anche tagliato le gambe agli azzurrostellati. Dopo aver avuto le migliori occasioni, infatti, la squadra di Favo nel secondo tempo non ha mai impensierito Cucchietti mentre Gomis è stato autentico protagonista. 

Nel primo tempo è sicuramente più intraprendente la Paganese, che ha un approccio alla partita positivo sin dalle prime battute. Dopo tre minuti gli azzurrostellati avrebbero potuto già firmare l'1-0, con un'acrobazia di Baccolo che sbatte sulla traversa a conclusione di un perfetto schema su calcio di punizione. Poi ci prova Talamo, come riferimento offensivo di una buona manovra corale ma la Reggina si salva sempre. Gli amaranto potrebbero crollare alla mezz'ora, quando l'arbitro assegna un rigore alla Paganese per la trattenuta di Bianchimano ai danni di Baccolo. Dal dischetto ci va Scarpa che, come all'andata, si fa ipnotizzare da Cucchietti, anche se stavolta il giovane portiere della Reggina deve compiere un volo felino alla sua destra per respingere il penalty. Cambia così l'inerzia psicologica del match, perchè la Paganese, in termini di chance si fermano a questo episodio. La Reggina invece prende coraggio, chiudendo in avanti il primo tempo e dominando (sotto il profilo delle occasioni) la ripresa. Nel finale della prima frazione Gomis è provvidenziale su Hadziosmanovic in area e sul diagonale di Bianchimano.

Nel secondo tempo, come detto, le occasioni migliori sono tutte della Reggina che spinge con maggiore convinzione alla ricerca del gol. E' il solito Lys Gomis a tenere a galla la Paganese, compiendo due autentici miracoli prima su Sparacello coi piedi e poi su un destro di De Francesco sul quale fa valere i suoi riflessi. Le buone trame di gioco costruite nel primo tempo dagli azzurrostellati non si vedono, Favo manda in campo Ngamba nell'inedita posizione di esterno sinistro di centrocampo ma le cose non cambiano. Il finale premia gli amaranto, che guadagnano un rigore alquanto dubbio per contatto fra Meroni e Tulissi molto contestato da Carini e compagni. Ne fa le spese Baccolo, ammonito due volte in rapida sequenza per proteste. Dal dischetto De Francesco (in procinto di lasciare la Reggina) non sbaglia, pur intuendo Gomis la traiettoria del rigore. Agli azzurrostellati saltano i nervi nel finale - con Carini espulso dalla panchina - e il tentativo di reazione non viene neppure abbozzato. La zona salvezza resta sempre lontana.

IL TABELLINO

MARCATORI: st 39' rig. De Francesco

REGGINA (3-5-2): Cucchietti; Auriletto, Laezza, Solerio; Hadziosmanovic, Marino (33' st Giuffrida), Fortunato (20' st Castiglia), De Francesco, Armeno; Bianchimano, Sparacello (33' st Tulissi). A disp.: Licastro, Pasqualoni, Gatti, Turrin, Bezziccheri, Amato. All.: Maurizi

PAGANESE (3-5-2): Gomis; Meroni, Piana, Carini (45' st Maiorano); Picone, Tascone, Baccolo, Scarpa (27' st Bensaja), Della Corte (19' st Ngamba); Talamo, Cesaretti. A disp.: Marone, Galli, Buonocore, Bernardini, Marigliano, Acampora, Dinielli. All.: Favo

ARBITRO: De Tullio di Bari (Falco-Palermo) 

NOTE: spettatori 1500 circa. Al 31' pt Cucchietti para un calcio di rigore a Scarpa. Espulsi: al 38' st Baccolo per doppia ammonizione e al 49' st Carini dalla panchina. Ammoniti: Fortunato, Bianchimano, Tascone, Meroni, Baccolo, Cesaretti. Angoli 9-6. Recupero pt 0', st 5'

Danilo Sorrentino
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19.1.18

Quarti di finale di Coppa Italia: la Paganese pesca la Viterbese.

Si è concluso poco fa il sorteggio per decretare la squadra ospitante, in vista dei quarti di finale di Coppa Italia di Serie C. Ecco il tabellone completo con le quattro gare in programma.

Alessandria vs Renate

Pontedera vs Padova

Viterbese vs Paganese

Lecce vs Cosenza

da tuttoc.com

De Giosa lancia l'appello: "Spero che arrivi una mano a Trapani. Paganese mio trampolino di lancio".


«Il pubblico è senza dubbio il ricordo più bello che porto con me dell’esperienza alla Paganese». Roberto De Giosa, difensore centrale, classe 1981, è un protagonista recente della storia azzurrostellata. In forza alla Paganese per due stagioni – 2007/2008 e 2008/2009 – originario di Bari, oggi gioca nel Manfredonia in Serie D

Il ricordo più particolare dei tuoi due anni a Pagani?
«Sono stati due anni molto belli, anche se difficili, specie il primo. Nel 2007/2008 la Paganese era al suo primo anno in C1. Non fu un campionato semplice, rimanemmo impelagati nei bassifondi della classifica e poi per fortuna riuscimmo a fare i playout classificandoci meglio: questa posizione ci consentì di giocare la prima partita in trasferta e la seconda in casa. Conseguimmo una salvezza che a un certo punto sembrava insperata. Fu un’annata difficile che però diede grandi soddisfazioni». 

Andò meglio l’anno dopo…
«Sì, conseguimmo una salvezza tranquilla con Eziolino Capuano in panchina: la squadra era più competitiva. Ricordo però che verso la fine del campionato non riuscivamo più a vincere una partita: inanellammo 6 pareggi di fila».

C’è un momento che ricordi con meno piacere di quei due anni?
«Forse solo qualche risultato. Il primo anno cambiammo diversi allenatori, non avevamo una grossa squadra. Ma il presidente ci spronava sempre a dare il massimo. Ci diedero anche una grande mano i tifosi. In casa non abbiamo mai sfigurato grazie all’aiuto del pubblico». 

Dicevi che il pubblico è il ricordo più bello di quell’esperienza: perché?
«Non ero mai uscito dalla Puglia come calciatore. Ricordo che a Pagani fui accolto molto bene e mi sorprese l’attaccamento della tifoseria. Anche perché poi, diciamoci la verità, nello sport quando ti impegni e fai bene, lasci sempre un buon ricordo. Quando sono tornato da avversario, me ne hanno dette di tutti i colori, ma fa parte del gioco». 

Cosa ti ha lasciato l’esperienza di Pagani?
«È la piazza che mi ha lanciato e mi ha dato la possibilità di calcare altri palcoscenici, di giocare in altre squadre con l’ambizione di vincere. Sono convinto di una cosa: se non fosse stato per quell’esperienza a Pagani, non avrei mai fatto quello che poi sono riuscito a fare nella mia carriera». 

Ricordiamo il tuo arrivo alla Paganese?
«Avevo ancora un anno di contratto con il Manfredonia; per un cambio di programma io e altri calciatori fummo costretti ad andare via. Mi chiamò la Paganese, sapevo che era un ambiente bello caldo e che c’era l’intenzione di fare una buona squadra. Fu facile accordarsi con il direttore D’Eboli e il presidente Trapani. Poi, dopo quei due anni, andai al Sorrento». 

Il rapporto più bello di quegli anni?
«Con tutti, il presidente, Filippo Raiola, Gianfranco Rosati… Tutti. Con il presidente andavamo spesso a vedere le partite di biliardo assieme». 

Stai seguendo le vicende di quest’anno?
«Ho sentito anche le parole del presidente in conferenza stampa sabato. Credo che quanto sentito rispecchi appieno anche la situazione del calcio italiano. Stimo tanto Raffaele Trapani. In questi anni mi ha chiamato per chiedermi di tornare a Pagani, dove sono stato benissimo. A me non piace tornare dove hai fatto bene e hai lasciato un buon ricordo; con l’avanzare degli anni rischi di fare brutta figura e di cancellare il buono». 

Ti senti di dire qualcosa su questo particolare momento della Paganese?
«Dovrebbero dare tutti una mano a Trapani: le spese sono tante, se non c’è nessuno disposto a dare un aiuto concreto si fa fatica ad andare avanti. E c’è il rischio di tornare in categorie meno importanti dopo i sacrifici enormi fatti finora. Mi rendo conto che, considerate le difficoltà economiche, diventa difficile trovare qualcuno disposto a buttare soldi nel calcio; ma spero che arrivi qualcuno a dargli una mano». 

Barbara Ruggiero
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18.1.18

La Paganese vista da...Nocera! - Tra sconforto e speranza.

Scusate il ritardo. La rubrica, che puntualmente ad inizio settimana vi accompagna nel panorama azzurrostellato, s'è presa qualche giorno di riflessione. Non c'era troppa voglia di commentare la conferenza stampa di sabato che, seppur diversa nella sostanza, già alcuni mesi fa m'era stata prospettata dal presidente Trapani. Parto proprio da questo aspetto temporale. Forse andava fatta già allora, dato che lo stato delle cose era chiaro, ma qualcuno potrebbe dire che non sarebbe cambiato nulla. Sicuramente c'erano circa tre mesi di vantaggio sperando che quel tempo sarebbe servito, nel caso qualcuno fosse stato interessato, ad avviare un discorso anche per il mercato. Penso che a questo punto sia anche tardi, qualora si potesse avere una nuova forza economica per intervenire sulla rosa. Da sabato vivo tra lo sconforto, sportivo, e la speranza che qualcosa possa nascere dal nulla, quello che è secondo me il panorama economico interessato alla Paganese, per cambiare lo stato, molto preoccupante, delle cose. Senza fare troppi giri di parole, per la prima volta sotto la sua presidenza, Trapani alza le mani dinanzi alla realtà. Forse la sua era, a comando della società, è ai titoli di coda ma si spera che possa estrarre, ancora una volta come in passato, l'asso dalla manica, fare il colpo di teatro. Questa volta mi sa che il sipario si stia per chiudere definitivamente.

Tutti in città ci stiamo suggestionando su potenziali "Salvatori della patria", su ex dirigenti o presidenti che hanno fatto il loro tempo e non hanno voglia di rituffarsi nel pantano del calcio. La scorsa settimana si sono rincorsi i nomi più disparati con acquisizioni di quote e percentuali su ipotetiche società composte da quello o da quest'imprenditore sino alla certezza che in via Filettine nessuno era andato a bussare. Ci siamo illusi su altrettante ipotetiche riunioni, di cordate pronte a subentrare o ad affiancare Trapani ed il notaio Calabrese, ultimo baluardo di una passione antica, niente di tutto questo sino alle parole chiare e nette della conferenza stampa. Sto scrivendo per esorcizzare il mio sconforto ma nella speranza che in qualsiasi momento possa poter apprendere della nascita di una nuova e solida società. La prima prevale sinceramente sulla seconda. Eppure sono un tipo che non s'abbatte, cerca sempre di trovare la soluzione al problema sin quando non sbatte contro la realtà, come quando c'imbarcammo con gli amici giornalisti presieduti da Carlo Avallone nel salvataggio della Paganese nell'estate del 2001.

Spero che in tutto questo si dia una mossa l'Amministrazione Comunale, per quelle che sono le sue competenze, di vagliare l'S.O.S lanciato dalla società e concretamente, sempre nelle sue competenze, attuare qualche tavolo di lavoro per convogliare forze nuove per il sostegno della società. Non solo telefonate, ma verifiche accurate sul reale interessamento di imprenditori ed invitarli a discuterne concretamente. Solo allora penserò che il ruolo del Sindaco e dell'intera Amministrazione sia stato esaustivo. Non è semplice, lo capisco e forse è stato già fatto in passato ma ora è più importante di prima. Comprendo perfettamente che in città ci sono cose più importanti della Paganese a cui pensare, ma lasciarsi scivolare addosso il problema come se fosse solo di Trapani non è giusto. La Paganese ci rappresenta, è parte della nostra identità, è una passione che, seppur affievolita nell'ultimo periodo, non può e non deve scomparire. Se in questo nostro benedetto paese si ammaina anche quest'ultima bandiera ricordiamoci che non fallirà solo il progetto sportivo di Trapani ma di tutti noi. Chi può, e mi rivolgo alle forze economiche della città, intervenga, sostenga, rilanci una nuova idea di società, dia il proprio contributo a proseguire o ad accompagnare il sogno del presidente Trapani. Ripeto, come ho scritto altre volte, che non è il momento del personalismo o del protagonismo: è il momento di unirsi attorno alla casacca azzurra con un programma allargato a più forze economiche che dia nuova linfa al glorioso vessillo azzurrostellato. Sempre Forza Paganese!

Peppe Nocera
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16.1.18

Favo prova solo a parlare di calcio.

Da sabato la scena è cambiata e le vicende societarie hanno spazzato via tutti i discorsi, per la verità molto superficiali, relativi al mercato ed alla necessità di rinforzare la rosa per centrare una salvezza che attualmente sarebbe miracolosa.

Invece, almeno in assenza di sostanziali novità, il tecnico Massimiliano Favo dovrà giocoforza preparare la trasferta di Reggio Calabria senza nuovi innesti, ma con il concreto rischio di perdere qualche altra pedina dell’attuale organico per far fronte alle esigenze economiche della società liguorina.

L’aspetto societario ha la priorità ma con poche speranze di un repentino cambiamento di rotta. Lo stesso presidente Trapani sta provando ad allargare gli orizzonti per capire come sondare il terreno alla ricerca di nuovi investitori. Nel mezzo la squadra che ha ripreso ad allenarsi ieri pomeriggio sul sintetico di Mercato San Severino in vista della sfida salvezza con la Reggina dell’ex tecnico Maurizi. Favo sta provando ad isolare i calciatori ed a centellinare tutte le energie fisiche e mentali. Un’opera resa ancor più complicata dal mercato che impazza e dalle azioni di disturbo che arrivano dall’esterno da altre società interessate soprattutto al portiere Gomis ed all’esterno d’attacco Cesaretti.

da www.resportweb.it

La partita più difficile.


di Nino Ruggiero

La partita più delicata e più difficile della lunga storia della Paganese non è stata ancora giocata; dovrà probabilmente essere giocata attorno a un tavolo, non su un campo di calcio.

Siamo a un bivio. Lo hanno affermato nel corso di un’attesa conferenza stampa il notaio Aniello Calabrese e Raffaele Trapani, nei rispettivi ruoli di presidente onorario e presidente effettivo. Il grido d’allarme sulla situazione societaria era nell’aria da tempo: da quando, a fine estate, erano mancati quei colpi di mercato che solitamente avevano caratterizzato i campionati precedenti. Non sono bastati una politica certosina del risparmio per mantenere basse le spese; calciatori giovani ingaggiati da società di serie superiore con premi di valorizzazione per superare i grossi ostacoli di natura finanziaria che affliggono attualmente la società e che hanno portato anche scarsi risultati sportivi.
Difficile fare le nozze con i fichi secchi, si diceva un tempo. I campionati di serie C costano e anche tanto, prova ne sia che molte città dal nobile blasone sono state costrette nel tempo ad ammainare le loro bandiere. Non basta più saper gestire con oculatezza le poche risorse economiche di una società piccola come la Paganese. Lo hanno affermato con cognizione di causa i due maggiori responsabili della società azzurro-stellata che, a più riprese, incalzati dalle domande dei giornalisti presenti, hanno evidenziato la difficile situazione del momento. Di potenziamento della squadra manco a parlare; possibile, invece, per una ulteriore riduzione dei costi, qualche altro sacrificio tecnico di un paio di calciatori nel mirino di squadre che li tengono sotto osservazione.

È la prima volta che Raffaele Trapani, da quando ha preso il timone della Paganese – e sono oramai quasi quindici anni – esce pubblicamente allo scoperto dichiarando l’impossibilità di assicurare, con l’attuale compagine societaria, una squadra che possa arrivare alla salvezza e al mantenimento della categoria. Fallimento mai, come sempre dichiarato; ma nessuna certezza sul futuro prossimo e remoto della squadra.

Quelli che hanno i capelli bianchi come me sanno benissimo che la storia della Paganese è stata sempre costellata da difficoltà societarie; sembrerà strano per i più giovani, ma posso assicurare che anche nei momenti di grande splendore sportivo, quando, ad esempio, la Paganese gareggiava spalla a spalla con il grande Bari per la promozione in serie B, c’erano problemi economici. Su questo argomento avrebbe potuto scrivere un trattato il compianto Vincenzo Cascone, dirigente ultratrentennale della società, uno dei pochi che, all’epoca, pagò con enormi sacrifici personali la sua infinita passione per i colori azzurro-stellati. Lo stesso dicasi per Raffaele Iacuzio.

Insomma i problemi societari nella storia della Paganese ci sono sempre stati, anche quando è cambiato il timoniere al vertice della società. Oggi in proposito mi viene di rielaborare il pensiero di Tomasi di Lampedusa nel suo “il Gattopardo”: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.

In verità, una piccola città come Pagani è difficile che possa reggere un campionato di serie C. Raffaele Trapani ha cullato per lungo tempo un magnifico sogno, quello della promozione in serie cadetta, che è naufragato con il passare del tempo, dopo lo scontro con la dura realtà. Purtroppo quando le risorse sono esigue non si può sognare oltre il lecito; puoi attuare tutte le strategie di questo mondo, puoi fare i salti mortali, puoi saper amministrare, essere anche grosso esperto di calcio, ma alla fine emergono i valori; e per quelli ci vogliono i soldi, tanti soldi. Il che non significa nemmeno che sarai necessariamente vincente; vedi squadre come Lecce, Catania, Matera, Catanzaro, Cosenza che ogni anni si propongono per la promozione e spendono fior di quattrini.

AAA cercasi soci o imprenditori acquirenti: è questo – in sintesi giornalistica – l’annuncio scaturito da una conferenza stampa che, si sapeva, ha avuto il sapore di un vero e proprio SOS.

Che succederà? Arriverà il Messia auspicato dalla piazza; resterà Raffaele Trapani o avremo una riedizione della succitata massima gattopardesca?

Nino Ruggiero

P.S. per i pochi che non hanno seguito in diretta o in registrata la conferenza stampa di sabato scorso: Raffaele Trapani ha detto a chiare lettere che è disposto a lasciare gratuitamente il titolo a qualche imprenditore che fosse interessato alla società.

15.1.18

La Città: "Caos Paganese, la tifoseria si divide".

Difficoltà societarie in casa Paganese, evidenziate in una conferenza stampa tenutasi sabato. Ed oggi La Città titola: "Caos Paganese, la tifoseria si divide. Il futuro del club resta un’incognita. La società pensa a Zibert per la mediana".

I supporters azzurrostellati hanno opinioni diverse: "Da un lato c’è chi è favorevole all’uscita di scena dell’attuale dirigenza. Dall’altro chi sostiene che l’unica certezza per continuare a far calcio a Pagani corrisponde al nome di Raffaele Trapani".

Il problema è serio tanto che si sottolinea: "Questioni societarie che rischiano di minare anche l’ambiente in vista della ripresa del campionato".

da tuttoc.com

Domani al Superga si prepara la trasferta a Reggio Calabria.


Dopo una domenica di riposto concessa, da domani pomeriggio riprendono gli allenamenti al Superga di Mercato San Severino.

Squadra e staff tecnico prepareranno la ripresa del campionato dopo la sosta, che vedrà gli azzurrostellati impegnati nella trasferta di Reggio Calabria domenica alle ore 16:30.

Ufficio Stampa Paganese Calcio 1926 srl

13.1.18

Trapani chiede aiuto: "Con questi numeri non possiamo garantire un progetto per la serie C".

Una lunga conferenza stampa per chiarire quella che è la situazione societaria attualmente. 

Il presidente della Paganese, Raffaele Trapani, ed il notaio Nello Calabrese, presidente onorario del club, hanno chiesto un aiuto all'imprenditoria locale. 

Diversi i punti salienti con Trapani che ha annunciato: "Con questi numeri, non possiamo più assicurare il mantenimento di un progetto tecnico che possa bastare per la Serie C. Il nostro obiettivo principale è non fallire. Si rincorrono tante voci: al momento non c'è nessuno interessato a subentrare in società o a rilevare la Paganese. Sono disposto a cederla anche gratuitamente".

da www.paganesemania.it


Rgolanti ceduto all'Arezzo.


La Paganese Calcio 1926 srl comunica di aver ceduto a titolo definitivo l’attaccante Giuliano Regolanti all’US Arezzo.

Tutta la Società vuole ringraziare Giuliano, augurandogli le migliori fortune personali e professionali.

Ufficio Stampa Paganese Calcio 1926 srl

12.1.18

Cosa dirà domani Raffaele Trapani?

Il giorno della verità si avvicina per la Paganese. È stata convocata per domani mattina alle 11.30 la conferenza stampa del sodalizio di via Filettine per fare chiarezza sul futuro societario. Presso la sala stampa del Marcello Torre il presidente Raffaele Trapani e il notaio Nello Calabrese, presidente onorario del club, renderanno note le loro decisioni sul futuro della società alle prese con tanti interrogativi di natura tecnica. Difficile carpire il pensiero di Trapani, che si è trincerato da settimane dietro il silenzio e lontano dai riflettori. Il numero uno della società, da quasi quindici anni alla guida della Paganese, sta provando da tempo ad allargare la base dirigenziale per assicurare un futuro più stabile agli azzurrostellati. Dopo giorni di voci mai confermate su presunti abboccamenti con altri imprenditori, per Trapani è arrivato il momento di tirare le somme e di dire la sua verità sul futuro della Paganese. Voci di corridoio riferiscono che ormai il patron abbia deciso di farsi da parte al termine della stagione e che abbia convocato la conferenza stampa per annunciare il suo disimpegno con largo anticipo. Probabile però che il presidente voglia fare un ultimo sforzo per chiamare a raccolta pubblicamente la parte imprenditoriale della città liguorina prima di mollare la presa a giugno o di cambiare idea in presenza di importanti novità sul fronte economico. L’empasse di questi giorni, in attesa della verità di Trapani, ha ovviamente ripercussioni anche sul mercato ancora fermo al palo. La campagna di rafforzamento della Paganese non ha portato finora in dote i tasselli tanto attesi da Favo. Alcuni obiettivi individuati dal diesse Bocchetti stanno sfumando come il centrocampista Buono della Virtus Francavilla che pare pronto ad accettare la corte del Como in serie D.

da www.resportweb.it

10.1.18

Sabato 13 si conoscerà il futuro societario.

Sabato 13 gennaio alle ore 11:30 si terrà, presso la sala stampa "Salvatore Scarano" dello stadio Marcello Torre di Pagani, una conferenza stampa in casa Paganese: presenti il presidente onorario, Notaio Aniello Calabrese, e il Presidente Raffaele Trapani.

L'occasione sarà propizia per fare il punto della situazione da un punto di vista societario e capire se è in vista per il club azzurrostellato un allargamento della base societaria che permetta di dare un futuro più solido allo stesso sodalizio.

www.tuttoc.com

Paganese, regna l'incertezza.

Lo scarso entusiasmo del presidente Trapani e la sua lontananza dai riflettori non aiutano a squarciare l’alone di mistero che aleggia sulle sorti del club azzurrostellato. Con un mercato da portare avanti e senza certezze sulle risorse necessarie da mettere a disposizione del diesse Antonio Bocchetti per apportare i correttivi a un organico da rinforzare adeguatamente per ambire alla salvezza, resta utopistico fare previsioni di ogni genere. Gli ultimi rumors parlano di un incontro avvenuto lunedì sera tra il massimo dirigente liguorino e il notaio Nello Calabrese, presidente onorario della Paganese, presso lo studio dello stimato professionista nel centro cittadino. Un briefing importante per capire come muoversi per allargare la base societaria e dare un futuro più solido al sodalizio. Sul fronte acquisti tutto tace. Accostati alla Paganese il difensore croato Lovric e l’attaccante esterno Rossetti, entrambi classe ’96 e in forza al Catania da cui andranno via per trovare altrove maggiore minutaggio. Bocchetti ha fatto un sondaggio anche con l’esterno offensivo Camara dell’Avellino.

da www.resportweb.it

La Paganese vista da...Nocera! - Una svolta per il futuro.

Terminata la settimana di pausa, da ieri la Paganese è tornata a lavoro per preparare la trasferta, ancora lontana, di Reggio Calabria. Saranno 12 giorni di mini ritiro in cui mister Favo, saldamente al suo posto, cercherà di correggere i tanti difetti e limiti di una squadra che dovrà, gioco forza, cambiare ritmo al rientro in campo per migliorare la deficitaria classifica. Quello che però interessa maggiormente coloro che ancora seguono le vicende della Paganese, quest'anno a gennaio più che il mercato sempre avaro di colpi, è il futuro societario. Più che il futuro societario, in questo momento, è in ballo il futuro del calcio paganese. Lo avverto, girando per strada, con i tifosi che non mi chiedono più chi compriamo, se arriva un difensore o un centrocampista ma chiedono cosa succederà in società. La risposta non la riesco a dare perchè al momento non si hanno percezioni del futuro e spesso dico, a chi mi fa questa domanda, che non faccio l'indovino. Non so rispondere perchè da via Filettine non trapela nulla e bisogna essere solo un indovino per capire effettivamente cosa ha in mente il presidente Trapani.

Partiamo dalle certezze: Trapani non ha lo spirito e l'entusiasmo di qualche anno fa. Gli anni cominciano a pesare come anche le ristrettezze ecomomiche in più mettiamoci gli errori, alcuni imperdonabili dopo tanta esperienza come quelli di quest'anno, che hanno determinato il risultato che si vede in campo, con conseguente depauperamento di risorse e spettatori. Ecco che il quadro è completo! La Paganese, come s'è reso conto lo stesso presidente - al quale non vanno mai dimenticati e limitati i ringraziamenti per ciò che ha fatto e che speriamo faccia ancora per la storia degli azzurrostellati - è una questione di nicchia. Interessa a pochi. Allora serve un cambiamento radicale per ricreare entusiasmo, attorno al marchio Paganese, che possa far risorgere e riaccendere il fuoco di questa meravigliosa passione, che arde comunque sotto la cenere. Questo il sogno mentre la realtà è diversa e più articolata. Innanzitutto gli sportivi, ancora appassionati alla casacca azzurra, attendono la famosa conferenza stampa più volte annunciata, in privato al sottoscritto qualche giorno prima della vittoriosa gara di Siracusa ed pubblicamente dal direttore Raiola, dopo la vittoriosa gara di Coppa Italia con la Juve Stabia e ribadita, ancora nelle feste natalizie, al sottoscritto ed altri colleghi. Al momento però di tale conferenza stampa non sia hanno segnali. Il periodo indicato era la sosta del campionato quando appunto la mente era libera da altre distrazioni e poteva essere una sorta di bilancio. Ovviamente mi auguro e ci auguriamo come tutti i tifosi che questo possa avvenire nei prossimi giorni per capire realmente le intenzioni della società. Questo passaggio è importante secondo me per far capire anche a coloro, veri o presunti penso più alla seconda ipotesi, che sono interessati, come si vocifera, alla Paganese di uscire allo scoperto ed avere un quadro più chiaro. Credo che il silenzio sia solo dannoso e crei misteri su cui si alimentano false aspettative. La chiarezza, il parlare apertamente invece possa portare ad un confronto costruttivo che possa portare a qualche soluzione.

In questi giorni è tornato a circolare il nome di mister "Jomy" accostato, dai tifosi, alla Paganese più come una suggestione che come una realtà. Personalmente mi augurerei un affiancamento di Campitiello a Trapani con una triade completata dal notaio Calabrese per una società sempre più forte, da allargare a tutte le forze economiche della città interessate che potessero garantire un futuro più solido alla Paganese. Ma questo è solo l'auspicio di un tifoso prima e giornalista poi che segue la Paganese per la quale si augura sempre il meglio. Penso che sia giusto che Trapani abbia un sollievo ed un aiuto nel sostenere le fatiche ed il peso di una società, non solo economico ma anche morale, dopo tanto tempo. Credo altresì, che soprattutto in una realtà piccola come Pagani l'unione e la condivisione imprenditoriare verso la storica espressione sportiva del paese sia un dovere morale. L'unione fa la forza ed in questo rivedico il ruolo dell'Amministrazione che ha il dovere di supportare tale iniziative che, seppur non potendolo sostenere econimicamente, andrebbero almeno alimentate.

Peppe Nocera
© Paganesemania - Riproduzione riservata

8.1.18

Mercato: Cesaretti richiesto dal Catanzaro. A buon punto la trattativa con Buono.

La prima parte di stagione, per la Paganese, non è stata esaltante. Gli azzurrostellati sono penultimi in classifica con 16 punti, in piena zona playout. Eppure qualche giocatore che si è distinto comunque c'è, come Cristian Cesaretti che ha calamitato l'attenzione di diversi club. Su tutti il Catanzaro che avrebbe sferrato il primo attacco per la punta classe '97, autore di sei reti e miglior marcatore della Paganese come Scarpa, già a fine dicembre. La prima richiesta pervenuta al direttore sportivo Antonio Bocchetti è stata rispedita al mittente, dato che la società ritiene Cesaretti un elemento indispensabile, fra l'altro blindato l'estate scorsa con un contratto triennale. E' probabile, però, che i giallorossi ci riprovino nelle prossime settimane. In attacco, comunque, la Paganese ha tutti i ruoli coperti per il momento, anche se qualcosa in quella zona del campo potrebbe essere fatta ugualmente. Quella di Gennaro Troianiello in uscita dalla Samb, al momento, resta una suggestione. 

La rosa a disposizione di Massimiliano Favo ha delle urgenze in difesa (soprattutto nella zona centrale) e a centrocampo. Se nel pacchetto arretrato c'è necessità di attendere prima qualche uscita, in mediana bisogna rimpiazzare Imperio Carcione che ha risolto il contratto con il club azzurrostellato già ad inizio dicembre per motivi familiari. Il nome nuovo di queste ore è quello di Davide Buono, playmaker classe '91 proveniente dalla Virtus Francavilla. Buono, che alle spalle ha diverse esperienze in Serie D, nella seconda parte del girone d'andata ha trovato poco spazio fra le fila dei pugliesi e potrebbe passare alla Paganese. Sul giocatore, come specificato da Tmw, ci sono anche altre società, come Reggina e Monopoli nel girone C.

Nel frattempo, c'è già la prima operazione ufficiale, di tono minore. E' rientrato dal prestito alla Turris l'attaccante paganese Raffaele Stoia, che è stato subito ceduto, sempre in D e a titolo temporaneo fino al termine della stagione, all'Ebolitana di mister Alfonso Pepe. Il classe '98 aveva raccolto solo 6 presenze, di cui una sola da titolare, con la maglia dei corallini.

Danilo Sorrentino
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5.1.18

Mercato e futuro: è tempo di riflessione per la Paganese.


L'inizio del 2018 si è aperto nel segno delle grandi riflessioni in casa Paganese. Si lavora su un duplice binario nel club azzurrostellato, sfruttando la sosta del campionato che riprenderà il 21 gennaio e che vedrà Scarpa e compagni impegnati subito in due scontri diretti cruciali per la salvezza, contro Reggina in trasferta e Akragas in casa. Il primo fronte è quello del mercato, col direttore sportivo Antonio Bocchetti che ha ricevuto le direttive della società e proverà a mettere a disposizione di mister Favo, nel minor tempo possibile, i rinforzi giusti. Non ci saranno rivoluzioni, solo qualche cessione mirata e altrettanti acquisti. Infatti il mercato della Paganese sarà improntato sul "prima vendere, poi acquistare". Da rinforzare la difesa, con l'arrivo di almeno un centrale d'esperienza, e il centrocampo, il quale dovrà essere puntellato con un regista che possa sostituire Carcione. Gli azzurrostellati devono anche difendersi dagli attacchi ai propri giocatori. Il Catanzaro, ad esempio, ha messo nel mirino l'attaccante Cristian Cesaretti, uno dei migliori in questa prima parte di campionato.

Il secondo fronte di riflessione, invece, riguarda quello strettamente legato al futuro societario. Non è un mistero, infatti, che il presidente Raffaele Trapani stia da tempo pensando di allargare la compagine dirigenziale con l'arrivo di forze fresche dal punto di vista economico, anche se ciò dovesse prevedere un suo passo indietro. Gli scarsi risultati di questa stagione, i numeri sempre più negativi in termini di presenze allo stadio ed un evidente scollamento fra squadra e città avrebbero convinto il patron a cambiare registro. E' attesa proprio per questi giorni la già annunciata (dal dg Raiola) conferenza con la quale Trapani parlerà apertamente al pubblico e farà conoscere le sue reali intenzioni circa il futuro del club. Indiscrezioni circolanti in maniera insistente in città negli ultimi giorni parlano di un piccolo gruppo di imprenditori (locali e non) interessati ad entrare in società o a rilevarla completamente. Addirittura pare che ci siano già stati i primi contatti con la famiglia Trapani.

Danilo Sorrentino
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