18.9.17

L'analisi della sconfitta di Agrigento.

Il ko di Agrigento riporta indietro in classifica la Paganese. Nulla di drammatico rispetto alla graduatoria, con sole quattro giornate di campionato disputate, ma sul piano delle certezze tattiche e atletiche il quadro emerso allo stadio Esseneto sabato pomeriggio non è affatto gratificante. Sul rettangolo verde della valle dei Templi è andata in scena una squadra a tratti rinunciataria e lontana parente di quella che aveva espugnato Cosenza e aveva dominato per lunghi tratti la sfida interna con la Reggina.

In terra siciliana gli uomini di Massimiliano Favo non sono mai stati in partita con convinzione, pur trovandosi di fronte un avversario per niente irresistibile e costruito sulla linea verde. Le attenuanti di questo tonfo inaspettato, sulla base delle note positive emerse nelle prime due gare della gestione Favo, sono sempre le stesse.

Diversi elementi non al top, che convivono con acciacchi vari o che sono reduci da lunghi periodi di inattività, oltre ad incomprensibili soluzioni tattiche. Tutti fattori che stanno minando il rendimento globale di una squadra che si esprime sulla forza e sulla giocata del singolo più che sull’armonia tattica di un collettivo ancora oggi solo sulla carta e nella mente dell’allenatore.

Lo stesso allenatore non è esente da colpe nel ko contro l’Akragas. La scelta di Favo di rimescolare l’assetto tattico con la rinuncia alla punta di riferimento nel tridente d’attacco, lasciando spazio a un abbottonato 3-5-2, non ha pagato in termini di gioco e di concretezza. In pratica il portiere di casa Vono è stato impegnato solo nella prima frazione su calcio piazzato dallo specialista Carcione. Dalla cintola in su la Paganese non si è mai resa pericolosa, tranne in poche occasioni in cui Cesaretti e Talamo da esterni larghi hanno creato qualche affanno alla difesa di casa ma ugualmente senza sporcare i guantoni dell’estremo difensore agrigentino.

Nel dopo gara Favo ha parlato anche di un virus influenzale che ha messo ko alla vigilia almeno sei titolari, facendo riferimento a una situazione aggravatasi nell’intervallo. Un’attenuante che potrebbe trovare conferma nella condizione fisica precaria di diversi uomini scesi in campo e protagonisti di una prestazione ampiamente al di sotto delle aspettative.

Senza dimenticare l’handicap dell’espulsione di Piana a metà primo tempo che ha costretto gli azzurrostellati all’inferiorità numerica per quasi tutto l’incontro. Nel mezzo una situazione globale che va migliorata con urgenza, già a partire dal derby di sabato sera al Torre contro la Juve Stabia.

da www.resportweb.it