25.2.17

Melfi-Paganese 0-4. Quest'anno ne vedremo ancora delle belle!


Nella foto, tratta da Sportube, il quarto gol messo a segno da Bollino sull’uscita del portiere del Melfi.

Di Nino Ruggiero 

Pomeriggio di grande gaudio per la tifoseria paganese. Una vittoria in trasferta, con quattro gol segnati senza incassarne, non la ricordavo e, a dire il vero, non essendo amante delle statistiche, non so nemmeno se è mai stata conseguita in tutti i novanta anni di storia locale.

Partita agonisticamente combattuta, maschia, gagliarda, disputata su un campo pesantissimo per la pioggia caduta prima e durante la gara. Paganese in gran spolvero, decisa, sicura di sé; prima pimpante, sbarazzina e guascone  nella prima mezzora; poi, una volta in vantaggio dopo l’azzeccato colpo di testa di Tascone, autorevole, decisa, mai doma, addirittura spavalda, a conferma del rendimento avuto nelle ultime gare.

E sono tre vittorie di seguito; un ruolino di marcia che intriga ma che – soprattutto – indica che la squadra è in piena salute; addirittura più viva e più vegeta di quella che nelle prime fasi del campionato, all’indomani delle vittorie esterne di Catanzaro e Messina, aveva fatto sognare la tifoseria ad occhi aperti.

Bisogna ammettere – anche se le apparenze lasciavano credere che la squadra si fosse indebolita durante la campagna di gennaio – che i nuovi arrivati, oltre a portare una ventata di sana gioventù, hanno contribuito a fortificare l’assetto della compagine azzurro-stellata. Di questo bisogna dare il giusto merito al direttore sportivo Ferrigno e al coordinatore dell’area tecnica Bocchetti che hanno saputo pescare bene quando a gennaio si è trattato di rivoluzionare la squadra.

I numeri, che sono un’entità matematica e che solitamente non vanno discussi, dicono che la squadra ha raggranellato nove punti in tre gare. Merito anche e soprattutto di Grassadonia che – consapevole delle disavventure difensive della squadra – con grande coraggio ha rivoluzionato la difesa e ha dato fiducia alla coppia centrale De Santis-Carillo. Nello stesso tempo ha reinventato Alcibiade difensore di fascia, dandogli un’adeguata sistemazione più confacente ai suoi mezzi tecnici. Una mezza rivoluzione che ha visto protagonisti anche i componenti del centrocampo e una inattesa panacea per Pestrin che, con Tascone e Mauri, ai fianchi può dare anche un occhio in più alla difesa in fase di filtro. Una parola mi sento di spenderla per Liverani: trasmette tranquillità da tutti i pori e – a mio parere – non è un caso che non prenda gol da tre partite.

Crescono intanto anche Firenze, autore di una doppietta (e sono quattro!), e Bollino che sulla fascia destra si fa rispettare. Ne vedremo ancora delle belle!

Appuntamento a lunedì per un approfondimento con la rubrica “Così è, anche se non vi pare” su http://www.paganesegraffiti.wordpress.com