20.2.17

Le mosse tattiche di Grassadonia.


Nella foto, tratta da Sportube, il magnifico gol messo a segno da Firenze

Di Nino Ruggiero


Sei punti in due gare rappresentano un ottimo bottino per la ringiovanita Paganese. Tre punti insperati a Monopoli; tre punti, invece, più che sperati contro il Messina sabato scorso, proprio per il fatto di aver visto, esattamente una settimana prima, in terra pugliese, una squadra viva e vegeta.
Grassadonia sabato scorso ha spiazzato tutti presentando una difesa quasi completamente nuova. Ha ridato fiducia ai due centrali Carillo e De Santis e ha inserito sulla destra dello schieramento Alcibiade, non nuovo a recitare il ruolo di terzino vecchio stampo; a sinistra della difesa schierata a quattro ancora una volta Della Corte, oramai punto fermo della squadra sulla fascia di competenza.
Una considerazione spicciola sulle due ultime esibizioni: non so se è lo schieramento tattico difensivo che finalmente ha trovato una sua dimensione o se, invece, sono gli avversari di turno che non riescono a inquadrare la porta della Paganese. Per la prima volta dall’inizio del campionato, infatti, gli azzurro stellati non prendono gol in due partite di fila. Una cosa è certa, perché la matematica non scherza con le opinioni: da due gare il portiere Liverani si limita all’ordinaria amministrazione e – taccuino alla mano – non mi pare che abbia dovuto effettuare parate di grande rilievo. Come sempre, però, sarà il tempo a dare una risposta esauriente e precisa.

Grassadonia, direi finalmente, sabato scorso ha avuto un problema di abbondanza quando si è trattato di scegliere l’undici iniziale da mandare in campo. Il risultato gli ha dato ancora una volta ragione perché la squadra, ancorché timorosa e incerta nel primo quarto d’ora della gara, ha dimostrato di saper capitalizzare le azioni da rete proposte. Lo ha fatto con cinismo, con azioni corali e con la determinazione che caratterizza elementi che stanno dimostrando di avere dimestichezza con le porte avversarie. Prendete Firenze. Era arrivato in un momento di scetticismo generale e di lui si sapeva solo che era un calciatore promettente, mai definitivamente sbocciato. Al giovane Firenze sono bastate tre partite e due gol segnati per entrare nel cuore dei tifosi paganesi che se lo coccolano, così come si coccolano i calciatori di talento, per giunta quelli che hanno il numero dieci sulla maglia. Detto di Firenze, vorrei dire qualcosa anche di Bollino, altro talento indiscusso. Ha cominciato in sordina a causa di un problema fisico che si portava dietro, ma ha già fatto vedere di poter rivaleggiare in bravura con Cicerelli, punto di forza della squadra. A destra, in ossequio al suo credo tattico, adesso Grassadonia ha due frecce al suo arco: appunto Bollino ed Herrera che prima o poi tornerà al suo antico splendore.
Dei nuovi arrivi di gennaio, l’allenatore salernitano ha promosso a titolare il duo difensivo centrale Carillo-De Santis. E fa bene perché i due calciatori si integrano bene. Possente, autoritario e deciso Carillo; elegante, svelto, disinvolto De Santis che da centrale riuscirà sicuramente a dare il meglio di sé.

Tutti i nuovi arrivi, almeno fino a questo momento, hanno portato linfa vitale alla squadra. Sono in possesso di buoni numeri, sono carichi di entusiasmo giovanile e lo dimostrano sul campo in virtù di prestazioni di tutto rispetto. Di Tascone non posso dire granché, ma la prima impressione ricavata dalla gara di Monopoli è senz’altro positiva.

Ma è tutta la squadra che gira come nei periodi migliori di questa annata. Grassadonia sta schierando un centrocampo di avanguardia, privilegiando l’aspetto offensivo. Nella zona centrale del campo, Pestrin, indiscusso leader, è chiamato a un maggiore lavoro di copertura, diciamo di filtro davanti alla difesa, proprio per le caratteristiche estremamente offensive di Firenze e di Mauri. Quest’ultimo rappresenta, al momento, la vera sorpresa perché è riuscito a ritagliarsi, con il lavoro svolto, un posto di assoluto rilievo nell’inquadratura e stupisce settimana dopo settimana per le sue doti tecniche.
Insomma una squadra che appare in piena salute ma che deve probabilmente trovare la giusta equidistanza fra i reparti. Infatti l’impressione è che la squadra sia più pronta per il gioco offensivo che per quello di contrasto e di difesa.

Allora l’interrogativo è il seguente: potrà mai la squadra reggere novanta e più minuti sempre con il controllo della palla? O Grassadonia, che ha dimostrato di avere grande padronanza del ruolo, ha in serbo nuove mosse tattiche?

Nino Ruggiero - paganesegraffiti.wordpress.com