21.2.16

La Paganese vista da... Nocera!

La LEGGE DEL TORRE, in questo girone di ritorno, non lascia scampo neanche alla Lupa Castelli, vendicata l’inopinata sconfitta dell’andata, altra vittima di Caccavallo e compagni dopo Martina Franca e Juve Stabia. S’è ristabilito il fortino azzurrostellato in questo avvio di2016 dopo le falle della prima parte di campionato dove, tra le mura amiche, avevamo sorriso solo nelle prime due uscite con Foggia Fidelis Andria poi due sconfitte con Akgragas, prossimo avversario, e Catanzaro poi solo pareggi sino a quello acciuffato per i capelli con l’ex capolista Casertana. Da quel pareggio che portò la firma del capocannoniere azzurroCaccavallo, sono arrivati altri due pareggi e quattro vittorie con la striscia positiva che è salita a quota sette. Siamo alle spalle delle grandi piazze BeneventoLecceFoggiaCasertana,Cosenza ed è un vanto risvegliarsi così, per chi ama ancora questi colori, in questa domenica di febbraio e vedere lassù in classifica i nostri colori. La piccola Paganese tra le potenze della serie C che sovrasta Messina, Catania, Catanzaro, Agrigento Castellammare in questo miracolo calcistico e societario datato 1 agosto 2015 quando Sant’Alfonso pose il suo sguardo ed anche qualcos’altro sulle decisioni del presidente del Collegio di Garanzia delConi Frattini che diede parere favorevole al reintegro della Paganese in Lega Pro. Sono fiero ed orgoglioso di questa Paganese che gioca, vince, diverte e fa soffrire perché non si può tenere in vita il fanalino di coda, per un’ora, prima di stenderlo al tappeto rischiando sino alla fine. Anche questo sarà stato a far avere un calo di pressione a Grassadonia che non s’è presentato in sala stampa e sicuramente come dopo la vittoria folle con la Juve Stabia, anche ieri non sarà stato contento della prestazione dei ragazzi nonostante la vittoria. I giovani sono l’autentica croce di questa Paganese, vedi le prestazioni scialbe e le occasioni clamorose fallite dai pari età Deli e Cicerelli, e delizia leggasi Della Corte buona la sua prima uscita a sinistra. Alla fine arriva sempre Zorro, e come nel famoso telefilm, lascia il segno mettendo tutto a posto. Il nostro Zorro si chiama Giuseppe Caccavallo, che infligge il suo marchio per la tredicesima volta e vola verso quota 15 a mantello spiegato e con la spada, il suo magnifico sinistro, sempre pronto a colpire secondo la LEGGE DI CACCAVALLO!

Peppe Nocera per paganesemania.it