19.3.14

L'anno buttato del difensore Zamparo.

Paganese sempre con l’infermeria piena sin dall’inizio di stagione, quasi un presagio all’annata negativa. A pochi giorni dal debutto in campionato, nell’amichevole infrasettimanale, cede la fascia muscolare di Beretta, attaccante della Sampdoria, rimasto fuori circa tre mesi per rientrare pian piano e realizzare una sola rete nel derby all’Arechi, contro la Salernitana, prima di essere ceduto, via Samp, al San Marino a gennaio. 

Beretta ebbe il tempo di giocare ed essere anche espulso nella gara di coppa Italia Tim con la Pro Patria dove fece il suo esordio in azzurrostellato anche Massimo Zamparoclasse ’93, proveniente dal Lumezzane, di proprietà del Chievo. Il promettente difensore disputò poi solo dodici minuti in campionato, nel derby al Vigorito-Santa Colomba e perso 2-1, contro il Benevento.

Il tempo di cominciare ed il ginocchio destro fece crac. Diagnosi spietata, rottura dei legamenti crociati, compromissione menisco esterno e stiramento del collaterale, stagione compromessa. “Era un calcio d’angolo a nostro favore in avvio di gara e mi spostai in attacco e su una palla alta andai in contrasto con un avversario che mi franò addosso, sentii un forte dolore - ricorda Zamparosubito compresi che si trattava di una cosa grave, perché due anni fa con la Primavera del Chievo ho subito la rottura dei legamenti del ginocchio sinistro”.

Zamparo da quell’1 settembre ha sempre avuto il conforto della società: “Devo dire che mi è sempre stata vicina e ciò mi ha fatto capire che in estate avevo fatto la scelta giusta, con Maurizi che mi aveva cercato. Ho il rimpianto di non aver potuto dare il mio contributo in una stagione che s’è rilevata difficile, ogni lunedì leggo i giornali, vedo i servizi e capisco le difficoltà che stanno incontrando i miei compagni. Era un bel gruppo, mi sentivo con Beretta poi è andato via e mi sento ancora con Monopoli e Perrotta, forse troppi giovani in squadra, qualche elemento d’esperienza ci avrebbe fatto comodo”.

Il recupero è stato travagliato ma ora siamo in dirittura d’arrivo: “Ho iniziato a correre ma è stata dura, perché i tempi si sono allungati avendo avuto anche il problema al menisco e sono stato un altro mese fermo a letto, ce la sto mettendo tutta per rientrare ma non so ancora i tempi precisi. Mi farebbe piacere restare anche l’anno prossimo, perché in quei pochi mesi non avevo rimpianto la scelta fatta”.  

Peppe Nocera – La Città