23.11.12

Alla ricerca dell'Orlando dimenticato.


Luca Orlando e la Paganese, un amore che dopo tante gioie vive ora un momento di difficoltà. In città, l’indomani della chiusura del mercato, i tifosi azzurrostellati fecero i salti di gioia quando videro l’attaccante salernitano far parte ancora della rosa della Paganese: gli assalti di tanti club di serie B (Bari su tutti) e di tantissimi di Prima e Seconda divisione furono fermamente rifiutati dal patron Raffaele Trapani, che proprio intorno alla figura del bomber dello scorso campionato ha provato a costruire la nuova Paganese. Ma in questa che tanta paura sta mettendo alle favorite del campionato, proprio del ‘golden boy’ salernitano non ci sono tracce. Un avvio di stagione difficile, quello di Orlando, schiacciato dalla maggiore qualità delle difese di questa categoria e da qualche acciacco fisico che non gli hanno permesso di esprimersi al meglio, facendolo scivolare man mano fra le riserve. L’esplosione di Girardi poi, ha fatto il resto, con l’ex Taranto che si è preso quella scena dove finora Orlando aveva fatto da padrone. Ma il ragazzo non si è arreso, lavorando sempre sodo per farsi trovare pronto. Grassadonia, mentore del ragazzo fin dai tempi della Primavera della Salernitana, ha provato a dare una scossa lanciando l’attaccante nella mischia fin dal 1’ nel match contro il Barletta: una prestazione discreta e nulla più, ma soprattutto sembra che Orlando abbia perso quel qualcosa che gli permetteva di essere efficace sotto porta. Ma la fiducia della società nei confronti del giovane rimane immutata: Orlando è uno dei grandi patrimoni della società, nelle prossime settimane proverà a tornare l’implacabile bomber ammirato nella scorsa stagione. Una fiducia dovuta: se la Paganese si trova in Prima divisione, buona parte del merito è anche suo, visti i 18 gol che hanno spinto gli azzurrostellati alla trionfale finale di Chieti.
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