31.5.12

Bomber Orlando a TLP: "Contro il Chieti non sarà facile".

Se la Paganese è arrivata alla finale dei play-off non lo si deve solo alle grandi parate del suo portiere contro la Vigor, ma anche ai due gol del ventiduenne Luca Orlando, uno allo stadio Torre e l’altro al D’Ippolito. Orlando, che appartiene al drappello di giocatori voluti da Grassadonia per dare qualità alla squadra azzurrostellata, è nel momento più fulgido della sua carriera avendo segnato venti gol tra campionato, post season e Coppa, e ora prepara con la squadra la doppia finale di play-off: “Ci aspetta il Chieti che non è un avversario facile: loro ci hanno battuti due volte in campionato”. A partire dalle 23 di stasera potrete leggere l’intera intervista rilasciata in esclusiva da Orlando su TuttoLegaPro.com.

TuttoLegaPro.com

Sette reti rifilate alla Berretti.

E' terminato col risultato di 7-0 il test amichevole disputato sul manto erboso del "Torre" contro la formazione Berretti, allenata da mister Donato Salerno. Durante la partita, giocata a porte chiuse, il tecnico  Grassadonia ha provato uomini e schemi in vista della finale d'andata dei play-off contro il Chieti. Come accaduto due settimane fa prima della sfida casalinga con la Vigor Lamezia, era presente tutta la dirigenza. A rappresentare il sodalizio azzurrostellato il presidente Raffaele Trapani, il dg Cosimo D'Eboli, il dt Filippo Raiola e tutti i soci. Domani la preparazione proseguirà con una seduta di allenamento pomeridiana, prevista sempre a Pagani.

UFFICIO STAMPA PAGANESE CALCIO

Le ultime da Pagani e l'intervista a Pepe.



Da Telenuova

Rassegna Stampa: La Città di Salerno.


Rassegna Stampa: Il Mattino.


Chieti, si avvicina la finale con la Paganese, Paolucci: "Decisiva gara uno".

CHIETI - La febbre sale, il Chieti è pronto per la finale play-off con la Paganese.
Gara 1 al “Marcello Torre” di Pagani, gara 2 il 10 giugno all’”Angelini”.
La squadra neroverde continua la sua preparazione agli ordini del tecnico, Silvio Paolucci: oggi doppia seduta, domani allenamento al mattino e sabato partenza per la Campania.
Sarà il viaggio della speranza per tanti tifosi teatini che, nonostante gli ostacoli dettati dalla famigerata tessera del tifoso, seguiranno in massa la loro squadra.
“Sarà una partita difficilissima - spiega Paolucci ad AbruzzoWeb - perché la stessa parola finale la dice lunga sull’importanza della posta in palio. Credo che quella di Pagani sarà la partita decisiva ecco perché andremo lì per cercare di fare risultato. Sarà dura ma d’altronde anche con l’Aprilia lo è stato, quindi massima concentrazione”.
Buone notizie arrivano dall’infermeria con Berardino che dovrebbe tornare disponibile ma Gammone è in pole position per una maglia da titolare. Squalificati Lacarra e Malerba, Alessandro dovrebbe essere riconfermato nel ruolo di prima punta mentre Serpico giocherà sulla fascia destra con Bigoni dirottato su quella opposta.
Città in fibrillazione con i tifosi organizzati in pullman e macchine private ma la vera bolgia neroverde ci sarà al ritorno. “Voglio vedere uno stadio pieno”, conclude Paolucci.
La città è pronta a rispondere: prima, però, l’imperativo è quello di uscire indenni dal catino di Pagani.

abruzzoweb.it

Che entusiasmo attorno alla Paganese, tifosi all'assalto dei biglietti.

Prevendita a gonfie vele per la finale d'andata col Chieti, stadio tutto esaurito

Entusiasmo alle stelle a Pagani, dove gli azzurrostellati dopo la vittoria contro la Vigor Lamezia, iniziano a sognare la promozione in Prima Divisione. Attenzione a dare tutto per scontato: il direttore generale Cosimo D’Eboli cerca di calmare gli animi, invitando sia la squadra che la tifoseria a rimanere concentrata sull’obiettivo: “Dobbiamo fare grande attenzione al Chieti, sono una squadra giovane partita con tutt’altro obiettivo. Hanno disputato un grande girone di ritorno, hanno concluso il campionato in crescendo e non sono per caso a giocarsi una finale play off. Del Chieti temo soprattutto il collettivo, fra i calciatori dovremo fare grande attenzione al giovane Fiore”.
Il direttore è rimasto colpito dalla passione dei tifosi azzurrostellati, che in questi play off si stanno dimostrando l’arma in più di Fava e compagni: “I nostri tifosi sono davvero fantastici, ci hanno sostenuto alla grande sia al “D’Ippolito” di Lamezia che al nostro ritorno, quando numerosi ci hanno aspettato fino a tarda serata per festeggiare l’approdo in finale. Domenica mi aspetto un “Torre” infuocato, i numeri della prevendita stanno facendo riscontrare ottimi risultati che ci permetteranno sicuramente di superare le presenze avute quindici giorni fa”.
 
Il direttore non sembra essere preoccupato più di tanto del lato tecnico, nonostante le assenze che costringeranno Grassadonia a reinventarsi la linea mediana: “Le assenze saranno sicuramente importanti, De Martino e Nigro sono due ottimi calciatori che hanno dato tanto in queste ultime partite. La buona notizia viene dal recupero di Tricarico: Andrea sta meglio, è tornato ad allenarsi con i compagni e domenica sicuramente ci sarà in mezzo al campo a battagliare con gli avversari. Sul modulo non voglio esprimermi”.
Due sono le soluzioni che sta studiando il tecnico: o la conferma del 5-3-2 usato in Calabria, con l’inserimento di Tricarico e Galizia in luogo degli squalificati o il ritorno al 4-4- 2, con il centrocampo formato da Scarpa e Neglia sugli esterni e la coppia centrale con Tricarico e Galizia.

resport.it

Rassegna Stampa: Il Centro.


Un’autentica impresa!

Rubrica Sotto la lente del direttore da paganese.it

Un’autentica impresa! Sperata, sognata, realizzata grazie ad una prestazione di grande sofferenza, di costante rabbia agonistica, di smisurata voglia di lottare, limitare e frenare un avversario, aggressivo, lucido, determinato ed infaticabilmente propositivo. Ci voleva una gara perfetta, si è realizzata solo in parte: gli indemoniati lametini hanno concesso poche opportunità per veder realizzato un progetto tattico finalizzato a contenerli e ripartire negli spazi, ma quel poco è bastato e dopo 18 minuti di grande paura, di evidentissimi e preoccupanti affanni difensivi, si è materializzata un’impresa indimenticabile e forse irripetibile. Grande cornice di pubblico, gara intensa, unica, palpitante, tante palle gol mancate, una traversa, un palo, due rigori sbagliati, 13 angoli, Robertiello strepitoso in almeno 5 circostanze, un assedio arrembante vanificato da un fantastico gruppo che non ha mai smesso di crederci anche quando sembrava vicina e scontata la resa ad un avversario a tratti irresistibile e determinatissimo. Una partita che ha ulteriormente dimostrato quanto il suo esito possa essere condizionato da circostanze ed episodi che risultino più decisivi di una strategia tattica, della validità di un organico e delle sue potenzialità tecniche. La rivincita di Robertiello, la conferma di uno splendido, cinico, insostituibile Orlando, la prova esaltante del peperino Neglia, in questi tre uomini decisivi si possono racchiudere le ragioni ed i maggiori meriti di un trionfo che tutta la squadra ha inseguito, voluto e raggiunto. Il portierone ha risposto sul campo a scettici e denigratori, sfoderando una prestazione straordinaria ed incredibilmente determinante. Orlando ha ritrovato la costante e cinica prolificità, iniziando l'azione decisiva e finalizzandola con spietata freddezza. Neglia è stato infaticabile nel limitare quell'assedio straripante, con i suoi rientri, il suo irrefrenabile dinamismo e la sua estrema lucidità nel servire ad Agresta il pallone per il cross vincente. Bravura, abnegazione, felice intuizione, lucida caparbietà, grande slancio agonistico, componenti indispensabili ed essenziali per un'impresa che appariva irrealizzabile ed utopistica. A Lamezia si è respirato e goduto il profumo di vittoria da gustare senza farsene sfuggire la dolce essenza. Le risposte della squadra sono molto incoraggianti, le sollecitazioni di Grassadonia sul piano motivazionale sono costanti, lucide e coinvolgenti, l’abbraccio protettivo e rassicurante della società, rappresentano segnali confortanti che inducono a crederci ed a sognare. C'è solo un altro ostacolo, il Chieti di Paolucci, altro avversario ambizioso, forte ma non imbattibile. Sul piano potenziale non ha certamente gli stessi valori dei lametini, ha minore competitività individuale e complessiva ma conta poco, è una finale, si azzera tutto anche se rimangono, intatti ed immutabili, spessore tecnico e potenzialità. Ed i neroverdi, squadra giovane e sbarazzina, non sono assolutamente da sottovalutare: sfodereranno grinta, ardore, attenzione tattica e tanta voglia di esaltarsi, affermarsi e stupire. Inseguiranno anche loro l'impresa facendo leva su una discreta compattezza difensiva, su un'attenta copertura degli spazi, sulla duttilità, la continuità e l'acume tattico dei centrocampisti, sulla vivacità e sull'imprevedibilità dei suoi attaccanti. Il napoletano, di Cercola, Feola ('91), stato fra i migliori portieri della categoria, lo proteggeranno i due esterni difensivi Bigoni e Serpico (entrambi '90), al centro ci sarà Il giovanissimo e seguitissimo Migliorini ('92) affiancato dal più navigato Pepe. Un reparto non tanto ermetico se hanno subito 38 gol in campionato e 3 nella semifinale. Ancora decisivo Orlando? Ci sono i presupposti, ma ci sono anche Fava, Galizia, Scarpa.... Il loro centrocampo è certamente altamente competitivo potendo annoverare calciatori di grande rendimento, corsa e sostanza (Del Pinto) di quantità e qualità interditiva e creativa (Amadio). Nessun attaccante in doppia cifra ma i temibili sudamericani Sabbatini ed Alessandro insieme a Fiore e Berardino sono brutti clienti sopratutto nell'attaccare gli spazi. Servirà attenzione grande concentrazione e voglia illimitata di non deludere la passione e l'amore incondizionato degli impareggiabili tifosi che attendono, sperano e vogliono tornare ad esaltarsi, inebriarsi e VINCERE!

Carlo Vitiello per paganese.it

30.5.12

Ultimora.

Brutte notizie dal centrocampo azzurrostellato. Nell'allenamento pomeridiano infortunio a Tricarico che difficilmente sarà recuperabile per domenica.

da paganese.it

Riecco Tricarico, ma alla Paganese è "sos" a centrocampo.

E’ scattata ieri la missione finale per la Paganese, con il tecnico Grassadonia concen­trato su come rimpiazzare le assenze degli squalifica­ti Nigro e De Martino, che salteranno la gara d’andata contro il Chieti prevista do­menica prossima al “Mar­cello Torre”, essendo stati espulsi nell’infuocato match di Lamezia Terme.
IL RITORNO. Forfait pe­santi, essendo entrambi cen­trocampisti centrali, ma che vengono attenuati dal gran recupero di Andrea Trica­rico. Per il tenace mediano calabrese più volte la stagio­ne sembrava finita, anche se ora sta stringendo i den­ti per essere della gara più importante della stagione liguorina, tanto che già ieri si è riaggregato al gruppo. Si scalda comunque pure Giglio, anch’egli centrocam­pista naturale, anche se non è da escludere l’utilizzo del rientrante Galizia da inter­no, come abitualmente acca­duto già durante la stagione regolare, schierato in quella posizione sia da Grassado­nia che da Palumbo. Proba­bile, a questo punto, ancora una volta l’utilizzo della di­fesa a 5, come già accaduto domenica scorsa al “D’Ip­polito”, con tre centrali di­fensivi e due terzini spostati qualche metro più avanti pronti a fare anche la fase offensiva.
IL DUBBIO. Altro punto in­terrogativo riguarda la pre­senza di Scarpa, che dopo l’infortunio alla caviglia è tornato in campo nella gara di ritorno contro la Vigor, disputando una mezz’ora di qualità, contribuendo a difendere il prezioso risul­tato del proprio team. Resta da capire, in caso di 5-3-2, quale potrebbe essere la collocazione del fantasista torrese, idolo della tifose­ria. Non sono da escludere, gli scenari meno ipotizzabi­li, perché Grassadonia, da quando è tornato al timone della ‘stella’, ha optato per soluzioni ‘rivoluzionarie’, facendo di necessità virtù, e raggiungendo la finale per la promozione in Prima Di­visione anche con una lista indisponibili a dir poco al­larmante.
 
PREVENDITA. I biglietti per la finale d’andata dei play-off sono già disponibili presso la Biglietteria Ufficia­le Bar 84016, in via Guerrito­re 54/56 a Pagani. I tagliandi d’ingresso, inoltre, saranno disponibili anche presso il botteghino lato Tribuna del­lo stadio “Marcello Torre” sabato dalle ore 15 alle 19 e domenica dalle ore 9,30. Questi i prezzi (comprensi­vi di diritti di prevendita): Tribuna 17,50 euro, Distin­ti 14,50 euro, Curva Nord 11,50 euro, Ridotti (solo Tri­buna dai 7 ai 12 anni) 9,50 euro, settore ospiti 12 euro.
L’ARBITRO. Per dirigere gara-1 tra Paganese e Chieti è stato designato Luca Pa­rietto, della sezione di Ni­chelino. Figlio d’arte dell’ex internazionale e designato Pierluigi, Pairetto Jr sarà coadiuvato dagli assistenti Colella e Di Troia, rispet­tivamente di Padova e di Termoli. Quarto uomo sarà Marini di Roma.

resport.it

Grassadonia tiene alta la tensione: "Paganese, non hai fatto ancora niente".

L'allenatore mette in guardia la truppa sulla finale con il Chieti: "In campionato ci ha sempre battuto"

Grande entusiasmo a Pagani, dopo la vittoria del D’Ippolito, che ha gelato gli infiammati tifosi lametini, mandando in estasi gli oltre 200 supporters azzurrostellati. La Paganese tutto carattere e grinta targata Grassadonia è riuscita nella prima impresa, ovvero quella di domare “il colosso” Vigor, e guadagnare un pass per la finale, da disputare con il Chieti, qualificatosi anch’esso all’atto decisivo della post season promozione grazie ai due pareggi contro l’Aprilia. Dopo una giornata di riposo e di festeggiamenti più che giustificati, Fusco e compagni riprenderanno oggi il lavoro. 
Il compito principale del tecnico salernitano sarà quello di riportare i suoi sulla terra, e ritrovare concentrazione, intensità e tenacia, qualità, che, miste ad un pizzico di buona sorte che non guasta mai, hanno fatto la differenza nelle due semifinali. «Adesso l’errore più grande che si può commettere è pensare che l’opera sia compiuta», ha ammonito Grassadonia già dopo il 90esimo del match di Lamezia, proiettandosi alla finalissima che vale la Prima divisione. «In campionato la Paganese contro il Chieti ha perso due volte, ed è proprio da questo dato, unito alla nostra grande voglia di riscatto, che bisognerà ripartire per preparare la doppia sfida decisiva», parola del tecnico, che ha ridato alla sua squadra un’impronta vincente.
Anche ieri l’altro, gli azzurrostellati hanno mostrato spirito di abnegazione, e cinismo, sfruttando la prima occasione creata e difendendo a denti stretti il vantaggio. Grande merito anche di Piero Robertiello, capace di ipnotizzare dagli undici metri Gattari nel primo tempo, e autore di almeno altri 3-4 interventi decisivi. Bella soddisfazione per l’estremo difensore, che finalmente sta ritornando ad esprimersi con continuità, dopo essersi alternato troppo con Petrocco prima e Stllo poi. E’ stata la giornata anche del solito Orlando, ancora in gol, ancora decisivo, che in questi spareggi ha messo a tacere chi troppo spesso ricordava il suo digiuno dal gol, e la sua forma precaria, dimostrando il valore assoluto di un attaccante di categoria superiore. 
 
Deve continuare su questi binari, la squadra della ‘stella’, se vuole chiudere il cerchio e coronare una stagione che avrebbe il sapore dell’impresa. Fino a qualche settimana fa, si parlava di playoff lontani e di giocatori bolliti. Alzi la mano, poi, chi si aspettava che un team posizionatosi sesto nella graduatoria finale, avrebbe seriamente lottato per la Prima Divisione. Ancora tutto da scrivere però per Grassadonia, e i suoi ragazzi. Il compito del salernitano, infatti non è dei più semplici. Nella finale d’andata mancheranno gli squalificati De Martino e Nigro, entrambi espulsi nella battaglia di Lamezia. Con Tricarico probabilmente out, il centrocampo sarà da ridisegnare, senza interpreti naturali del ruolo. Tornerà invece Galizia, che dopo la sciocchezza commessa nella gara d’andata, avrà tutta la voglia di rifarsi, si spera con un pizzico di furbizia in più. Da quest’oggi, dunque, squadra al lavoro, per iniziare a preparare l’ennesima impresa, e a provare l’11 anti Chieti, con la sicurezza, di ritrovare domenica prossima, un “Marcello Torre” ebbro di gioia, e pronto a sostenere i propri beniamini per tutti i 90 minuti.
 
resport.it

Proseguono gli allenamenti, domani test in famiglia.

Seduta pomeridiana di allenamento per la Paganese sul manto erboso del "Marcello Torre" dove il tecnico Grassadonia continua a preparare nei minimi dettagli la finale Play-off in programma domenica con il Chieti. Nel pomeriggio di domani con inizio alle ore 16 sempre nell'impianto cittadino, il tecnico azzurrostellato potrà provare l'eventuale undici di partenza nel corso del test con la formazione Berretti del tecnico Donato Salerno, che si svolgerà rigorosamente a porte chiuse

UFFICIO STAMPA PAGANESE CALCIO

Paganese, rientra Tricarico ma occhio ai diffidati.

I tifosi della Paganese hanno avuto di che preoccuparsi anche dopo il triplice fischio del signor Aureliano di Bologna che ha sancito la vittoria degli azzurrostellati al "D'Ippolito" di Lamezia Terme nonostante la nettà superiorità territoriale dei calabresi, i quali hanno colpito due pali e sbagliato due rigori. La squadra di Grassadonia ha compiuto un'autentica impresa e ha guadagnato l'accesso alla finale. Tuttavia la gioia per la vittoria si è presto trasformata in preoccupazione per la difficile sfida al Chieti: mister Grassadonia sarà costretto a ridisegnare totalmente il centrocampo.
Contro i neroverdi, nella gara d'andata, mancheranno Elio Nigro e Raffaele De Martino, entrambi espulsi per doppia ammonizione nel return match col Lamezia. I due mediani campani avevano trovato un'ottima intesa, non facendo rimpiangere l'infortunato Andrea Tricarico. Proprio il centrocampista calabrese potrebbe far coppia col giovane Giglio nella gara del "Torre". Lo strappo si è richiuso del 90% e Tricarico ha ripreso ad allenarsi coi compagni e quindi la sua presenza, anche a gara in corso, sembra abbastanza probabile.
Le assenze di Nigro e De Martino non sono le uniche preoccupazioni per la compagine azzurrostellata. Sono ben dieci i calciatori diffidati tra le fila della Paganese: i difensori Fusco, Balzano e Agresta; i centrocampisti De Martino, Fabio Orlando e Neglia; e gli attaccanti Fava, Luca Orlando e Cognigni. Ritornerà a disposizione di Grassadonia, dopo aver scontato il turno di squalifica, l'esperto Salvatore Galizia.

Gianluca Pepe - tuttolegapro.com

Qui Chieti: il ds Battisti: “Vogliamo regalare un sogno ai tifosi”.

Alessandro Battisti, ds del Chieti Calcio,è già molto emozionato in vista della finale con la Paganese.
Orgoglioso e pienamente soddisfatto per la prestazione della squadra nella doppia sfida con l'Aprilia, è più che convinto che contro la Paganese, al di là del vantaggio per il migliore piazzamento in classifica, sarà dura.
Ma il Chieti ce la può fare a coronare il sogno dei tifosi nero verdi.

www.abruzzo24ore.tv

Paganese in schedina.

La gara Paganese - Chieti è tra i quattordici pronostici inseriti nel concorso n.48 del Totocalcio.

Rassegna Stampa: La Città di Salerno.


29.5.12

Rassegna Stampa: Il Centro.


Chi ha avuto ha avuto, e chi ha dato ha dato.

Così è (anche se non vi pare) di Nino Ruggiero 


I pronostici sono tali perché possono essere smentiti; altrimenti si chiamerebbero certezze. Ci avevano dato per spacciati. Addirittura sul lato distinti dello stadio lametino campeggiava un presuntuoso e lungo striscione: ”VINCEREMO NOI…” c’era scritto. Nel calcio non ci sono certezze; soprattutto in un calcio vero, come nel caso nostro, vissuto al limite della battaglia agonistica, stavolta indiscutibilmente incontaminato al di là di ogni ragionevole dubbio.
Vince la Paganese anche se qualcuno o più d’uno, soprattutto di sponda calabrese, davanti a un risultato non rispondente all’enorme mole di gioco sciorinata, storcerà il muso e tirerà in ballo la iella più nera. Purtroppo, o per fortuna, a seconda dei punti di vista, non bastano una costante pressione offensiva e territoriale per vincere le partite; il calcio è gioco complesso, perciò è bello, perciò è intrigante, perciò affascina le platee. Entrano in gioco ogni volta l’intelligenza del singolo, l’acume tattico complessivo, la predisposizione al sacrificio e alla lotta agonistica; infine, perché no? come nella vita, anche fortuna e sfortuna.
Vince la squadra di Grassadonia, applicando pedissequamente la teoria degli spazi in campo che non è certo stata inventata adesso.
Uno dei primi elementi che ho assimilato negli anni Sessanta quando ho cominciato a scrivere di calcio è stato appunto la teoria degli spazi in campo che –  non essendo allenatore – non so se sia mai stata oggetto di studi al corso di Coverciano.
La teoria degli spazi e del “prima non prenderle”, fu elaborata da due grandi giornalisti sportivi del passato, il lombardo Gianni Brera e il napoletano Guido Prestisimone. Essa si basava su due concetti molto semplici: uno, cercare di restringere gli spazi nella fase difensiva ai calciatori avversari in possesso di palla, in virtù di marcature asfissianti, con raddoppi frenetici che li avrebbero irretiti e non li avrebbero fatto ragionare; due, ricerca degli spazi in velocità, una volta in possesso di palla, per mettere in crisi l’apparato difensivo degli avversari quasi sempre sbilanciati perché impegnati soprattutto a offendere.
Oggi questa fase viene chiamata ripartenza, una volta era contropiede ed era sinonimo di gioco di rimessa. Al gioco di rimessa si affidavano soprattutto le squadre che sulla carta si sentivano più deboli. Dovevano pur difendersi in un modo dalla preponderante forza offensiva degli avversari di turno, dotati di elementi di grande personalità calcistica; e lo facevano in modo intelligente, cercando di mettere in difficoltà gli uomini più rappresentativi con marcature asfissianti e con raddoppi che rasentavano la cattiveria. Memorabili per questo i successi ottenuti in serie A dal Padova di Nereo Rocco, altro monumento sacro del calcio italiano.
Che voglio dire? Solo che la Paganese, alla luce della vittoria ottenuta in casa sette giorni prima, doveva contenere le più che prevedibili sfuriate della Vigor Lamezia e lo doveva fare rinforzando gli ormeggi della difesa, così come si fa quando si deve proteggere una barca che deve affrontare il mare in tempesta. Il fine giustifica i mezzi, si sa; niente calcio spettacolo, gli esteti possono pure aspettare, e gara impostata prevalentemente sulla difensiva a salvaguardia di un risultato. Ecco spiegato come è arrivato, al di là delle pur comprensibili amarezze calabresi, il risultato che si sperava di ottenere alla vigilia, addirittura superiore ad ogni più rosea aspettativa.
Non so se Grassadonia, da tecnico intelligente e preparato, in difficoltà per non poter contare su qualche elemento di spessore, si sia ispirato alla teoria che ho citato; quello che è certo, però, volente o nolente, ha pensato bene di restringere le maglie difensive inserendo contemporaneamente in formazione difensori puri come Pepe e Sicignano in aggiunta ai collaudati Balzano, Fusco e Agresta, e con Nigro e De Martino ben attestati sulla difensiva.
I risultati si sono visti, anche se – come sempre e come nella vita di tutti i giorni – bisogna fare i conti con fortuna e sfortuna, che fanno parte del gioco. Così come fa parte del gioco aver ritrovato per strada il portiere Robertiello, autore di grossi interventi e soprattutto di una parata che ha del miracoloso sul rigore angolatissimo di Gattari. Bravo davvero questo Robertiello utilizzato a sprazzi nel corso del campionato ma che proprio a Lamezia ha avuto la definitiva consacrazione di portiere affidabilissimo e di sicuro avvenire.
Il pomeriggio di domenica è stato esaltante. Tutti quelli che non hanno seguito la squadra a Lamezia, orfani anche della risicata ma mai troppo lodata informativa dell’ufficio stampa, si sono organizzati alla bell’e meglio per seguire le sorti della partita. Mi sono tornati alla mente i pioneristici collegamenti degli anni Settanta quando con “baracchini” della banda cittadina, con gli indimenticati Salvatore Scarano e Ninì Cesarano in prima fila, addirittura chiedevamo compiacente ospitalità ai proprietari dei balconi adiacenti i vecchi terreni polverosi del tempo per fornire notizie sull’andamento della gara a tutti coloro che hanno sempre trepidato per i colori azzurro stellati. In un modo o in un altro le notizie arrivavano a Pagani; ma che tempi, ragazzi!
Adesso che abbiamo passato ampiamente il duemila siamo ai verbi difettivi nel campo della comunicazione. Pareva tutto semplicissimo: l’era digitale, telefoni portatili in tutte le tasche, radio e televisioni private quante ne vuoi. Insomma ci sarebbero stati tutti gli ingredienti a portata di mano per essere presenti sulla notizia ed invece, con la tecnologia che ha fatto passi da gigante, forse anche a causa di una Lega che raschia soldi un po’ dappertutto e in ogni occasione, siamo quasi al tempo dei “tam tam” o, se preferite, del “passaparola”.
Ci sarebbe tanto ancora da aggiungere sull’argomento ma per il momento abbiamo da pensare soprattutto alla Paganese.
Domenica scorsa ci siamo passati la parola su Facebook, un mezzo di comunicazione che purtroppo non è per tutti, grazie alla squisita disponibilità di Carlo Vitiello, presente a Lamezia, e alla perfetta organizzazione tecnica di Gianluca Russo, responsabile di Paganese.it.
La partita sembrava interminabile, non finiva mai. Abbiamo gioito, abbiamo sperato, abbiamo sofferto. Abbiamo vinto. Chi ha avuto, ha avuto, e chi ha dato ha dato; lasciamoci dietro il passato.
Non è finita, teniamocelo bene in mente. Giocheremo in casa domenica prossima con il Chieti e poi, la settimana dopo, giocheremo in terra d’Abruzzo. Chi – con il superamento del turno – dovesse pensare di aver superato l’ostacolo più importante è fuori strada. Dovremo essere concentrati e cattivi, agonisticamente parlando, come e più domenica scorsa. Mancheranno pedine importanti a centrocampo e Grassadonia dovrà inventarsi un reparto dal niente.
Niente però è impossibile.
Avanti, per la miseria!

Rassegna Stampa: Il Roma.



Chieti, parla capitan Pepe: "A Pagani per vincere".

CHIETI - È finale! Si chiama Paganese l’ultimo ostacolo del Chieti da superare per approdare in Prima Divisione.
Un traguardo straordinario e impensabile a inizio stagione con il presidente neroverde, Walter Bellia, rimasto solo a tirare la carretta tra mille difficoltà.
Eppure adesso, il sogno è a un passo. Anche il capitano del Chieti, Alfonso Pepe, crede nell’impresa.
“Siamo in finale! Adesso sotto con la Paganese, forti del doppio vantaggio (i neroverdi si sono classificati quarti, ndr) ma andare lì per cercare il pareggio sarebbe un grande errore, quindi andremo a Pagani per vincere. Con l’Aprilia è stata dura - ammette Pepe ad AbruzzoWeb - perché è allenata da un tecnico (Vivarini, ndr) che tutti conosciamo e che fa giocare bene le sue squadre ma andiamo avanti noi”.
Oltre 2 mila spettatori presenti ieri all’Angelini: la curva Volpi è stato il dodicesimo uomo in campo: “Assolutamente sì, soprattutto negli ultimi 20 minuti si sono fatti sentire e ci hanno dato una spinta in più. Ringrazio tutti i tifosi ma anche il presidente Bellia che l’estate scorsa mi ha riconfermato e mi ha dato la possibilità di giocarmi qualcosa di importante. Grande merito anche al tecnico Paolucci perché il suo lavoro sta dando i frutti sperati”.
Adesso, non resta che aspettare domenica prossima: il countdown per Pagani è già cominciato.

www.abruzzoweb.it

Paganese-Chieti: in vendita i biglietti.

La  Paganese Calcio 1926 Srl comunica che da quest'oggi sono in vendita presso la Biglietteria Ufficiale BAR 84016, sita in Via Guerritore 54/56, i tagliandi per la finale di andata Play Off tra Paganese e Chieti in programma domenica 3 giugno alle ore 16,00 allo stadio "Marcello Torre". Questi i prezzi:
  • TRIBUNA: € 16,00 + 1,50 diritto prev.
  • DISTINTI: € 13,00 + 1,50 diritto prev.
  • CURVA NORD: € 10,00 + 1,50 diritto prev.
  • RIDOTTI (SOLO TRIBUNA: 7-12 ANNI): € 8,00 + 1,50 diritto prev.
  • SETT. OSPITI: € 10,00 + 2,00 diritto prev.
Si precisa, inoltre, che gli abbonamenti avranno il diritto di prelazione sull'acquisto del tagliando d'ingresso così come non saranno validi abbonamenti, biglietti omaggio, tessere vip e di servizio.

I tagliandi d'ingresso, infine, saranno disponibili anche presso il botteghino lato Tribuna dello stadio "Marcello Torre" sabato dalle ore 15 alle 19 e domenica dalle ore 9,30
 
PAGANESECALCIO.COM

La domenica infuocata della Paganese a Lamezia: "Ma abbiamo uomini veri".

Grassadonia: "La finale? Il merito non è mio". D'Eboli: "Galizia aggredito verbalmente"

La Paganese è tornata. Ep­pure, dopo il periodo ne­gativo di metà campionato, un po’ tutti la considerava­no ormai finita. L’impresa centrata nella semifinale play-off contro la Vigor Lamezia è sicuramente la miglior risposta che gli az­zurrostellati potevano dare.
“E’ stata una partita incre­dibile – spiega nel post-gara mister Grassadonia -, i ra­gazzi sono stati eccezionali. Non era facile imporsi su questo campo, ma quando si allena un gruppo di uo­mini veri, tutto è più facile. La vittoria è tutta loro, io non posso prendermi al­cun merito. Sono fortunato ad allenare un gruppo di uomini veri. Chiunque si fosse trovato in panchina al posto mio avrebbe fatto lo stesso”.
Una squadra nella quale il tecnico salernita­no ha creduto fortemente, sin dalle prime giornate di campionato. “Abbiamo co­struito questo gruppo nel quale crediamo tanto. Ri­spetto a quando andai via sono cambiate un po’ di cose e la Paganese è tornata quella di una volta. Adesso, però, non dobbiamo pensa­re di aver già vinto, perché contro il Chieti sarà un’al­tra battaglia”.
 
Euforico per l’impresa centrata anche il direttore generale, Cosimo D’Eboli. “Siamo stati più forti di tutto, anche di un ar­bitraggio scandaloso che ha fischiato tutto contro di noi e ha espulso ingiustamente Nigro e De Martino. Questo, però, avvalora ancor di più la nostra impresa”.
Non era facile espugnare un campo infuocato come quello di Lamezia, ma la Paganese ci è riuscita con cuore e de­terminazione. “L’atmosfera era infuocata – ha racconta­to D’Eboli -. Galizia ha subi­to un’aggressione verbale, ma la dirigenza locale si è subito impegnata affinché rientrasse tutto”.
Un’im­presa che D’Eboli dedica al patron Raffaele Trapani. “Il suo ritorno allo stadio – conclude il direttore gene­rale della Paganese – è stato il nostro miglior acquisto. La sua presenza ha resti­tuito tranquillità a tutta la squadra”

resport.it

28.5.12

A un passo dal paradiso.

Foto da Cuore Paganese


Giudice Sportivo: squalificati De Martino e Nigro.

Il Giudice Sportivo della Lega PRO, in riferimento al match Vigor Lamezia - Paganese, squalificati per un turno effettivo per doppia ammonizione i centrocampisti Raffaele De Martino ed Elio Nigro "entrambe per condotta scorretta verso un avversario" .

UFFICIO STAMPA PAGANESE CALCIO

La Paganese vola in finale grazie alle prodezze di Robertiello.

Dopo aver realizzato il gol dell’1-0 con Orlando, la Paganese ha subìto la Vigor Lamezia, e se la sua porta è rimasta inviolata lo deve al suo portiere Piero Robertiello, il quale si è innalzato a protagonista parando praticamente tutto. Estremo difensore con riflessi da gatto, Robertiello ha detto di no ai tentativi di Cerchia, Marchetti, Lattanzio e Romero, e soprattutto ha mostrato la sua abilità sotto pressione quando ha sventato il calcio di rigore tirato da Gattari. Nato a Oliveto Citra ventitré anni fa, Robertiello è uno di quei calciatori voluti da mister Grassadonia dopo l’esperienza alla Salernitana, è alto 185 centimetri ed è dotato di buona agilità, e si è conquistato il posto da titolare strada facendo: all’inizio era infatti la riserva di Petrocco e poi, dopo i dissapori di quest’ultimo con la dirigenza, è stato alternato con il canadese Stillo per poi arrivare a giocare per la settima volta di fila.
Il giovane portiere ex Salernitana ha disputato 16 partite in azzurrostellato, molte di più di quante non ne abbia disputate con la defunta società granata, con il Giulianova e con il Cassino, ragion per cui si può dire che Robertiello sta vivendo il momento migliore della sua carriera. In una recente intervista al nostro portale egli ha detto di ispirarsi ad Abbiati e a Buffon, due portieri che hanno vinto anche gli scudetti, e l’auspicio di chi lo conosce è che Robertiello salga in categorie ancora superiori. Se sarà con la Paganese sarà un successo completo, se ci arriverà con un’altra squadra sarà comunque un successo personale.

tuttolegapro.com

Il video della vittoria di Lamezia Terme.



(dal canale YouTube della Vigor Lamezia Calcio)

E ora? Paganese fino alla fine.

La Paganese riesce nell’impresa e si aggiudica la finale in una gara ricca di emozioni e sconsigliata ai malati di cuore. Il risultato è la fotocopia dell’andata, anche il marcatore è lo stesso, il solito Luca Orlando che dopo 18’ realizza il gol del 1 a 0 (all’andata aveva segnato dopo 15’). I ragazzi di mister Grassadonia sono riusciti ad avere la meglio, soffrendo e nonostante due rigori contro, uno per tempo. Il primo e di Gattari che trova un super Robertiello che neutralizza per la gioia dei circa 250 tifosi provenienti da Pagani. Il secondo è di Mangiapane che colpisce in pieno il palo. Unico rammarico per la Paganese sono le espulsioni di Nigro e De Martino, che salteranno la partita di domenica al Torre contro il Chieti.

“I ragazzi sono stati bravissimi – queste le parole di Grassadonia rilasciate a Telenuova – hanno sofferto tantissimo ma hanno superato questo primo scoglio. Tra Aprila e Chieti una vale l’altra, entrambe sono arrivate in classifica davanti a noi ma sapremmo sfruttare la nostra forza. Questi ragazzi sono straordinari e anche con il Chieti affronteremo la gara a testa alta”.

"Siamo contenti per quello che abbiamo fatto ma non basta, dobbiamo arrivare all’obiettivo finale – ha detto il presidente della Paganese a Telenuova – in queste partite conta il gruppo. Il gruppo ti può far vincere. Questa è una cosa che mi da molta fiducia”.

paganinotizie.it

Paganese in finale, le pagelle.

Vittoria pesantissima a Lamezia con la Vigor, il segreto è Grassadonia

Robertiello 7,5. Le sue mani sull’impresa azzur­rostellata. Para tutto e re­spinge anche un rigore a Gattari.
Balzano 6,5. Cuore e pol­moni per respingere le of­fensive lametine
Sicignano 6. Un po’ in af­fano in alcune circostanze
Fusco 7. Il capitano pren­de per mano la squadra e lotta come un guerriero
Pepe 6. Il giallo rimediato condiziona la sua presta­zione
Agresta 6,5. Tanta corsa e spirito di scarificio
Neglia 6,5. Qualità e quantità al servizio della squadra (dal 34’ st Giglio s.v.) 
De Martino 5. Lontanto dalla miglior condizione, rimedia un rosso pesante
Nigro 5,5. Come il suo compagno di reparto fi­nisce anzitempo sotto la doccia
Fava 6. Fa a sportellate e sfrutta la sua stazza per le spinde, utile anche in fase difensiva.
Orlando L. 7,5. Cecchino infallibile, porta in finale la Paganese con un’altra perla (18’ st Scarpa 6,5. ci mette tanta esperienza)
Grassadonia 8. Nono­stante preferisca non prendersi meriti, l’impresa porta soprattutto la sua firma

resport.it

Paganese in finale, Grassadonia rinvia la Comunione della figlia.

La cerimonia era prevista domenica, ma il ritorno in panchina ha rimandato tutto

 L’aveva programmata per domenica scorsa, in tempi in cui era un allenatore senza squa­dra e la Paganese era affidata all’interregno di Pino Palumbo. Re­pentinamente, ma mai imprevisto fu più gra­dito, Gianluca Gras­sadonia (nella foto Ca­faro Agency) era stato costretto a rimandare la Prima Comunione del­la figlioletta, perché nel frattempo era stato richiamato alla guida degli azzurrostel­lati ed aveva acquisito il diritto a giocarsi la doppia semifinale play-off con la Vigor Lamezia.

Il parroco di Fisciano, per “ca­lendario ecclesiastico” già stabilito, aveva così rinviato la cerimonia religiosa per la “pic­cola” Grassadonia a domenica prossima. In cuor suo, il tecnico dei liguorini ha sperato con tutto se stesso che l’importante appunta­mento della sua bimba potesse slittare ancora. E così è stato. Perché la Paganese ha con­quistato la finale, e nei prossimi quindici giorni si giocherà la promozione in Prima divisione Lega Pro nella finalissima contro il Chieti. La Comunione può attendere an­cora un po’…

resport.it

Rassegna Stampa: Il Quotidiano della Calabria.


La Vigor Lamezia esce dai play-off.
























Lamezia Terme, 26 maggio - Tanta, troppa amarezza, per un epilogo di stagione quanto mai ingiusto ed immeritato. Paradossalmente, infatti, l’imbattibilità del D’Ippolito cade, dopo oltre un anno, proprio nella partita chiave, quella che poteva e doveva sfatare, una volta per tutte, quella maledizione che dal lontano 1987, anno dell’ultimo trionfo, sembra aleggiare sul sodalizio vigorino. Alla fine, non c’è riuscito neanche l’emergente Massimo Costantino a far rivincere, sul campo, un campionato alla prima realtà calcistica lametina. Ma stavolta la rabbia per un destino costantemente e dannatamente avverso, è troppa per essere quantificata. Mai, personalmente, ci era finora capitato di assistere ad una gara tanto a senso unico ed incredibilmente conclusasi con la vittoria dell’undici rimasto in balia dell’avversario per gl’interi novanta e passa minuti di gioco. Un solo tiro nello specchio (due in totale) ed un gol? Si, è possibile. Chiedere alla Paganese come si fa.


Ovviamente in mezzo a tanta sfortuna, c’è anche una pizzico di altro. Ad iniziare, tanto per cambiare, dal perdurare della scarsa freddezza dal dischetto. Basti pensare che con i due penalty falliti da Gattari e Mangiapane, che da soli, se realizzati, avrebbero permesso di ribaltare il risultato ed accedere in finale play-off, soltanto uno degli ultimi sei concessi alla Vigor, è stato tramutato in gol. Complessivamente, su sedici penalty avuti a favore, ne sono stati sbagliati sette, quasi la metà. Che nelle ultime sei partite, qualcosa si sia però inceppato sotto il profilo realizzativo, lo testimoniano pure gli appena due palloni messi in fondo al sacco altrui. Una resa obiettivamente non all’altezza di una compagine che ha chiuso alla stratosferica quota di ottanta punti.


A lasciare di stucco, in quelli che sono purtroppo stati i 90’ finali di una lunga e snervante stagione, è poi stata la sciocca ed ingenua doppia ammonizione rimediata da Mancosu in meno di un’ora di gioco. Tra l’altro entrambi i cartellini gialli gli sono stati sventolati per inutili ed immotivate proteste. Il bomber sardo è venuto meno proprio nel momento cruciale, deludendo sul più bello quel pubblico che ormai lo aveva eletto a proprio beniamino per le tante gare risolte grazie alle sue progressioni travolgenti. Per certi versi, proprio da quando qualche addetto ai lavori, magari operante ad appena una trentina di chilometri di distanza, in un’intervista lo ha indicato come elemento in grado di fare le fortune del proprio team nella prossima stagione, qualcosina si è inceppata nel prolifico motore dell’ex Latina. Sarà sicuramente una coincidenza, anche perché riteniamo, per come tra l’altro dichiarato dal ds Maglia, che qualora dovesse lasciare Lamezia, l’ultima società alla quale Mancosu potrebbe approdare, sarebbe proprio quella geograficamente più vicina alla Vigor. In ogni caso, come suol dirsi, ai posteri l’ardua sentenza.. Certo, però, che quella sciocca doppia ammonizione da lui non se la sarebbe aspettata nessuno, pure in virtù del fatto ch’era diffidato a seguito del giallo preso al Marcello Torre di Pagani, dei 3500 cuori bianco verdi nell’occasione presenti sulle tribune del D’Ippolito. prosegue a questo link

www.lametino.it

Rassegna Stampa: La Città di Salerno.







Rassegna Stampa: Il Mattino.



Rassegna Stampa: La Gazzetta dello Sport


Rassegna Stampa: Corriere dello Sport.



LAMEZIA TERME - Tre pali (De Luca, Lattanzio e Mangiapane su rigore) e due rigori falliti per il Lamezia che non riesce nella rimonta di una gara stregata, nonostante la spinta di oltre tremila tifosi. Al portiere ospite Robertiello la palma del migliore (almeno 4 parate decisive su Marchetti, Cerchia, Lattanzio e Romero, oltre a
un rigore deviato a Gattari), ma il Lamezia deve recitare il mea culpa per i troppi errori sottoporta, ben due rigori compresi! E così la Paganese incassa e porta a casa il massimo (la finalissima, da sesta in classifica) col minimo sforzo, brava a mettersi dietro la linea della palla e a capitalizzare lunica vera occasione col solito Orlando (match-winner anche allandata), tra laltro al termine di un mezzo pasticcio in area locale. Dopo il vantaggio ospite, il Lamezia ha unaltra occasione per il pari ma Mangiapane manda sul palo un altro rigore (fallo di Pepe su Romero). Alla fine anche nove ammoniti e quattro espulsi, ma anche altre occasioni divorate clamorosamente da Erbini e Lattanzio per il Lamezia che ancora una volta vede festeggiare gli altri sul proprio campo (l'anno scorso toccò al Latina promosso allultima di campionato).

Rinaldo Critelli/Liopress

La griglia dei playoff di Prima e Seconda Divisione.

Dal Corriere dello Sport.


27.5.12

Stasera tutti al Marcello Torre per aspettare il pullman dei giocatori della Paganese. Arrivo previsto per le 23.50. Accogliamoli in massa.

Stasera tutti al Marcello Torre per aspettare il pullman dei giocatori della Paganese. Arrivo previsto per le 23,50. Accogliamoli in massa.

Le mie braccia tese al cielo le vedrai ovunque. Fino alla fine.

I tifosi azzurrostellati sugli spalti dello stadio di Lamezia Terme. E' finale!

Che impresa! Paganese in finale.

Il ritorno a Lamezia Terme finisce con lo stesso risultato dell'andata: 1-0 e decide Luca Orlando al 18'. Gara eccezionale sotto il profilo della sofferenza e dell'abnegazione: la Paganese è riuscita ad avere la meglio sui padroni di casa, trascinati dal proprio pubblico. La Vigor Lamezia non ha sfruttato i due rigori assegnati dal signor Aureliano, uno per tempo. Nella prima frazione, il penalty di Gattari è stato neutralizzato da un super Robertiello, mentre alla mezz'ora della ripresa Mangiapane ha colpito il palo dal dischetto. Quattro espulsi, due fra gli azzurri: Nigro e De Martino, che salteranno la finale d'andata col Chieti. Loro non ci saranno, ma dovrà esserci il grande pubblico. DOMENICA 3 GIUGNO PAGANESE-CHIETI, primo atto della finale play-off. DEVI ESSERC1! 

paganesecalcio.com

Il sogno del Chieti continua: Aprilia eliminata, adesso c'è la Paganese.

È un pomeriggio di gol e ricordi. Perché, se pensi al Chieti di Silvio Paolucci che pareggia in casa con l'Aprilia e vola alla finale play-off di Seconda Divisione, non puoi fare a meno di tornare con la mente ad un undici anni fa, quando i neroverdi - presi per mano da un certo Fabio Grosso - arrivarono nell'ex Serie C1. A fare la differenza, in un Guido Angelini caldissimo, è il rigore trasformato da Sabbatini in avvio di gara. I laziali provano in tutti in modi a completare la rimonta, dopo il pareggio di Germani arrivato all'alba di una ripresa caratterizzata da un maggior possesso palla di marca biancazzurra. Ma l'1-1 finale, in virtù del pareggio dell'andata (2-2), premia i teatini per la migliore posizione in classifica al termine della stagione regolare. Il sogno di Vincenzo Vivarini di coronare nel migliore dei modi la sua prima avventura lontano dall'Abruzzo, dunque, si infrange su quel prato che lo ha visto protagonista fino alla passata stagione. Invece la favola del Chieti targato Paolucci, e costruito dal duo Battisti-Di Giampaolo con l'obiettivo primario di centrare la salvezza, continua: in finale c'è la Paganese.
Il film della partita. La prima azione abruzzese porta in dote il vantaggio. La difesa laziale pasticcia sull'affondo di Bigoni, Aquino blocca la palla con il braccio e l'arbitro indica il dischetto (tra le proteste degli ospiti). Dagli undici metri, Sabbatini - che già all'andata aveva colpito su calcio di rigore - non sbaglia. Siamo all'8 e la partita dei padroni di casa è già tutta in discesa. L'avvio shock condiziona inevitabilmente il progetto tattico Vivarini, perché il Chieti continuano ad avere in mano la partita e i biancazzurri provano ad affondare. Con il passare dei minuti, l'Aprilia spinge sempre con maggiore insistenza. Ma palle-gol limpite non arrivano. Così, se si esclude il rigore dell'1-0 e un presunto penalty richiesto dai pontini (contatto in area Pepe-Calderini) , il primo tempo si chiude senza altre emozioni. Tutt'altra storia in avvio di ripresa: l'Aprilia torna in campo con una mentalità completamente diversa e si porta subito sul pareggio. Germani, subentrato nel primo tempo ad uno spento Ceccarelli, raccoglie l'invito di Pignanlosa, anticipa i difensori di casa e fa 1-1. Non è trascorso neppure un minuto, e tutto torna in discussione. La palla che potrebbe cambiare definitivamente la storia della partita capita, ancora una volta, sui piedi di Germani. Ma l'esterno ospite, completamente smarcato, spara alle stelle. La risposta del Chieti è racchiusa in un affondo di Fiore (Bifulco para) e in una pericolosa accelerazione di Alessandra (palla sull'esterno della rete). Comincia la girandola di cambi: Vivarini butta nella mischia il giovane Di Mario e l'esperto Gritti; Paolucci risponde con Anastasi per Gammone e Serpico per Alessandro. Sull'ultimo calcio d'angolo, anche Bifulco raggiungere l'area avversaria per cercare di realizzare il gol-qualificazione. Ma il risultato non cambia più: i colori della festa sono quelli neroverdi.
CHIETI-APRILIA 1-1
CHIETI (4-2-3-1):
Feola; Bigoni, Pepe, Migliorini, Malerba; Amadio, Del Pinto; Fiore, Sabbatini, Berardino (11' pt Gammone, 29' st Anastasi); Alessandro (41' st Serpico). A disposizione: Perucchini, Gialloreto, Pedrocchi, Di Noia. Allenatore: Paolucci.
APRILIA (4-4-2): Bifulco; Gomes (24' st Di Mario), Diakite, Aquino, Carta; Criaco, Cruciani, Croce, Buonaiuto (39' st Gritti); Calderini (34' pt Germani), Pignalosa. A disposizione: Pellegrino, Di Libero, Crialese, Salese. Allenatore: Vivarini.
MARCATORI: 8' pt Sabbatini su rigore (C); 1' st Germani (A).
ARBITRO: Borriello di Mantova.
NOTE: spettatori 2.500 circa, incasso non comunicato. Espulso il tecnico Vivarini al 47' st per proteste. Ammoniti: Aquino, Alessandro, Gammone, Malerba, Cruciani. Angoli: 4-4. Recupero: 2' e 3'.

tuttolegapro.com

Tramonta il sogno di promozione per la Vigor.

Il tecnico della Vigor Massimo Costantino
La sconfitta contro la Paganese segna la fine del sogno di promozione per i lametini che cedono di fronte al non essere riusciti a mettere la palla dentro mentre gli avversari l'hanno fatto due volte una all'andata e una al ritorno 

LAMEZIA TERME - Nel calcio vince chi mette la palla dentro. La Paganese lo ha fatto due volte (una all'andata e l'altra al ritorno), mentre la Vigor Lamezia all'andata ha colpito due traverse e, nel ritorno della semifinale play off della Seconda divsione, ha sbagliato l'impossibile (due rigori, un palo, una traversa e almeno otto chiare occasioni da rete, più le parate del portiere della Paganese, Robertiello, il migliore in campo). A passare dunque in finale è la squadra salernitana che se la vedrà con il Chieti che ha eliminato l'Aprilia (2 a 2 all'andata e 1 a 1 al ritorno). Nulla da dire alla Vigor Lamezia di Massimo Costantino che ha avuto però il torto di sbagliare di tutto e di più, soprattutto nella gara di ritorno davanti a 3500 spettatori che hanno gremito il "D'Ippolito". Nulla da fare quindi per la Vigor che, dopo essere andata sotto di una rete (il solito Orlando che aveva segnato all'andata sbloccava il match al 20' del primo tempo) aveva l'occasionissima del pari ma Gattari falliva dagli 11 metri dopo che prima De Luca e poi Lattanzio avevano colpito due legni. Nella ripresa la Vigor restava in 10 ma aveva comunque, ancora una volta, l'opportunità di rimettere in discussione il risultato (i biancoverdi per passare dovevano vincere con qualsiasi risultato) ma Mangiapane, a 15 minuti dal termine della gara più altri 5 di recupero, sbagliava un altro calcio di rigore spiazzando Robertiello ma colpendo il palo. Alla fine dunque la Paganese passava in finale al termine di una partita che si è concludeva con quatto espulsioni, due ammoniti e tanto rammarico in casa lametina.


Pasqualino Rettura - www.ilquotidianoweb.it

La sfortuna della Vigor manda la cinica Paganese in finale (0-1).

La parata di Robertiello sul primo rigore della Vigor Lamezia

























Una stagione indimenticabile, quella della Vigor Lamezia, rovinata dagli imperdonabili errori dagli undici metri e dalla sfortuna.
La dea bendata, che sicuramente fa parte del gioco, si è accanita in entrambi i turni giocati contro una Paganese esperta e cinica, ma sicuramente non eccezionale tecnicamente e abbastanza ferma sulle gambe.
Eppure anche oggi, davanti a quasi tremila spettatori e una partecipazione da altri livelli, De Luca e company le hanno provate tutte per superare i campani e passare alla finalissima che avrebbe consentito di sognare la Prima Divisione e la….storia.
Alla fine, i biancoverdi non sono riusciti a scardinare il bunker paganese ma tutti, proprio tutti, dobbiamo applaudire dirigenti, tecnici e calciatori per il sogno che ci hanno concesso e per i meriti che hanno accumulato in tutta la stagione.
Grassadonia schiera un 5-3-2-molto guardingo lasciando però sempre fissi in avanscoperta il pericoloso Orlando e l’esperto Fava. Costantino schiera sorprendentemente Erbini in quello che doveva essere il posto (dietro o insieme a De Luca?) dello sfortunato Rondinelli, fermatosi in settimana.
Già all’inizio,  si intravede che non è giornata. Prima De Luca  colpisce la traversa dopo sette minuti. Poi una punizione di Franchino sfiora il palo.
La Vigor è attivissima, specialmente  con Cerchia che costruisce e svaria da destra a sinistra, correndo come un ossesso. Il vento a favore aiuta i biancoverdi che subito assediano gli ospiti che, se aggrediti, non sembrano proprio dei fulmini di guerra.  Marchetti, al 16°, cerca di sfruttare le folate e, da quaranta metri, impegna seriamente Robertiello. De Luca sembra una furia, Mancosu, invece, non trova spazi perché ingabbiato e raddoppiato dalla coppia Balzano-Nigro.
Al 18°, nell’unica ripartenza ospite decente, il bravissimo Neglia difende palla in area, serve all’indietro Agresta il quale, in solitudine, ha tutto il tempo per scodellare in area di rigore. Qui i due centrali biancoverdi non sono pronti e il veloce Orlando batte Forte da pochi metri.
Al 20°, Lattanzio si coordina bene e, di sinistro, dai trenta metri, colpisce clamorosamente il secondo palo della giornata. Un minuto dopo, De Luca è atterrato da tre avversari in area: batte il conseguente calcio di rigore Gattari con un destro angolato e a  mezz’altezza che e Robertiello devia con un bel tuffo.
La Vigor non si disunisce nemmeno dopo tale mazzata e insiste con le bordate di Franchino, le girate di testa di Lattanzio e De Luca e un tentativo dai trenta metri di Cerchia che esaltano ancora Robertiello. Negli ultimi muniti del primo  tempo la Vigor spinge al massimo sempre con Cerchia e De Luca attivissimi e Gattari, che Costantino prova a spostare stabilmente in avanti. Le conclusioni sono continue, ma la mira è poco fortunata. Gli ospiti, invece, non si schiodano dalla difensiva e tengono costantemente sette-otto elementi sotto la linea della palla e i soliti due attaccanti a tenere impegnati difensori locali.
Nella ripresa, la Vigor si dimostra ancora motivatissima e, già al 3°, finalmente Mancosu si sblocca e riparte alla sua maniera:punta Fusco e serve un pallone bellissimo che libera in area Erbini. Il giovane siciliano si impappina e tentenna quel tanto che consente a Robertiello di catapultarsi sui suoi piedi e di anticiparlo.
Al 10°, Romero prende il posto dello stesso Erbini.
Due minuti dopo, al termine di un’azione d’attacco locale, Mancosu, evidentemente “carico” per la tensione accumulata e per l’apporto che oggi non riusciva a dare, protesta con l’arbitro e viene ammonito per la seconda volta. Espulsione e Vigor in dieci nella fase più delicata della gara.
La partita, però, non cambia proprio. Pur in inferiorità, la Vigor non demorde e attacca spingendo al massimo. La Paganese, di contro, non accenna ad uscire dal guscio. Grassadonia cambia il bomber Orlando con l’esperto Scarpa.
Al 26°, Costantino inserisce Mangiapane per l’acciaccato Giuffrida e, due minuti dopo, Cane per Franchino.
Al 30°, Lattanzio di sinistro costringe Robertiello a deviare in angolo. Sull’angolo, l’arbitro vede  nella mischia un fallo su Romero e assegna il secondo rigore ai locali. Mangiapane spiazza Robertiello, ma la palla si stampa sul palo. Nel prosieguo, succede un parapiglia in area e, per buoni cinque minuti, non si capisce molto sulla decisione che l’arbitro vuole prendere. Alla fine, viene espulso Nigro (colpo proibito ad un avversario?) ed assegnata una punizione un metro dentro l’area di rigore  alla Vigor. Batte anche questa volta Mangiapane, ma la palla è fuori bersaglio. Al 35°, Mangiapane batte benissimo una punizione dai venti metri e Robertiello fa un miracolo, deviando in angolo. Sul calcio piazzato, Mangiapane porge a Cane che tira prontamente, ma il tiro è rimpallato. Un minuto dopo, il terzo espulso:Bonasia. Al 90°, Gattari riesce a liberare in area Romero, il quale tira addosso a Robertiello.
Al 92°, De Martino diventa il quarto espulso di una gara non certo distintasi per scorrettezze, anzi…
Dopo cinque minuti di recupero l’arbitro chiude la contesa e, naturalmente, da una parte ci sono  le solite scene di giubilo e, dall’altra, quello che nessuno si aspettava e che quasi nessuno aveva immaginato. La disperazione dei giocatori in campo, dei tifosi sugli spalti e dei dirigenti in tribuna, la dicono lunga sull’attaccamento di tutti alla maglia biancoverde. La delusione è stata cocente, ma tutti, nessuno escluso, siamo pronti a riconoscere e ad esaltare la stagione eccezionale che la Vigor ha regalato alla città. Il grande lavoro compiuto dalla società e dai tecnici per portare questi ragazzi quasi ad un passo dalla Prima Divisione non va certo disconosciuto. Anche oggi, dopo l’impegno dimostrato, le occasioni create, i rigori, i pali colpiti, pur nella disperazione per l’occasione storica persa, non dobbiamo mai dimenticare che il calcio è un gioco. Come in tutti i giochi, è ovvio, occorre un briciolo di fortuna. Sarà per la prossima volta. O sarà prima?

I migliori: Robertiello, Neglia, Agresta e Fusco per gli ospiti.
Per la Vigor:Cerchia su tutti.

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A Lamezia Terme finisce con lo stesso risultato dell'andata: 1-0. Paganese in finale.

Il ritorno a Lamezia Terme finisce con lo stesso risultato dell'andata: 1-0 e decide Luca Orlando al 18'. Gara eccezionale sotto il profilo della sofferenza e dell'abnegazione: la Paganese è riuscita ad avere la meglio sui padroni di casa, trascinati dal proprio pubblico. La Vigor Lamezia non ha sfruttato i due rigori assegnati dal signor Aureliano, uno per tempo. Nella prima frazione, il penalty di Gattari è stato neutralizzato da un super Robertiello, mentre alla mezz'ora della ripresa Mangiapane ha colpito il palo dal dischetto. Quattro espulsi, due fra gli azzurri: Nigro e De Martino, che salteranno la finale d'andata col Chieti.

TABELLINO

VIGOR LAMEZIA (4-2-3-1): Forte; Franchino (80' Cane), Marchetti, Gattari, Bonasia; Giuffrida (71' Mangiapane), Cerchia; Erbini (53' Romero) Lattanzio, Mancosu; De Luca. In panchina: Calderoni, Sinicropi, Mercurio, Visone. Allenatore: Costantino

PAGANESE (5-3-2): Robertiello; Balzano, Sicignano, Fusco, Pepe, Agresta; Neglia (79' Giglio), De Martino, Nigro; Fava, Orlando L. (63' Scarpa). In panchina: Stillo, Pastore, Loiacono, Orlando F., Cognigni. Allenatore: Grassadonia.

ARBITRO: Aureliano di Bologna

RETI: 18' Orlando L.

NOTE: Spett. 3800 circa, circa 200 supporters paganesi. Robertiello para rigore a Gattari al 23'. Mangiapane manda rigore sul palo al 75'. Espulsi: Mancosu, Nigro, Bonasia, De Martino. Ammoniti: Sicignano, Fava, Balzano, Orlando L., Fusco, De Luca, Pepe, Agresta. Angoli: 12-0. Rec. 0' pt, 5' st
 
Cittasport.it

La Paganese espugna Lamezia e vola in finale col Chieti.

I Santi quest'anno sono dalla parte della Paganese. La Vigor Lamezia prende due pali, fallisce due rigori (inesistenti) e trova un Robertiello strepitoso che para anche l'aria. Morale della favola:in finale ci va la Paganese che espugna Lamezia con l'ennesimo gol di Luca Orlando. E adesso sotto col Chieti, per coronare il sogno. A stanotte per gli aggiornamenti.

26.5.12

I convocati per Vigor Lamezia-Paganese.

E' terminata questa mattina con la classica rifinitura pre gara la settimana di lavoro della Paganese in vista della decisiva sfida di domani pomeriggio che la vedrà opposta al "Guido D'Ippolito" alla Vigor Lamezia. La troupe azzurrostellata a disposizione del tecnico Grassadonia, infatti, in mattinata ha svolto una seduta mattutina presso un centro sportivo privato in provincia di Cosenza. Fanno parte, inoltre, della spedizione azzurrostellata anche l'infortunato Tricarico e lo squalificato Galizia oltre ai centrocampisti Barone e Di Filippo aggregati dalla formazione Berretti del tecnico Donato Salerno. Di seguito la lista completa dei convocati:

PORTIERI: Robertiello, Stillo

DIFENSORI: Agresta, Balzano, Errico, Fusco, Loiacono, Pastore, Pepe, Sicignano;

CENTROCAMPISTI: Barone, De Martino, Di Filippo, Giglio, Neglia, Nigro, F. Orlando, Scarpa, Tricarico;

ATTACCANTI: Cognigni, Fava, Galizia, Orlando L. 

UFFICIO STAMPA PAGANESE CALCIO

25.5.12

Ecco l'itinerario per Lamezia Terme.

La Digos di Catanzaro informa la tifoseria azzurrostellata diretta a Lamezia Terme sull'itenerario da percorrere.

A bordo di autovetture: 

A3 Sa/Rc uscita Lamezia Terme - SS 280 dir. Catanzaro - uscita Lamezia Terme Sud - SP 108 direz. Nicastro - Cantina Brucia - via dei Bizantini - Rondò "Car Wash" - via Madre Teresa di Calcutta - via Perugini - via S.Miceli imbocco stradina che costeggia la ferrovia, arrivo parcheggio Curva Sud (settore ospiti).

A bordo di autobus: 

A3 Sa/Rc uscita Lamezia Terme - concentramento presso il cortile della Sottosezione Polstrada - Anas.

da paganese.it

Pagani non tradisce!

Rubrica La Paganese vista da ...Nocera di paganese.it

Lo speravo e alla fine Pagani ha risposto. Il "Torre" pieno è stata una vittoria ancora più significativa della vittoria stessa contro il Lamezia, perché domenica scorsa non c'era in gioco solo la semifinale d'andata di un play-off, c'era la credibilità che ancora avesse la Paganese verso questa città. Aver riassaporato con il popolo azzurro stellato di nuovo quelle sensazioni, quelle emozioni, è stato come far pace con un vecchio amico, con il quale ci sono state delle incomprensioni, ma è bastato un niente per ricominciare a camminare insieme. Rivedere i distinti, avvolto da quelle centinaia di bandierine tricolori, azzurre, bianche e celesti, è stato un tuffo al cuore, come rivedere finalmente piena la Curva Nord che mostrava fiera la data di fondazione della nostra cara vecchia Paganese, come la spinta della tribuna, dove con piacere ho visto tanti bambini, futuri tifosi. Finalmente in tanti a cantare a sostenere, a gridare, a soffrire di nuovo per quei colori, per quella maglia, che da ottantacinque anni ci rende orgogliosi di esserle al fianco nel bene e nel male. La Paganese, come ho sempre pensato, unisce e questa volta ha raccolto nel suo catino i figli migliori che ancora una volta non l'hanno abbandonata. Ora avanti azzurri, con il petto all'infuori e gonfio di speranza, difendete quel gol di Luca Orlando e impavidi lottate sino all'ultimo istante, senza regalare un centimetro al Lamezia che, affamata di vittoria, vi cingerà d'assedio e solo la vostra capacità di essere gruppo, guidati da capitan Fusco, vi potrà portare alla vittoria e conquistare la finale. Serve un'impresa, non sarà facile nel braciere del "D'Ippolito", ci sarà da soffrire, con una squadra non al completo e con assenze importanti, ma se ne uscite vincitori, Pagani ve ne renderà gloria, al contrario quel lungo applauso che vi ha accompagnato domenica scorsa al termine della gara. Sarà la testimonianza più sincera di chi è stato al vostro fianco nel momento del bisogno e ve ne sarà riconoscente.

Peppe Nocera - paganese.it

Seduta mattutina al Torre prima della partenza per il ritiro.

Proseguono senza sosta gli allenamenti della Paganese in vista della sfida di domenica in Calabria. La troupe a disposizione del tecnico Grassadonia nel pomeriggio di ieri sul manto erboso del "Marcello Torre" ha provato l'undici anti-Lamezia in un match in famiglia, a cui hanno preso parte anche alcuni elementi della formazione Berretti. Nella mattinata, infine, seduta di allenamento prima della partenza per il ritiro pre-gara, anticipato così di un giorno 

UFFICIO STAMPA PAGANESE CALCIO

"Francesco Scarpa sogna di vestire la maglia del Savoia".

Rivelazione del fratello Antonio, responsabile del Frosinone per la Campania 

Uno dei segreti del successo con il Savoia è la collaborazione con il Frosinone. Dal club ciociaro arriveranno gli under per il campionato di serie D, ma intanto il responsabile in Campania dei gialloblù ha già assicurato: “Catalano resterà un altro anno al Savoia, perché c’è una promessa fatta al direttore sportivo Langella e la voglio mantenere”, spiega Antonio Scarpa. E’ stato lui a portare al Savoia il miglior difensore under del campionato di Eccellenza.

Antonio Scarpa, però, è anche fratello di Francesco, gioiello della Paganese, originario di Torre Annunziata. “Con Francesco si è parlato, ma innanzitutto c’è un contratto con il Taranto e non sappiamo il prossimo anno la società pugliese che intenzioni avrà in serie B, quindi tutto dipende da loro. E’ naturale che a Francesco farebbe piacere indossare la casacca del Savoia, è la squadra della sua città, ne è tifoso e quindi qualora ci fossero le condizioni non credo che potrebbero esserci grossi problemi”.

Scarpa continuerà a mantenere i rapporti con tutte le società campane per conto del Frosinone. “E’ un ruolo importante che mi onoro di ricoprire – dice – Devo ringraziare Guglielmo Ricciardi se a 38 anni sono già responsabile nella mia regione di una società così importante”.

Catalano, quindi, resta. Non sarà, però, l’unica novità che potrebbe arrivare al Savoia da Frosinone per il prossimo campionato di serie D.

resport.it

Rassegna Stampa: La Città di Salerno.


Rassegna Stampa: Il Mattino.


24.5.12

Rassegna Stampa: Il Mattino.


Rassegna Stampa: La Città di Salerno.


A Lamezia servirà la partita perfetta.

Rubrica Sotto la lente del direttore di paganese.it

Ed ora niente trionfalismi ed autocelebrazioni, basta con affermazioni di presunte ed inutili rivincite: è troppo presto per esaltarsi e gioire. Le insidie, tante, rimangono, come rimane intatto ed indiscutibile lo spessore tecnico-tattico ed il valore dell'avversario. E' una gara di 180 minuti, la Paganese è in vantaggio ma dovrà uscire indenne dal "D'Ippolito" se vorrà continuare a cullare ed inseguire il sogno. Servirà un partita perfetta, una vera impresa contro una compagine che ha confermato il suo spessore, la sua indiscutibile caratura di squadra completa, solida, competitiva, di grande personalità individuale e collettiva. Nella gara di andata Grassadonia ha scelto l'assetto più giusto, equilibrato e produttivo: addio allo sbandierato, velleitario e certamente letale 3-5-2; difesa schierata con gli esterni bassi a supporto dei due centrali, l'immenso De Martino ed il duttilissimo e sorprendente (ma solo per chi non lo conosceva per niente....) Nigro a fungere da interditori e propulsori, il peperino, dinamicissimo ed utilissimo Neglia esterno offensivo sinistro e, come suggerito da caratteristiche e peculiarità, Galizia esterno offensivo destro (e non centrocampista incursore....) ad affondare nella zona difensiva sinistra (Bonasia) dove i lametini avevano riconosciuti ed evidenti affanni. Ed il gol del vantaggio è nato proprio da questa "intuizione" più volte sollecitata al mister salernitano. Note liete ulteriori il ritorno al gol del famelico Orlando, l'apporto fondamentale ed essenziale di Fava, la straripante personalità di capitan Fusco, la sicurezza del ritrovato Robertiello, la conferma del duo Balzano-Agresta, l'affidabilità dell'ex parmense Sicignano. Ora si va a Lamezia per continuare una gara infinita, iniziata ed interpretata dalla Paganese in modo rabbioso, determinato brillante, intenso e propositivo, proseguita con evidentissimo affanno, terminata con una marcata sofferenza fisica e tattica. Servirà una gara perfetta, un'autentica impresa per limitare avversari cosi determinati, così organizzati e frenetici ma sempre freddi, lucidi razionali ed alla costante ricerca del gol con manovre ora avvolgenti, ora ficcanti ma sempre, perennemente insidiose, efficaci e concrete. Serviranno gamba e mente, ci vorrà grande cuore, slancio, carattere, grinta ed immutato spirito di squadra ma potrebbero non bastare, nel calcio sono doti essenziali ma solo quando sono sorrette ed esaltate da un'organizzazione ed un'idea di gioco. Grassadonia ha promesso che non farà barricate, è condivisibile ed ammirevole il suo intento, ma potrebbe essere costretto (rapporto causa-effetto) sulla difensiva dall'iniziativa costante dei Vigorini, dalla voglia feroce che avranno di recuperare lo svantaggio e sognare la finale. L'intenzione di giocarsela, l'atteggiamento e la strategia tattica sono realizzabili quando gli avversari ti danno la possibilità e lo spazio per concretizzarli quindi bisognerà cercare di crearsi queste opportunità e rendere più ampio e vario lo spazio per poterli limitare contenere e ripartire. Sarà determinante dare un freno alla loro intensissima trama creativa, fondamentale togliere il respiro ai loro terminators offensivi ma sarà ancora più importante e decisivo saper ripartire, attaccare gli spazi che inevitabilmente lasceranno vuoti per la loro incontenibile voglia di segnare e vincere. Non ci sarà l'insostituibile Galizia ma ci sarà ancora l'incontenibile Neglia, l'ideale per dare respiro e sbocchi offensivi con le sue accelerazioni. Non dovesse recuperare Scarpa, Grassadonia si troverebbe a gestire un emergenza tale da costringerlo, forse, anche ad un cambiamento di modulo ma potrà contare sempre su una difesa che ha ritrovato vigore e compattezza, su due centrocampisti interditori di grande personalità ed esperienza, su due temibilissimi attaccanti pronti a colpire ed a vanificare le speranze e le attese degli uomini del bravo Costantino. Spingeranno come forsennati, cercheranno di dare un seguito asfissiante al forcing di domenica scorsa, ma avranno di fronte una squadra determinata ed indomabile, fedele ed autentica espressione dei suoi impareggiabili tifosi, vogliosi di rivedere la luce ed inebriarsi al dolce profumo della vittoria.

Carlo Vitiello- paganese.it

Gli highlights di Paganese-Vigor Lamezia.