24.3.12

La rivoluzione di Palumbo per lanciare la Paganese.
















 Il trainer azzurrostellato, a Chieti, pronto a varare una squadra inedita

“State tranquilli che io non mollo, e farò di tutto per portare questa squadra ai playoff”. Sono queste le parole con le quali si è congedato Palumbo al ter­mine dell’amaro pareggio di domenica scorsa contro l’Ebolitana. Provare per credere, dunque, ma la sen­sazione è che il tecnico di Venosa, sempre franco e di­retto in ogni suo interven­to, non scherzasse affatto. E’ disposto a prendersi rischi, e a fare scelte corag­giose e anche un po’ for­zate, l’esperto condottiero subentrato a Grassadonia in quel di gennaio, per cer­care di consegnare la pro­pria formazione, all’unico obiettivo rimastogli dopo i fasti di inizio stagione, ovvero i playoff.
Oltre allo spesso proposto valzer di portieri Stillo-Robertiello, molto condizionato dalla regola degli under e dai relativi incentivi che ne derivano dall’utilizzo di questi, domani andrà in scena una vera e propria rivoluzione in casa Paga­nese, per cercare continuità ed una nuova identità. Out Errico, che non è riuscito a convincere nell’ultima pre­stazione sfoderata contro gli eburini; gli prenderà il posto uno tra Agresta e Loiacono con quest’ultimo leggermente in vantaggio. Pepe ritornerà nel suo ruo­lo originale (centrale difen­sivo), per sostituire Fusco squalificato ed infortunato, con la coraggiosa scelta di dare nuovamente fiducia a De Martino dopo gli 8 mi­nuti contro il Gavorrano. La notizia più sorprenden­te, però, riguarda il reparto offensivo: Luca Orlando, capocannoniere della squa­dra, che spesso ha risolto partite complicate con gio­cate determinanti, dovreb­be partire dalla panchina in favore di Fava e Neglia.
Sicuramente il giovane sa­lernitano non è sembrato in grande spolvero nell’ul­tima partita al “Torre”, ma sicuramente ci vuole tanto coraggio per pensa­re ad una sua rinuncia. Sa di giocarsi molto il mister della stella, consapevole però che la fortuna aiuta gli audaci, e che la Paga­nese quest’anno ha un bel conto in sospeso con la Dea bendata.
 
Stefano Masucci - resport.it