25.11.11

Osiamo anche nel covo delle aquile.

Grassadonia ha raddrizzato la barra di comando della propria navicella, facendola uscire dalle acque agitate dell'ultimo scorcio di campionato, con due vittorie consecutive, e una targata Coppa Italia, che hanno riportato il sereno all'orizzonte. Non che la nave stesse affondando, ma qualche buco nella carlinga azzurra s'era allargato con l'acqua che comincia a penetrare. Le piccole falle sono state tamponate, come ad inizio settimana è stato modificato anche il piano di lavoro dei naviganti in canottiera azzurra, sottoposti ai lavori forzati per arginare le carenze fisiche che puntualmente affiorano nei finali di gara. Intanto è ricomparso sul "Torre" Santo Petrocco, con tanto di aureola, pardon di caschetto, che domenica ha salvato partita e punteggio finale evitando l'uragano di critiche e polemiche che si sarebbe ingiustamente abbattute sulla Paganese, rea ancora una volta di non chiudere le partite e farsi rimontare in maniera sciocca. E poi vallo a spiegare a noi cronisti che i pali di Morello e Tricarico avrebbero potuto chiudere da un pezzo la partita, vedi traversa di Siciliano che avrebbe portato la Paganese sul 2-0 con il Chieti e altri tre punti in classifica. Ecco ora l'esame del Ceravolo dove svolazzano le aquile giallorosse, sospinte dalla marea umana della curva del mitico impianto dedicato al presidentissimo che guidò per la prima volta in serie A, la formazione che in attacco presentava un certo Angelo Mammì. E' lui l'uomo copertina di questa inedita sfida tra le due società in gare di campionato, escluso il precedente di Coppa Italia Professionisti 1982-83 che si disputò al Vestuti di Salerno con vittoria degli ospiti per 2-0 con reti di De Agostini e Bivi. Mammì che fece impazzire Catanzaro prima realizzando il gol nello spareggio per l'approdo in A con Il Bari e poi lo inebriò quando con una sua rete sconfisse la Juventus, la stagione seguente. Qualche anno più tardi il reggino di nascita spese gli ultimi anni di carriera alla Paganese e a suon di gol la trascinò per la prima volta in serie C . Domenica si giocherà anche nel suo ricordo e chissà che Morello o Siciliano, Scarpa o Galizia saranno ispirati dal suo intuito di cannoniere per osare dove volano le aquile giallorosse.

Peppe Nocera per paganese.it