30.5.11

L'intervista al presidente Trapani.



da Paganinotizie.it

Settimama cruciale per il futuro della Paganese.

Quella che sia apre potrebbe essere l’ultima settimana da presidente della Paganese di Raffaele Trapani. Proprio il patron azzurro stellato ha fatto capire che tra mercoledì e giovedì ci saranno delle importanti novitá. Il presidente Trapani non cederá il titolo gratuitamente. Soluzione possibile, solo se il passaggio fosse avvenuto a uno dei suoi all’interno del direttivo attuale. Al momento ci sono fidejussioni da sbloccare, cosa che avverrá contestualmente al passaggio delle quote societarie. Dal punto di vista tecnico, tutti i calciatori hanno ottenuto la risoluzione del contratto tranne Radi, Ginestra e Lepore che continuano a inviare in sede certificati medici per non rispondere alle convocazioni del segretario Ferraioli. La vicenda è vicina allo sblocco anche per loro: nelle prossime ore dovrebbero accettare la risoluzione e azzerare le ultime pendenze.
Chi subentra dovrá rifondare il parco giocatori, ma anche la struttura organizzativa viste le dimissioni in blocco con l’uscita di Trapani. Da oggi, dunque, si valuteranno le proposte giunte nella sede di via Albanese: due le più concrete, entrambe da imprenditori non locali. La prima fa capo al broker finanziario Paolo Di Stasio, amico di lunga data del presidente Trapani, che avrebbe sondato il terreno in questi giorni. Non si sa se l’ex presidente del Lanciano e ultimamente interessato, per conto terzi, alla Lucchese agisca direttamente o come intermediario di un gruppo inenzionato a fare calcio a Pagani. L’altra soluzione riguarda una cordata, forse del Napoletano, direttamente coinvolta da Trapani, che resta in attesa di qualche gruppo locale visto il sondaggio tra gli imprenditori paganesi avviato dall’amministrazione comunale.

La Città di Salerno - Peppe Nocera

Trapani: "C'è un nuovo proprietario". Ma è ancora mister X.

Francesco Pepe Pagani. È la settimana decisiva per il futuro societario della Paganese. Dopo tante voci e presunti interessamenti di varie cordate di imprenditori, locali e non, la stretta finale sembra essere davvero vicina. A chiarire gli aspetti della vicenda è lo stesso patron del club liguorino, Raffaele Trapani: «Ormai ci siamo - afferma il presidente - in questa settimana sveleremo importanti novità in merito alla nuova proprietà della Paganese. Dopo otto anni di sacrifici personali ed economici, sostenuti assieme ai miei soci, è giunto il momento di voltare pagina e di staccare la spina. C'è già l'accordo con chi subentrerà al timone della società e nei prossimi giorni comunicheremo ufficialmente l'avvenuto passaggio di consegne. Posso solo anticipare che la mia uscita di scena è definitiva e che abbiamo individuato la figura giusta per dare un seguito alla Paganese». Trapani tiene gelosamente nascosta l'identità di coloro che avranno il compito di creare il giusto clima di entusiasmo in una piazza scottata da due retrocessioni consecutive. Nessun indizio ma la sensazione che la Paganese sarà gestita nel migliore dei modi dopo l'attenta valutazione di Trapani di tutte le credenziali del nuovo gruppo dirigenziale. Intanto la ridda di voci sull'identità del nuovo massimo dirigente della Paganese non accenna a placarsi. I tifosi azzurrostellati attendono notizie certe e si scatenano sui vari blog a caccia di indiscrezioni. Tra le tante ipotesi paventate nei giorni scorsi sembra prendere corpo la pista che conduce al broker abruzzese Paolo Di Stanislao. L'uomo d'affari teramano, anche se trapiantato a Roma da diversi anni, è legato a Trapani da grande amicizia e starebbe conducendo in gran segreto la trattativa con il dimissionario amministratore unico della Paganese. Di Stanislao sarebbe l'intermediario del nuovo gruppo societario intenzionato ad investire nella Paganese con un progetto tecnico valido. La nuova proprietà avrebbe individuato anche il futuro allenatore che dovrà guidare la compagine liguorina in Seconda Divisione. Il prescelto sembra essere Massimo Rastelli, tecnico in cerca di rilancio dopo un'annata tormentata sulla panchina del Brindisi. La situazione è seguita con molta attenzione anche dall'amministrazione comunale. Trapani però ha anticipato tutti. Resta solo da attendere l'ufficialità del passaggio di consegne.

Il Mattino

29.5.11

Le ultime sulla situazione societaria.

E' in una fase di stallo apparente la situazione societaria in casa azzurrostellata. Scartate le possibilità di acquisizione da parte delle cordate capeggiate da Calce e Campitiello, sono in forte ribasso le quotazioni che vedono l'attuale socio Alfonso Piccolo ricoprire il ruolo più prestigioso all'interno del sodalizio di Via Albanese.
Da ieri sera, però, in città, circola un nome nuovo. Accostato alla Paganese è Paolo Di Stanislao, 51 anni, originario di Colonnella (Teramo), ma trapiantato a Roma. Di Stanislao, che si definisce broker o procacciatore d'affari, nell'aprile scorso, è stato rinviato a giudizio con l'accusa di bancarotta documentale e fraudolenta per il fallimento del Lanciano Calcio, avvenuto nel 2008.
Il ruolo dell'ex patron dei rossoneri non è però quello di compratore, bensì di intermediario tra l'amico Raffaele Trapani e una cordata interessata a far calcio a Pagani.
Parallelamente anche l'Amministrazione Comunale continua a sondare il terreno per la costituzione di una nuova società che possa subentrare a quella attuale. In tal senso, nei prossimi giorni, è previsto un incontro tra il Presidente del Consiglio Massimo D'Onofrio ed alcuni imprenditori, locali e non, che si sono dichiarati disponibili a rilevare le quote societarie della Paganese Calcio.
Sotto osservazione, infine, anche un altro paio di cordate ma per saperne di più occorrerà attendere metà della prossima settimana quando sarà resa nota ufficialmente la nuova proprietà.

paganese.it

1a Divisione, risultati e marcatori di oggi di Play-off & Play-out.

Nelle sfide di andata per i Play-off in 1^ Divisione colpaccio esterno per l'Atletico Roma. Il Verona abbatte il Sorrento con doppietta di Ferrari. La Juve Stabia di misura sul Benevento. Per  i Play-Out tris di Bocalon per il Viareggio che schianta il Cosenza, il Foligno fa suo il derby, Monza di rigore sul Pergocrema. Gare di ritorno domenica prossima (5 giugno).
 
Girone A - semifinali Play-off:
Verona  2-0  Sorrento
75' e 88' su rig. Ferrari (V)
Salernitana  1-1  Alessandria
35' Martini (A), 66' Fabinho (S)

Girone A - finali Play-out:
Sudtirol  1-0  Ravenna
22' Fischnaller (S)
Monza  1-0  Pergocrema
82' rig. Alberti (M)

Girone B - semifinali Play-off:
Juve Stabia  1-0  Benevento
14' Molinari (JS). Al 40' Corona (JS) ha fallito un calcio di rigore
Taranto  0-1  Atletico Roma
12' De Oliveira (AR)

Girone B - finali Play-out:
Foligno  1-0  Ternana
48' Falcinelli (F)
Viareggio  3-1  Cosenza
14', 34' e 69 Bocalon (V), 44' Essabr (C)

Tuttolegapro.com

27.5.11

Trapani non cambia idea: "Con il club ho chiuso".

A una settimana esatta dall’annuncio del presidente Raffaele Trapani di passare la mano e dire basta con la Paganese il massimo esponente della societá torna a parlare. "In questi giorni non ci sono state sostanziali novitá soprattutto sulla mia decisione che rimane ferma: cedere la societá come ho giá ribadito non è solo un fattore economico ma soprattutto di stimoli e di stanchezza fisica e mentale. Per la Paganese ho trascurato la mia famiglia e solo chi è stato alla guida di una societá di calcio sa i sacrifici che ci vogliono per portarla avanti soprattutto se si tratta di una formazione di Prima Divisione. Voglio bene alla Paganese sono e sarò il primo tifoso, proprio perché la voglio bene è giunto il momento di dire basta altrimenti le faccio solo del male. Spero che ci sia un gruppo di amici come lo siamo stati noi otto anni fa a Pagani che possa sostituirci e fare il meglio per la Paganese perché è naturale che ci sia un cambio al vertice quando si falliscono degli obiettivi come è avvenuto nell’ultimo biennio anche se ribadisco che non vado via da perdente perché lascio una societá senza debiti e in una categoria superiore a quella in cui la presi nel 2003". Parole che non lasciano spazio ad altre ipotesi lasciando nello sconforto i tifosi che si augurano un ripensamento. La prima settimana di passione volge al termine utilizzata dalla societá per chiudere i rapporti economici con la squadra anche se Ginestra, Lepore, Radi, Gatti e Cortese non hanno accettato le condizioni per la rescissione anche se quest’ultimi due sembrano aver cambiato idea in queste ore.

La Città di Salerno - Peppe Nocera

Ridotta la squalifica a Vicedomini.

La Corte di Giustizia Federale, nella riunione odierna, ha discusso il reclamo della Paganese avverso la sanzione della squalifica per tre giornate effettive inflitta al centrocampista Carlo Vicedomini a seguito della gara Paganese-Spezia del 1° maggio scorso. Il reclamo è stato parzialmente accolto e per l'effetto la sanzione ridotta a due giornate di squalifica. Il calciatore era stato appiedato dal giudice sportivo "per doppia ammonizione entrambe per condotta scorretta verso un avversario; dopo la notifica del provvedimento rivolgeva una frase offensiva alla terna arbitrale".

Valeria Debbia per Tuttolegapro.com

26.5.11

Trapani conferma: vado via, ma il titolo si vende e non si cede.

PAGANI Nessuna novità per la cessione della Paganese. Fatica a sbloccarsi una situazione che appare sempre più ingarbugliata. Ieri sera l'ennesimo incontro tra il sindaco Alberico Gambino ed il presidente Raffaele Trapani non ha prodotto alcun esito positivo. Il patron resta fermo sulla sua iniziale decisione di abbandonare la navicella azzurrostellata e di acquirenti all’orizzonte non se ne vede l'ombra. Le presunte cordate di imprenditori sono rimaste solo sulla carta ed al momento l'unica pista percorribile rimane un ripensamento dello stesso Trapani o un avvicendamento al vertice del club con qualcuno degli attuali soci pronto ad occupare la poltrona più ambita e forse più scomoda del sodalizio. Dall'intero ambiente giungono segnali di incoraggiamento nei confronti dell’attuale dirigente che però non vuole tornare sui suoi passi. I tempi intanto si fanno sempre più ristretti. In diverse occasioni Trapani ha ribadito l'assoluta assenza di debiti in bilancio ma lo scoglio sembra essere un altro. Un problema essenzialmente di natura economica. Il patron ha sottolineato che non è possibile consegnare il titolo gratuitamente all’amministrazione comunale per metterlo a disposizione di chiunque voglia proseguire l'avventura calcistica. Un'ipotesi che avrebbe fatto gola a qualche imprenditore, il cui interesse si sarebbe raffreddato di fronte alla richiesta economica di Trapani. Sono ore frenetiche per la Paganese, la cui iscrizione al prossimo campionato di Seconda Divisione sarà in ogni caso garantita. Intanto sorgono alcuni problemi in merito alle rescissioni contrattuali dei calciatori che hanno militato nella Paganese nell’attuale stagione. Alcuni elementi hanno preferito non firmare le liberatorie e la società ne ha preso atto, convocando i calciatori in questione per la ripresa degli allenamenti fino alla scadenza naturale degli accordi, fissata per il 30 giugno. La società non ha comunicato i nomi dei calciatori che avrebbero fatto resistenza, non rinunciando agli emolumenti fino al termine della stagione. Di conseguenza, se la situazione non dovesse trovare sbocco entro sabato, dalla prossima settimana lo staff tecnico ed il gruppo dei "ribelli" ritornerà al lavoro al Marcello Torre.

Il Mattino

Paganese, senza acquirenti dopo l'addio di Trapani.

Vive una fase di stallo la crisi societaria della Paganese dopo l’annuncio di Trapani di passare la mano. Al momento aumentano i disinteressamenti come quello dell’ex presidente della Real Paganese Mimmo Campitiello in passato sponsor ufficiale e ora anche un altro potenziale acquirente, Vincenzo Calce, decide di chiarire la propria posizione: "Un anno fa con altri soci che mi hanno seguito a Sapri avevo manifestato con l’ingresso dell’amico Salvatore Marrazzo di voler rilevare la societá. In questi giorni ho visto accostato il mio nome alla possibilitá di un nuovo impegno per la Paganese ma ora non sono interessato con il mio gruppo all’acquisto della societá, anche perché in queste ore sto perfezionando il progetto Ebolitana. Nella piana del Sele stiamo costituendo una nuova societá a cui tengo in particolar modo. In passato ero disponibile insieme a Trapani ad allargare le basi societarie ma non è stato possibile e a malincuore ho dovuto abbandonare l’idea di fare calcio nella mia cittá". Si attende un incontro tra Trapani e il sindaco Gambino. Intanto non tutti i calciatori hanno accettato la risoluzione. All’appello mancano 4 o 5, convocati per ritornare ad allenarsi come da regolamento sino al 31 giugno.

Peppe Nocera - La città di Salerno

Partirà il 4 settembre il campionato di Lega Pro.

Il consiglio direttivo della Lega Pro, riunitosi a Roma, ha tra le altre decisioni definito la data di inizio della Coppa Italia, il 17 agosto 2011 e la data di inizio del campionato di Prima e Seconda Divisione il 4 settembre 2011.
La Lega Pro inizia il campionato non più in agosto, ma a settembre, consentendo alle proprie società di avere più pubblico.
Non si giocherà nella settimana della Pasqua 2012, un periodo dedicato alla riflessione.
La Lega Pro fa una scelta netta, giocare dal 17 al 31 agosto la prima fase di Coppa Italia e avviare un campionato entusiasmante dalla prima domenica di settembre.
Nel corso della riunione, si è parlato della valorizzazione del campionato, aumentando le partite in notturna e favorendo la fase finale dei play.
Il tutto terminerà prima dell'inizio dei campionati europei in Polonia e Ucraina.

paganese.it

25.5.11

Il futuro della Paganese: Piccolo presidente, Rastelli tecnico.

Francesco Pepe PAGANI. Non è una telenovela ma quasi. La vicenda relativa al passaggio delle quote sociali della Paganese dal presidente Raffaele Trapani ad una nuova cordata di imprenditori sembra lontana dai titoli di coda. La cessione del sodalizio liguorino rimane avvolta nel mistero, così come i nomi dei potenziali acquirenti del club di via Albanese. L'attuale amministratore unico della Paganese è sempre impegnato per regolarizzare i pagamenti ai tesserati che hanno appena concluso la loro avventura con la casacca azzurrostellata. Staff tecnico e calciatori hanno anche rinunciato a percepire gli emolumenti relativi al mese di giugno, data della scadenza naturale dei vincoli contrattuali. Sistemati gli aspetti burocratici, Trapani dovrebbe ufficialmente chiudere la sua esperienza al vertice del club. Il condizionale, però, è d'obbligo. All'orizzonte non si intravede nulla di concreto e le varie cordate materializzatesi nei giorni scorsi sembrano essersi disciolte come neve al sole. Gli interrogativi allora sul futuro della Paganese restano così senza risposta. Le telefonate tra il sindaco Alberico Gambino e Raffaele Trapani sono state seguite anche da qualche veloce chiacchierata attorno ad un tavolo. Il patron della Paganese resta fermo sulla sua decisione di abbandonare ma la richiesta economica per cedere il passo non ha trovato accoglimento. Il gruppo formato da Vincenzo Calce, Alfonso Zito e Salvatore Marrazzo resta defilato in attesa che la situazione sia più chiara. Il blocco dirigenziale, che ha condotto il Sapri ad una tranquilla salvezza, potrebbe dirottare i propri obiettivi su un'altra piazza di Seconda Divisione. Si parla con insistenza di un abboccamento con la proprietà dell'Ebolitana. Le voci invece che paventavano un interessamento di Mimmo Campitiello alle sorti della Paganese sono state spazzate via dalla pronta smentita dell'imprenditore, per alcune stagioni main sponsor degli azzurrostellati con la sua azienda di affettati Jomy. Se Trapani molla e di spiragli positivi non se ne vede traccia, l'unica ipotesi percorribile per dare seguito al progetto calcistico azzurrostellato viene dall'interno. I compagni di cordata di Trapani hanno più volte manifestato al patron la volontà di andare avanti con rinnovato entusiasmo, dando un calcio al fisiologico scoramento dopo due retrocessioni di fila. I vari Marrazzo, Buccino, Santoriello, Pepe, Mastellone e Piccolo stanno provando in tutti i modi a convincere il presidente più vincente della storia della Paganese a proseguire la sua esperienza al timone del club. L'impresa però si presenta ardua ed ecco così prendere forma un avvicendamento al vertice con Trapani in un ruolo più defilato. Resta da capire chi occuperà la poltrona di presidente. Su questo versante l'indiziato numero uno sembra essere Alfonso Piccolo, imprenditore del settore siderurgico da sempre vicino alla Paganese con passione ed impegno. Un quadro più chiaro si avrà entro il prossimo week end per poter cominciare a gettare le basi del nuovo corso tecnico azzurrostellato. La società ha già bloccato l'allenatore cui affidare le speranze di riscatto della Paganese. L'identikit conduce a Massimo Rastelli, protagonista della risalita in Prima Divisione della Juve Stabia due stagioni orsono e reduce da un'esperienza positiva sulla panchina del Brindisi dove è riuscito a raggiungere una salvezza senza affanni nonostante i problemi societari del sodalizio pugliese.

Il Mattino

Ultimo atto.

Così è (anche se non vi pare)
Abbiamo trascorso un’annata calcistica insieme, tra poche gioie e molti dolori, tra molte illusioni e poche soddisfazioni. Oggi questa rubrica va in vacanza non perché il sottoscritto voglia mollare la presa o perché senta la necessità di prendere un periodo di riposo, quanto perché dopo l’inopinata retrocessione diretta ci sarebbe ben poco da aggiungere a quello già ampiamente argomentato appena una settimana fa.
Quella frase, “dopo di me il diluvio” con cui chiudevo l’abituale appuntamento settimanale con i miei pochi ma affezionati lettori ed amici, sono giorni che mi inquieta oltre il dovuto; e non vorrei che suonasse come una profetica e catastrofica affermazione per i futuri destini della società e della squadra.
Quello che un po’ tutti temevano, subito dopo la conclusione del campionato, si è verificato.
Il presidente Trapani ha detto chiaro e tondo, dopo un iniziale silenzio, che è deciso a lasciare il timone della società.
Guardate, è normale e comprensibile che una persona, per quanto forte e autorevole, si lasci prendere dallo sconforto e dalla fresca e pungente delusione scaturita dalla conclusione inaspettata di un ingrato campionato. Alzi la mano chi – da responsabile – per sfogare tutta la delusione accumulata in giorni e giorni di speranze e di illusioni, non darebbe volentieri un metaforico calcio al beffardo destino che ha accompagnato il cammino della squadra in tutto il decorso campionato.
Faccia un passo in avanti chi – nelle ipotetiche vesti di dirigente della società, dopo aver tentato in tutti i modi di salvare un campionato fallimentare dal punto di vista sportivo – non senta il bisogno di eclissarsi, di isolarsi, di riflettere, di confessarsi da solo a solo per tutti gli errori commessi, anche se di sicuro non voluti, nell’ambito di una missione conclusa in malo modo.
E’ normale, è naturale, è fisiologico che un uomo – all’indomani di un risultato sportivo non rispondente alle sue aspettative, perché credeva di aver finalmente raddrizzato una barca che faceva acqua da tutte le parti – pensi di abbandonare tutto e di ritirarsi in buon ordine fra le quinte dell’anonimato puro e semplice.
Detto questo, dopo aver umanamente compreso e condiviso i motivi di una sofferta decisione, continuo a credere che Raffaele Trapani possa essere il migliore erede di se stesso.
Non me ne vogliano i nominativi di coloro i quali in questi ultimi giorni sono stati accostati alla Paganese come possibili alternative all’attuale compagine societaria, ma – se devo essere sincero, e lo sono – credo che il nome di Raffaele Trapani rappresenti per Pagani sportiva una garanzia di continuità, di passione, di equilibrio, di impegno costante. Lo ha dimostrato nel corso degli anni, con i fatti senza mai andare oltre le righe, senza mai fare dichiarazioni populistiche.
Lo ricordo nel primo anno di conduzione societaria. Sempre dietro le quinte, quasi sfuggente ai tentativi di interviste dei colleghi corrispondenti di testate nazionali e locali, rifuggiva anche da microfoni e telecamere. Aveva un dirigente, Enzo Pasca, che ingombrava tutti gli spazi radiofonici e televisivi.
Cominciò a prendere confidenza con microfoni e telecamere due anni dopo, quando dopo circa venti anni di alti e bassi in campionati anonimi fra i dilettanti, regalò la gioia della serie C2 alla città. Sobrio, freddo, sicuro di sé, cominciò a dialogare con la città. Promise che non sarebbe finita lì: che avrebbe rincorso la serie C1. E ci riuscì, laddove altri avevano fallito; lui uomo del popolo, giovane, imprenditore di se stesso.
Che bello ripassare nella mente le immagini di quei giorni! Quelle finali, quei play-off, quale tifoso potrà mai scordarle fino alla fine dei propri giorni? Quella partita con la Spal sul terreno di gioco dedicato a un grande del calcio, “Paolo Mazza”, chi potrà mai dimenticarla? E i gol di Ibekwe all’andata e al ritorno? E poi ancora i fremiti, la tachicardia da infarto nell’incontro finale e decisivo con la Reggiana al “Marcello Torre”. Chi mai potrà dimenticare quei momenti? Quel trenino colorato di azzurro, con tutto lo staff in festa, per le strade della città; quelle bandiere al vento, quella gioia che naturalmente esprimevano volti scavati da ataviche sofferenze e malcelate precedenti illusioni. C’è qualcuno, forse, che li ha già frettolosamente cancellati solo perché un campionato è andato a male?
E volete che adesso, dopo un anno disgraziato, tutto in una volta venga dimenticato il passato, vengano messe da parte tutte le emozioni che ci sono state regalate proprio da quest’uomo che ha il sangue azzurro nelle vene?
Raffaele Trapani è il primo tifoso della Paganese; è ambizioso, orgoglioso, soprattutto è un vincente per natura. E solitamente chi viene fregiato con l’etichetta di “vincente” non sa e non può arrendersi alle inevitabili avversità che si incontrano sul cammino della vita. Sono convinto che – dopo aver fatto tanto e aver conquistato di diritto un posto in prima fila nella storia della Paganese – non saprà e non vorrà abbandonare la nave in uno dei momenti più critici della sua lunga storia.
I momenti brutti vengono naturalmente nella vita di tutti.
Bisogna solo avere la forza morale di superarli.
Ovviamente, con l’aiuto della città.
Nino Ruggiero
(Rubrica “Così è, anche se non vi pare”, Paganese.it  25 maggio 2011)

Il futuro societario, parlano Gambino e D'Onofrio.

La decisione di Raffaele Trapani di lasciare la Paganese ha lasciato basita tutta la comunità paganese, che non si aspettava l'addio, dopo l'amara retrocessione, del presidente. Trapani, formalmente, non ha ancora ufficializzato l'addio ai colori azzurrostellati, infatti prima vuole risolvere le questioni burocratiche con i calciatori per chiudere all'attivo anche questa stagione. Bilancio positivo: è sempre stato questo il marchio di fabbrica della gestione Trapani, che consegnerà al suo successore una società sana.
Ma c'è chi è pronto a scommettere che alla fine Trapani ritornerà sui suoi passi. Uno di questi è il Sindaco di Pagani, Alberico Gambino: "Raffaele è sfiduciato, non poteva essere altrimenti. Io sono fermamente convinto, però, che insieme con lui, ad altri imprenditori locali che vogliono entrare a far parte della società, si possa metter su un importante progetto per rendere la Paganese competitiva e riprenderci la Prima Divisione, una categoria che Pagani merita". Il primo cittadino liguorino chiarisce che gli incontri fra Trapani e l'Amministrazione si tengono tutti i giorni e quindi ogni giorno può essere quello decisivo, anche se ancora non è stata trovata una vera alternativa a Trapani: "Credo che non ci sia bisogno di fasciarci la testa prima ancora di essercela rotta, aspettiamo, siamo fiducioso e col tempo ne sapremo di più".
Molto più realista Massimo D'Onofrio, Presidente del Consiglio Comunale di Pagani, che si sta battendo per la causa Paganese. "Insieme col Sindaco stiamo cercando di convincere Trapani a non abbandonare la guida della Paganese. E' molto demotivato, quindi noi tutti dobbiamo cercare di stargli vicino, "fare il tifo" per lui, perchè insieme ai suoi soci ha fatto tanto per la Paganese e per la città di Pagani in questi anni". Non si sbottona D'Onofrio, che però dichiara che comunque ci si sta guardando attorno per trovare un degno sostituto di Raffaele Trapani. "E' chiaro che la prima scelta del presidente è quella di lasciare la società, quindi, se malauguratamente dovesse optare per questa soluzione, ci impegneremo per trovare la persona adatta a ricoprire questo ruolo, per lasciare la Paganese in mani sicure".
Così prende sempre più forma l'ipotesi di una soluzione interna. Trapani resterebbe nella società, ma con un ruolo minore, mentre la figura più importante nel quadro societario sarebbe un suo attuale compagno di cordata.
 
Danilo Sorrentino - www.paganese.net

Carlo Vicedomini al Taranto. Addio capitano!

Colpo del Taranto che, secondo quanto appreso in esclusiva da itasportpress, si è assicurato il centrocampista Carlo Vicedomini (25), capitano della Paganese. Una trattativa fulminea che ha permesso al club pugliese di trovare ben presto l'accordo economico col club azzurrostellato. Il giocatore vanta nel suo curriculum una esperienza al Lecce.

tuttolegapro.com

24.5.11

Domani l'atteso incontro tra Gambino e Trapani.

A meno di rinvii dell'ultim'ora, si terrà domani il previsto incontro tra il Presidente Trapani ed il Sindaco Alberico Gambino nel quale il massimo esponente del sodalizio azzurrostellato ribadirà la propria volontà a passare la mano. In questi giorni, intanto, in città si rincorrono tanti voci sul successore di Trapani alla guida della Paganese. Nello Aliberti, Vincenzo Calce, Mimmo Campitiello e Alfonso Piccolo sono solo alcuni degli imprenditori (riportati in ordine rigorosamente alfabetico) accostati ai colori azzurrostellati. Mentre, però, l'ex numero uno della Salernitana si è limitato ad una semplice richiesta di informazioni sull'attuale situazione in casa Paganese, Campitiello, proprio in giornata, ha tenuto a smentire categoricamente un suo interessamento all'acquisizione del pacchetto di maggioranza. In calo anche le quotazioni della cordata capeggiata da Calce che in queste ore sarebbe vicinissima a rilevare l'Ebolitana, compagine neo promossa in Seconda Divisione. Ed ecco che al momento una delle ipotesi più accreditate sarebbe quella che prevede una sorta di rimpasto dell'attuale società. In tal caso, a ricoprire il ruolo più prestigioso sarà Alfonso Piccolo con Raffaele Trapani che resterebbe all'interno della società anche se in maniera decisamente più defilata rispetto all'attuale. Individuato anche il trainer per la prossima stagione. Si tratta dell'ex tecnico di Juve Stabia e Brindisi Massimo Rastelli.

Paganese.it

Trapani assicura l'iscrizione al campionato ma vuole lasciare il club.

Francesco Pepe PAGANI. Nessun rischio iscrizione al campionato di Seconda Divisione. È questa l'unica certezza in casa Paganese, in attesa di una schiarita sul fronte societario con nomi e cordate che si rincorrono in città ma con il patron Raffaele Trapani attento a valutare ogni possibile scenario. La giornata di ieri è stata interlocutoria, l'amministratore unico del club liguorino è rimasto in sede per sistemare gli ultimi dettagli burocratici ed economici relativi alla stagione appena conclusasi. Dopo il difensore Urbano ed il portiere Virgili (che ha rescisso il contratto in scadenza nel 2013), ieri pomeriggio altri calciatori hanno fatto rientro in città per il saldo delle spettanze e la firma delle liberatorie. A chiudere la propria esperienza in azzurrostellato il laterale destro Santarelli, l'esterno offensivo Triarico ed i centrocampisti Casisa e Vicedomini. Quest'ultimo ha già trovato una nuova sistemazione per la prossima stagione, si legherà con un triennale all'ambizioso Taranto del patron D'Addario. Già a gennaio il mediano di Campi Salentina era stato vicino al trasferimento ai rossoblu ionici ma la Paganese oppose un netto rifiuto all'offerta del sodalizio pugliese. L'aria di smobilitazione tecnica lascerebbe pensare ad un imminente abbandono di Trapani, che non ha mai fatto mistero di voler cedere la proprietà del club. Difficile però interpretare la situazione. Si gioca su più tavoli infatti tra smentite di facciata di potenziali acquirenti e la ragnatela di contatti intessuta dal sindaco Gambino e dal consigliere provinciale D'Onofrio per aggregare nuove forze economiche attorno al progetto Paganese e per convincere Trapani a non mollare. In giornata è previsto l'ennesimo incontro tra il presidente azzurro ed il primo cittadino per cercare di velocizzare i tempi. Il nodo sembra essere l'aspetto economico. Nessuna consegna gratuita del titolo al sindaco, Trapani ha avanzato una propria richiesta (si parla di 500mila euro) per passare la mano. Il gruppo Calce resta alla finestra mentre Mimmo Campitiello, per alcune stagioni al fianco della Paganese di Trapani in qualità di main sponsor con la propria azienda di affettati, ha smentito categoricamente un suo interessamento. «Rilevare la Paganese non è assolutamente nei miei piani» si è limitato a dichiarare l'imprenditore. Prende corpo così l'ipotesi che Trapani possa cedere la poltrona di presidente ad un suo uomo di fiducia o a qualche altro socio che l'ha sostenuto nella sua avventura al timone della società. Intanto la tifoseria attende la schiarita definitiva per proiettarsi alla prossima stagione. Dal vertice odierno Gambino-Trapani potrebbero venir fuori grosse novità.

Il Mattino

23.5.11

I numeri della stagione azzurrostellata.

La Paganese termina la stagione raccogliendo 32 punti in 34 incontri con una media di 0.94 a partita, realizzando 17 reti (nei campionati professionistici ha fatto peggio solo il Catanzaro con 15) e subendone 36 (ottava miglior difesa del girone). 8 le vittorie, altrettanti i pareggi, 18 le sconfitte. 29 i punti conquistati al "Torre", 3 quelli racimolati in trasferta ossia a Crema, Monza e Como.
11, invece, quelli ottenuti nel girone di andata, 21 quelli nel girone di ritorno. 10 i punti conquistati da Palumbo in 11 gare (media 0.90) mentre sono 22 quelli raccolti da Capuano in 23 match (media 0.95). Per il tecnico salernitano la media sale a 1.31 prendendo in esame i 21 punti raccolti nei 16 match post mercato di riparazione.
Paganese, Gubbio, Alessandria e Spezia sono le compagini che hanno subìto meno reti tra le mura amiche (10) mentre quella azzurrostellata è l'unica compagine, dalla serie A alla Seconda Divisione, ad non aver vinto neppure un match in trasferta, avendo anche il peggiore attacco con la miseria di 4 reti messe a segno.

Raggiungendo quota 2726, Carlo Vicedomini è l'azzurrostellato che ha disputato più minuti e con il maggior numero di gare giocate da titolare (23). Per il capitano, però, ennesima stagione dall'epilogo amaro. Il centrocampista, infatti, è alla sua quarta retrocessione consecutiva in Seconda Divisione e precisamente quelle vissute con Virtus Lanciano (2007/08), Juve Stabia (2008/09) e Paganese (2009/10, 2010/11).
Nessun minuto giocato, invece, per Sanna e Virgili mentre sono 3 quelli disputati da Grillo. Loris Tortori è l'atleta che detiene il maggior numero di presenze (31). Crescenzo Liccardo è a quota 12 per numero di subentri mentre, con lo stesso numero, è Vittorio Triarico quello più sostituito. I più "cattivi" sono risultati Claudio Sciannamè e Loris Tortori (si sono visti sventolare 10 volte il cartellino giallo), con il calciatore laziale che si aggiudica però anche il titolo di "bomber" con 6 reti.
Tre i penalty ricevuti nel corso del campionato. Il primo fallito da Magliocco con l'Alessandria, gli altri due trasformati da Vicedomini (Cremonese) e Ferraro (Gubbio). Altrettanti quelli subìti e realizzati da Reggiana, Sudtirol e Gubbio. 20, infine, le reti subìte da Gabrieli su 15 incontri disputati (media 1.33), 16 da Ginestra su 19 (media 0.84).

Gianluca Russo - paganese.it

Pronto un nuovo trio societario: Calce. Marrazzo e Zito.

Francesco Pepe PAGANI. Il nuovo corso della Paganese potrebbe prendere forma nei prossimi giorni. All'indomani dello sfogo del presidente Raffaele Trapani, che ha manifestato a chiare lettere la volontà di cedere la proprietà del club, comincia a squarciarsi il velo di mistero attorno alla futura composizione della compagine societaria. «Non ho più entusiasmo - afferma il patron liguorino - e mi sembra giusto cedere il passo a chi ha più voglia e forza di portare avanti il progetto calcistico in città». Dichiarazioni inequivocabili che non lasciano spazio ad alcun ripensamento da parte di Trapani, capace di traghettare la Paganese dalla serie D alla Prima Divisione in otto anni di oculata gestione amministrativa, condita purtroppo da due retrocessioni consecutive che hanno spalancato le porte della Seconda Divisione. Non è andato a buon fine nemmeno il forcing dei compagni di cordata a far recedere Trapani dai suoi propositi di abbandono. L'amministratore unico della Paganese non ritornerà sui suoi passi e lascerà il club dopo otto stagioni. Sul futuro della sodalizio azzurrostellato è ora concentrata l'attenzione della tifoseria ma Trapani ci tiene a ribadire che non è assolutamente a rischio la sopravvivenza del calcio professionistico nella città di Sant'Alfonso: «Valuterò con calma ogni possibile soluzione - sottolinea - e poi prenderò la mia decisione. Sono sicuro che la Paganese sarà gestita nel migliore dei modi. Ora il mio compito è esclusivamente rivolto a chiudere i conti della stagione da poco conclusasi in cui ancora una volta non ci sarà alcun debito in bilancio. Chi rileverà la Paganese troverà una società pulita e senza alcuna pendenza». Su questa scia tracciata da Trapani, in giornata arriveranno in città i calciatori per il saldo delle ultime spettanze e la firma delle liberatorie, atto propedeutico per l'iscrizione al prossimo campionato. Intanto si susseguono gli incontri tra Trapani ed il sindaco Alberico Gambino, sceso in campo assieme al consigliere provinciale Massimo D'Onofrio, per convogliare nuove energie economiche attorno al progetto Paganese. Il primo cittadino si dice pronto a sostenere l'attuale presidente: «Con Trapani ci stiamo confrontando - dichiara il primo cittadino - anche perché ci sono ancora margini per convincerlo a ritornare sulla sua iniziale decisione di lasciare il club. La soluzione ideale sarebbe quella di affiancare altri imprenditori a Trapani e ripartire con un progetto vincente». Se il sindaco prova a dialogare con Raffaele Trapani, qualcosa comincia a muoversi dietro le quinte. Sarebbe stato già intavolato un discorso tra l'attuale patron della Paganese ed alcuni imprenditori disposti a proseguire il discorso calcistico in città. Sabato scorso si sarebbe svolto anche un vertice della nuova cordata che avrebbe gettato le basi per rilanciare la Paganese. Ritorna in auge il nome di Vincenzo Calce, già la scorsa estate interessato a rilevare la società assieme ad Antonio Zito e Salvatore Marrazzo. I tre imprenditori, che hanno poi spostato le loro mire calcistiche sul Sapri, ebbero un abboccamento con Trapani ma la trattativa sfumò per il mancato accordo economico tra le parti. Ora lo scenario si ripropone a distanza di un anno esatto. A dar forza al nuovo progetto di Calce, Zito e Marrazzo, ci sarebbe anche Francesco Pugliese La Corte, ex dirigente del Sapri. Rumors parlano anche di un allargamento della futura compagine societaria ad altri operatori economici, tra cui ex dirigenti della Paganese ed imprenditori vicini allo stesso sindaco Gambino ed a Massimo D'Onofrio. La sensazione è che il futuro della Paganese possa essere deciso a stretto giro e c'è anche chi è pronto a giurare sul clamoroso ritorno sulla scena dello stesso Raffaele Trapani.

Il Mattino

La nuova Paganese, nuovi soci e progetto tecnico: in panchina Pepe, paganese doc.

PAGANI. Tempi ristretti e mistero sulle cifre del passaggio societario da Raffaele Trapani al nuovo gruppo intenzionato a risollevare le sorti della Paganese, che sarà regolarmente al via del prossimo campionato di Seconda Divisione. Sul finire della scorsa settimana Vincenzo Fogliamanzillo, consulente amministrativo del club azzurrostellato, è stato avvistato nelle stanze della sede sociale per certificare la situazione contabile del sodalizio. Nessun debito o vertenza pregressa, questo quanto appurato dal professionista napoletano in merito alla reale consistenza dello stato finanziario del club liguorino. Se i conti della Paganese sono pienamente in regola, resta da capire la cifra richiesta da Trapani per passare la mano alla nuova cordata. Già lo scorsa estate l'accordo con Calce, Marrazzo e Zito saltò per divergenze di natura economica. Nel caso di accordo, sarebbe già pronto il nuovo progetto tecnico. Ne farebbe parte a pieno titolo l'allenatore di casa Alfonso Pepe, quest'anno alla guida del Sapri ed ex tecnico in seconda prima di Capuano e poi di Palumbo. Pepe, paganese doc anche se residente a Salerno, non è in possesso del patentino di seconda categoria e sarebbe affiancato in panchina da Vittorio Belotti, primo allenatore dell'era Trapani in serie D. Il ruolo di direttore sportivo sarebbe affidato a Gianni Califano, ex attaccante di Giulianova, Savoia e Prato. Nel caso in cui Trapani resti alla guida del club, ipotesi al momento poco percorribile, a guidare la Paganese potrebbe essere Massimo Rastelli.

Francesco Pepe - Il Mattino

Trapani conferma la decisione di lasciare: "Rispettate la mia scelta".

Trascorrono i giorni e più è fermo nella sua decisione, Raffaele Trapani, di ritenere chiusa la sua parentesi al timone della navicella azzurro stellata. La nottata, e ne sono trascorse giá tre, non ha portato ne consigli né ripensamenti. "Al momento non c’è nessun passo in dietro e credo non ce ne sará, a partire da oggi completerò tutto l’iter burocratico per quanto riguardagli ultimi adempimenti economici con i calciatori che incontrerò in sede ai quali giá alla vigilia della gara con il Sud-Tirol avevo manifestato le mie decisioni in seguito ad un’eventuale retrocessione". Il massimo dirigente azzurro poi chiede "innanzitutto rispetto per la decisione che ho assunto e valutata attentamente in tutte le sfaccettature a 360 gradi, è il momento di lasciare e lo faccio consapevole di aver raggiunto grandi obiettivi con una doppia promozione dalla serie D alla C1, uno scudetto dilettanti, un ripescaggio nonostante una retrocessione e tentato sino alla fine di raddrizzare quest’ultima annata da gennaio in poi. Solo chi non opera non sbaglia ed anche io ho commesso errori e me ne sono assunto sempre in prima persona la responsabilitá". E’ stato il presidente che per primo nella storia della Paganese nelle annate in serie C è riuscito a guidarla per quattro stagioni di fila nella terza serie nazionale ma gli preme sottolineare un altro aspetto. "Lascio in ereditá a chi subentrerá una societá senza debiti e di questi tempi è una notizia, una societá solida, e che sará la prima ad iscriversi al prossimo campionato di seconda Divisione su questo i tifosi posso stare tranquilli ho sempre detto che con me la Paganese non sarebbe mai fallita. E così è".

La Città di Salerno - Peppe Nocera

22.5.11

La Paganese da ieri è in vendita.

La Paganese da ieri è in vendita. Raffaele Trapani a distanza di ventiquattr’ore dalla bocciatura del ricorso avverso i sette punti di penalizzazione del Ravenna ha confermato il suo intento. "La mia esperienza alla guida della Paganese è conclusa". La Pagani sportiva è divisa: una parte spera che ci possa essere ancora un ripensamento. Trapani rappresenta una certezza nonostante i risultati negativi delle ultime due stagioni, dall’altra conoscendo il suo modus operandi durante questi anni mantenendo una linea ben precisa nel bene e nel male la percentuale di un ritorno sui suoi passi ai più sembra remota. Da domani dopo aver sbrigato le ultime pratiche con i calciatori che sfileranno in sede, Trapani dará il via al nuovo corso e la Paganese calcio volterá pagina.
Le reazioni al momento da parte delle istituzioni non ci sono state ma sicuramente nei prossimi giorni qualcosa da Palazzo San Carlo si muoverá. Il sindaco Amerigo Gambino e l’attuale presidente del consiglio comunale Massimo D’Onofrio in questi anni hanno sempre sostenuto la proprietá azzurrostellata e sicuramente avranno un peso nel traghettare la Paganese verso la nuova guida societaria. Gli impegni di Gambino tra elezioni amministrative e consiglio regionale hanno fatto slittare il faccia a faccia. Un primo approccio sommario è giá avvenuto anche se il confronto servirá ad aprire un discorso a più ampio raggio. Chissá se Gambino non possa tentare l’ultimo assalto per far recedere Trapani dalla sua decisione. Al momento un compito assai arduo.

La Città di Salerno - Peppe Nocera

L'analisi della retrocessione.

di Danilo Sorrentino da Paganese.net

Ho atteso di proposito qualche giorno in più per stilare un piccolo bilancio sulla stagione che è appena trascorsa. Volevo farmi un quadro della situazione prima di analizzare, dal mio punto di vista, questa triste stagione. Un'annata storica, perchè la quarta consecutiva in Prima Divisione, che rischia di terminare con un altro passo storico. Ma andiamo con ordine. Nel commentare il campionato, ho più di un rammarico, quelle classiche partite che "se le giochi pure mille volte non le perdi mai". Penso alle prime due trasferte, Pavia e Salerno, alle gare casalinghe con Pergocrema e Monza, alla sconfitta di misura patita a Sorrento. Ma, soprattutto, al ritorno contro il Monza, più che alla partita-beffa con lo Spezia. Sono fermamente convinto che la partita coi liguri sia stato il classico incidente di percorso capitato nel momento sbagliato, mentre il pareggio del "Brianteo" ci ha condannati. Il Monza era una squadra in crisi, i tifosi volevano la testa di Verdelli e dei suoi calciatori, c'era aria di contestazione attorno alla società. La Paganese, invece, si era accontentata del punto, festeggiando il pareggio come un risultato che avrebbe potuto mettere in ghiaccio la salvezza. Così non è stato. I problemi, però, stanno a monte.
A mio modesto parere, non bisognava confermare un allenatore retrocesso, dargli carta bianca su alcune scelte, ma occorreva affidarsi ad un direttore sportivo che potesse portare a Pagani dei calciatori importanti già dall'estate. Invece, si è partiti in nove per il ritiro, con il dubbio fra Prima e Seconda Divisione e con una squadra costruita in corso d'opera. Purtroppo i risultati delle prime giornate hanno ingannato tutti, società compresa, che alla quarta sconfitta consecutiva ha mandato via Palumbo, preparando il gran ritorno di Capuano. L'allenatore salernitano si era presentato dicendo che "la formazione attuale è la migliore che la Paganese abbia avuto negli ultimi anni". Il giorno dopo, però, caldeggiava l'acquisto di Fusco, un mese più tardi esautorava il giovane Gabrieli per affidarsi al più esperto Ginestra, mentre la squadra raccoglieva pochi punti e una valanga di figuracce. L'apice lo si raggiungeva a Verona, quando Trapani capisce che bisognava rifare tutto daccapo e dare una nuova squadra a Capuano.
Questa prima fase si rivelerà fatale: un solo punto in sette partite per Capuano, che, anche domenica scorsa, giudica come non sue, facendo partire le sue disamine dal match col Pavia, seconda di ritorno, prima del 2011. Con una squadra rivoluzionata, Capuano ritrova la vittoria in casa con la Spal, dopo due sfortunati pareggi con Pavia e Salernitana e due sconfitte trasferte. Nel solo mese di febbraio gli azzurrostellati recuperano sei punti al Monza, attuando il sorpasso nel successivo mese di marzo, "consolidando" momentaneamente il penultimo posto, cercando si sferrare l'attacco al quart'ultimo. Il resto è storia recente. Mi inserisco anche nel dibattito su Capuano difensivista. Credo che sia sotto gli occhi di tutti che la Paganese di Palumbo aveva un problema: subiva troppo. Appena arrivato, il tecnico salernitano ha messo a posto la difesa, facendola diventare la meno battuta nel girone di ritorno. Ciò che non è cambiata è stata la situazione dell'attacco. Ferraro è una grande punta, solo che l'ho visto quasi sempre giocare spalle alla porta, Tortori non è un'ala d'attacco, come non lo è Lepore (molto meglio da trequartista). Sulle corsie laterali, se si esclude l'iniziale exploit di Imparato, si badava soltanto a non prenderle, invece di proporsi in attacco.
Un'ultima parola spetta a Trapani. Il presidente è fermamente convinto di lasciare, di passare il testimone a qualche altro imprenditore. Se così fosse, vorrei comunque ringraziarlo per le emozioni che mi ha fatto vivere da tifoso, credo che tutta Pagani debba farlo, perchè Raffaele Trapani è, dati alla mano, il presidente azzurrostellato più vincente della storia. Sinceramente, non riesco ad immaginarmi una Paganese senza Trapani, ma pare che dovremo abituarci a quest'idea. Lo ringrazio anche per gli errori che ha commesso: che siano di monito per chi lo sostituirà! AD MAIORA...

21.5.11

Patron Trapani: "La mia avventura è finita".

Niente da fare. Ieri pomeriggio a Roma in via Po sono crollate le ultima speranze, molto flebili a dire la veritá, a cui era aggrappata la Paganese di poter rientrare nella griglia dei play-out. La Corte di Giustizia Federale ha respinto la richiesta della Paganese di un aggravamento della pena, undici punti di penalizzazione, ai danni del Ravenna a fronte dei sette emessi inizialmente. Al viaggio della speranza ha preso parte una delegazione azzurrostellata formata dal segretario Mario Ferraioli e dall’avvocato Gaetano Aita. Respinto dunque il reclamo del Ravenna che ricorrerá al Tnas, accettato parzialmente quello dei legali di Buffone al quale è stato depennato un anno rispetto ai tre richiesti da Palazzi che ha confermato la sanzione alla societá giallorossa. Anche la Paganese ha incontrato qualche intoppo: il ricorso è stato infatti presentato come parete interessata ai fatti non nei termini previsti e così la Paganese è soltanto intervenuta nel processo ma non come parte direttamente interessata.
Sul cavillo burocratico fa chiarezza l’avvocato Gaetano Aita: "L’appello va presentato due giorni dopo la sentenza della corte federale di giustizia sportiva ma noi giá lo sapevamo visto che il presidente Trapani solo la settimana scorsa ha deciso di partecipare al processo affidandomi l’incarico ma comunque siamo stati ammissibili all’intervento". Intorno alle 16 la sentenza emessa dalla corte di giustizia sportiva che ha spezzato il filo di speranza a cui era legata la Paganese. Ma le cattive notizie non finiscono qui per i tifosi azzurrostellati. Che che in serata hanno incassato anche le dichiarazioni del presidente Trapani intervenuto telefonicamente nella trasmissione Azzurrissima, in onda su Telenuova. "Lascio la Paganese, è il momento di voltare pagina. La mia avventura alla guida della Paganese può considerarsi conclusa".

La Città di Salerno - Peppe Nocera

Il Ravenna nuovamente graziato, così dopo 8 anni finisce l'era di Raffaele Trapani.

Francesco Pepe PAGANI. La Corte di Giustizia Federale ha confermato i sette punti di penalizzazione inflitti al Ravenna, riducendo a due anni l'inibizione al direttore sportivo Giorgio Buffone e spazzando via le residue speranze della Paganese di acciuffare i play out. La società azzurrostellata, attraverso il proprio legale Gaetano Aita, era anche intervenuta nel procedimento in merito al tentativo di illecito perpetrato dal dirigente romagnolo in occasione della sfida con il Lumezzane ma non è bastato ad inasprire la sanzione a carico del Ravenna. Una decisione che apre ora nuovi scenari per il futuro della Paganese, attesa ai nastri di partenza del torneo di Seconda Divisione. L'indiscrezione che voleva il patron Raffaele Trapani pronto a lasciare il timone del club trova puntuale conferma nelle parole del diretto interessato: «Avevo detto qualche settimana fa - dichiara il presidente liguorino - che avrei lasciato la guida della società in caso di retrocessione. Non ho cambiato assolutamente idea e posso affermare con certezza che la Paganese è ufficialmente in vendita». Trapani non fa nomi, preferisce mantenere un certo riserbo sull'evolversi della situazione ma si lascia scappare qualche anticipazione sui tempi tecnici, utili al perfezionamento della cessione delle quote sociali. «Ad inizio della prossima settimana - prosegue il massimo dirigente della Paganese - provvederemo a chiudere i conti della stagione appena conclusa e già martedì potrebbero esserci sostanziali novità in merito alla nuova proprietà». Nei giorni scorsi Trapani ha anche avuto un vertice con Vincenzo Fogliamanzillo, consulente amministrativo della Paganese, per i dettagli della cessione della società. Si parla con insistenza di una cordata formata da imprenditori locali che avrebbero già incontrato Trapani per intavolare la trattativa. Dopo otto anni di gestione il patron azzurro è vicino al passo d'addio.

Il Mattino

Trapani: "L'obiettivo? Passare il testimone! A Pagani il calcio non morirà mai".

E’ un Raffaele Trapani alquanto deluso e amareggiato sia per la retrocessione, la seconda consecutiva, che per l'esito del ricorso non accettato dalla Corte di Giustizia Federale. "La Paganese si ritrova in Seconda Divisione al termine di un campionato falsato – precisa il numero uno azzurrostellato - dalla decisione della Commissione Disciplinare a pochi giorni dalla disputa dell'ultimo turno. Ci sentiamo danneggiati da tutto ciò perchè il risultato del match giocato in Brianza in un clima surreale era già scritto". Il patron degli azzurrostellati spiega anche il perché della presentazione del ricorso. "Il ricorso era alquanto dovuto perchè non era concepibile una penalizzazione di appena sette punti per un illecito sportivo. Il Ravenna sarebbe dovuto retrocedere altrimenti era giusto il completo proscioglimento".

Il presidente Trapani, al quale è sfumato anche l’ultimo tentativo per restare aggrappato alla Prima Divisione, vede il suo futuro sempre lontano dalla Paganese. "Sono deluso e amareggiato per tutti questi fattori, ora il vero obiettivo è quello di passare il testimone dopo ben otto anni di gestione e di abbandonare il gioco del calcio. Sul futuro inizieremo a lavorare già da lunedì con un incontro con il sindaco Gambino in cui effettueremo varie valutazioni per capire se realmente ci sono imprenditori o cordate pronte a rilevare la Paganese. L'importante è garantire una società con basi solide ed un roseo futuro all’orizzonte ai tanti tifosi paganesi. Il calcio vero qui a Pagani non scomparirà”. Parola di Raffaele Trapani

www.paganese.net

20.5.11

Caso Ravenna: crolla anche l'ultimissima speranza. Trapani vicino all'addio.

La Corte di Giustizia Federale, confermando i sette punti di penalizzazione al Ravenna, spazza via le residue speranze della Paganese di mantenimento della Prima Divisione. Sempre più probabile, a questo punto, l'addio ai colori azzurrostellati del Presidente Trapani che ad inizio della prossima settimana sarà ricevuto dal Sindaco Alberico Gambino. Già sarebbe pronta una cordata di imprenditori locali a rilevarne il titolo.

paganese.it

Ravenna, confermata la penalizzazione di sette punti. Paganese in Seconda Divisione.

La Corte di Giustizia Federale (Sezione Unite) ha respinto il reclamo del Ravenna avverso la sanzione della penalizzazione di punti 7 in classifica da scontarsi nella corrente stagione sportiva, inflitta alla reclamante a seguito di deferimento del Procuratore Federale per responsabilità oggettiva per le violazioni addebitate al proprio direttore sportivo, Giorgio Buffone. Accoglie invece parzialmente l’appello dello stesso Buffone avverso la sanzione dell’inibizione per tre anni e, per l’effetto, riduce la sanzione dell’inibizione ad anni 2.
Dichiarati ammissibili dalla stessa Corte gli atti di intervento all'interno del ricorso da parte di Pavia e Paganese.

tuttolegapro.com

Caso Ravenna: la Paganese al processo solo come spettatore e non come parte direttamente interessata.

ROMA - Si è conclusa da un paio d'ore l'udienza davanti alla Corte di giustizia federale, e ora il Ravenna attende la sentenza sperando di essere prosciolto venendo "liberato" dalla penalizzazione di sette punti e dalla squalifica di tre anni del direttore sportivo Giorgio Buffone. La delegazione ravennate presente a Roma, era composta dal presidente Gianni Fabbri e da Giorgio Buffone, entrambi non intervenuti nel dibattimento, mentre mancava Antonio Ciriello. I due avvocati Eduardo Chiacchio, legale di Buffone, e Antonio d'Avirro, difensore del Ravenna, hanno invece tenuto una lunga arringa così come i loro colleghi chiamati a perorare la causa del Pavia e della Paganese. Proprio riguardo alla società campana è emerso un importante cavillo burocratico. Il ricorso presentato come parte interessata ai fatti, è arrivato nei tempi sbagliati e così la Paganese è soltanto intervenuta nel processo e non come parte direttamente interessata.

romagnanoi.it

Ravenna, tra poco il verdetto.

E’ terminata da poco più di mezzora l’udienza davanti alla Corte di Giustizia Federale che ha visto il Ravenna ricorrere contro la sentenza della Commissione Disciplinare in merito al “Caso Lumezzane”. Ripreso da telecamere a circuito chiuso, il procedimento ha visto susseguirsi gli interventi della difesa – prima l’avvocato D’Avirro per il Ravenna Calcio e successivamente quello dell’avvocato Chiacchio per il ds Giorgio Buffone – del Procuratore Federale Palazzi, del Pavia e della Paganese, intervenute quali terze interessate. La sentenza è attesa in giornata.

Ufficio Stampa Ravenna calcio

Rassegna Stampa: La Voce di Ravenna.

La Paganese chiede la retrocessione del Ravenna.

Persa la possibilitá sul campo di accedere ai playout, la Paganese si gioca l’ultima chance per poter disputare gli spareggi salvezza quest’oggi a Roma dinanzi al collegio giudicante che dovrá discutere il ricorso presentato dalla societá del presidente Trapani contro la penalizzazione di sette punti inflitta dalla Disciplinare al Ravenna una settimana fa in merito al tentativo d’illecito di cui è stato accusato il ds ravennate Giorgio Buffone. L’inizio dell’udienza è previsto per le 13.30 e nel tardo pomeriggio dovrebbe giungere il responso della corte di giustizia federale che dovrá esaminare anche i ricorsi del Ravenna stesso che chiede di ridurre la penalizzazione e del Pavia che - come la Paganese è strettamente interessato - ma per motivi di classifica diversi che chiede di mantenere invece inalterata la sentenza della disciplinare nei confronti del Ravenna.
Il verdetto di questa sera, influenzerá non poco il futuro di Trapani. "Aspettiamo cosa succede chiedo giustizia innanzitutto poi deciderò. Se dovessi giocarmi i play-out e vincerli cambierá il mio programma". L’impresa com’era ardua sul campo lo sará anche nelle aule della giustizia sportiva come ci confida il legale della Paganese Aita: "Ho preso a cuore la vicenda e non nascondo le difficoltá del caso, ma davanti al collegio giudicante porterò nuovi elementi. Ritengo troppo lieve la condanna del Ravenna e chiederò undici punti di penalizzazione ovvero la retrocessione diretta che porterebbe la Paganese a giocarsi i playout". Un caso non semplice con una percentuale di vittoria basso di cui è a conoscenza anche Trapani, che comunque vuole andare sino in fondo come sottolinea l’avvocato Aita: "Non esiste una casistica ma resto fiducioso".

Pasquale Tallarino - La Città di Salerno

19.5.11

Paganese, futuro ancora in alto mare.

Il presidente Trapani continua a sfogliare la margherita, resta o lascia, mentre tra i capannelli di tifosi l’ansia e la preoccupazione crescono in vista della delicata decisione. E’ stato l’artefice di una scalata che per il momento ha trovato un ostacolo da cui ripartire anche se non è facile. Quando nell’estate del 2003 rilevò con un gruppo di amici la societá aveva un sogno da realizzare: "Voglio portare la Paganese lá dove non ha mai militato". Un progetto confermato, in queste ore, anche dal direttore sportivo Filippo Raiola: "Il presidente aveva in cantiere un grande progetto in caso di salvezza, un programma rivisto e corretto che avrebbe dovuto puntare alla costruzione di una squadra da vertice".
Per il momento il sogno resta nel cassetto, anzi ha fatto un passo indietro sul campo ma ne ha fatti due in avanti sotto un altro aspetto come sottolinea Raiola: "Voglio esaltare un aspetto positivo nella tristezza del risultato della Paganese di domenica scorsa: la correttezza del pubblico paganese. Questa gente per il secondo anno consecutivo sul campo è retrocessa e non è successo nulla". Sul futuro di Trapani non si sbilancia: "Siamo a pochi giorni dalla retrocessione, è ancora tutto prematuro, anche se ho notato nel presidente un forte scoramento e delusione". Ha, invece, una sua idea precisa sul caso Ravenna: "La penalizzazione ha condizionato a nostro sfavore la regolaritá dell’ultima giornata". Intanto, a breve ci sará il faccia a faccia tra il presidente Trapani e il sindaco Gambino.

La Città di Salerno - Peppe Nocera

The show must go on.

The show must go on, cantava Farrokh Bulsara, al secolo Freddie Mercury, con i Queen. Lo spettacolo deve continuare: questa la traduzione della memorabile canzone del gruppo britannico, questo l'imperativo in casa Paganese dopo la cocente retrocessione arrivata domenica scorsa nonostante la vittoria sul SudTirol, che aveva portato gli azzurrostellati di Capuano a pari punti con gli altoatesini e col Monza. La classifica avulsa - che tiene conto in primis dei punti conquistati negli scontri diretti - è stata la seconda condanna, dopo quella dello scorso anno nei playout contro il Viareggio. Il silenzio finale è stato il fattore in comune che ha contraddistinto le due delusioni consecutive di un popolo, quello azzurrostellato, tornato a piangere dopo anni di gioie incredibili. Ma la voglia di seguire la propria squadra anche all'Inferno, come esplicitamente espresso da uno striscione nel settore Distinti messo in mostra domenica scorsa, è l'unica nota positiva del triste epilogo di una stagione altalenante, cominciata benissimo con le tre vittorie casalinghe consecutive, continuata male e finita peggio subito dopo un intermezzo mozzafiato che aveva permesso di recuperare punti su punti a Monza e SudTirol.
Nel calcio come nella vita si vince e si perde, e per questo sono bastate due sconfitte, una comprensibile nella tana del Gubbio capolista ed una un po' meno in casa con lo Spezia, a rovinare l'impegno profuso da una società pronta a mettersi in discussione, al pari di un allenatore, Ezio Capuano, che ci ha messo la faccia quando in sede di mercato ha convinto calciatori di un certo calibro (Ginestra, Fusco, Gatti, Ferraro) ad attraccare al porto della squadra ultima in classifica. I giochi sono fatti, disperarsi non serve a niente. Serve ripartire, rialzarsi. Con il presidente Trapani ben saldo alla guida della società e con i tifosi sempre al seguito della Magica Stella come se quest'ultima fosse una Cometa e a loro spettasse il ruolo di Re Magi. Bisogna ripartire con un progetto serio, con un allenatore capace (ben venga la riconferma di Capuano), costruendo una squadra giovane ma importante, ottenendo i contributi federali sull'utilizzo degli under ma allo stesso tempo scalando la classifica.
Bisognerà trovare un direttore affidabile, ed in questo caso sarebbero importanti le candidature di gente come D'Eboli, De Sanzo e Gianni Califano, che per vari motivi hanno lasciato una parte di cuore nella città di Sant'Alfonso. Ricominciare dopo una delusione così non sempre è facile, eppure dev'essere fatto, per riportare questa squadra in una categoria che aveva conquistato con tanti sacrifici, e che ha perso facendo a pieno il proprio dovere, mettendo in cascina la cifra non irrisoria di 32 punti. Sarà utile monetizzare al meglio dalle ormai certe cessioni di Tortori e Vicedomini, gente che merita palcoscenici ben più importanti, per dar vita ad un progetto molto ambizioso. Lo spettacolo non deve finire proprio ora, urge ridare importanza al nome di Pagani.

Gianluca Pepe per Tuttolegapro.com

18.5.11

L'allenatore del Monza Motta non risponde a Capuano: "Il suo sfogo in un momento di tristezza".

Il tecnico del Monza Gianfranco Motta ha rilasciato ai microfoni di Radio Sportiva alcune dichiarazioni dopo la grande rimonta che ha portato i brianzoli ai playout nel girone A della Prima Divisione Lega Pro:
SEGRETI - "Nessuno, sono partito da zero sapendo che tempo non ce n´era. Sono andato dritto al sodo, all´obiettivo, sapendo che ogni partita poteva essere l´ultima. Gara dopo gara siamo arrivati a questi agognati playout, per i quali adesso ci prepariamo fiduciosi".
RAVENNA - "Non abbiamo mollato nulla: speravamo andassero al mare, invece con la notizia della penalizzazione sono scesi in campo motivati. Bene così, abbiamo coronato una rincorsa difficilissima. Polemiche sul pari dell´allenatore della Paganese? Uno sfogo in un momento di tristezza, lo capisco, lasciamo perdere".

Redazione MonzaNews

Capuano: "Patron Trapani non lascerà".

La retrocessione è una ferita aperta in casa Paganese, sia in ambito societario determinando la pausa di riflessione del presidente Trapani ma anche sul versante tecnico, con l’allenatore Capuano che - a mente fredda - cerca i suoi perché. "Sono a lutto, non riesco ancora a capacitarmi anche se sono orgoglioso di questa squadra fatta in fretta e furia a gennaio e che è riuscita a recuperare tanti punti. Purtroppo, siamo caduti sul più bello quando eravamo ad un passo dal traguardo e nei play-out chiunque fosse stato l’avversario, l’avremmo superato". Sono giorni trascorsi in famiglia per il tecnico salernitano. "Non è facile riprendersi da una botta del genere anche, se gli applausi al termine della partita ed all’uscita dallo stadio me li porterò sempre nel mio cuore, come tutta la dirigenza azzurra e l’intero staff. Domenica ho visto gente piangere, roba da brividi che aumenta la rabbia per quel che non è stato".

Dalle emozioni personali all’analisi tecnica, il passo è breve. "La Paganese ha vissuto due momenti: quello iniziale di Palumbo, con una squadra che per come era stata strutturata non si sarebbe mai salvata, e quello dopo il mercato di gennaio. Da quel frangente, infatti, dovevamo correre a 200 all’ora senza sbagliare nulla. Noi, purtroppo, siamo scivolati sul secondo tempo con lo Spezia". Inevitabile la chiusura sul futuro della Paganese. "Conoscendo il presidente, penso che non lasci ora. E’ presto ma credo che ripartirá costruendo una grande squadra pronta alla risalita con o senza di me". Infine, conferma il concetto espresso domenica: "Sono molto legato alla famiglia Trapani e se dovesse chiamarmi, sarei pronto ad accettare l’invito per riportare subito la Paganese dove merita". Intanto, la societá è stata multata di 750 euro per alcuni petardi esplosi durante la gara col Sud Tirol.

La Città di Salerno - Peppe Nocera

Solo chi cade può risorgere

Così è (anche se non vi pare)

Adesso la voglia di scrivere di calcio è poca, pochissima, quasi zero. Gli impegni però sono impegni e qualcosa lo devo dire, soprattutto per rispetto di quei miei pochi ma pazienti ed affezionati amici.
A conferma di un’annata calcistica da considerare di sicuro come “non buona”, al pari di vendemmie andate a male, anche domenica tutto è andato secondo le pessimistiche previsioni della vigilia.
L’addio a quella che continuo a chiamare C1 è stato, in un certo senso, prima traumatico, e poi quasi scontato. C’è stato un momento, quasi in contemporanea con il gol realizzato da Radi, in cui l’adrenalina instillata dalla notizia del momentaneo vantaggio del Ravenna a Monza –  risultata subito dopo infondata – ha fatto palpitare, vibrare e gioire mille e più cuori, quelli che rappresentano il vero nucleo inossidabile del tifo. Era soltanto un’ingenua bufala, scaturita probabilmente solo dal desiderio di protagonismo di qualche inguaribile samurai del tifo, di quelli che non vogliono arrendersi alla realtà e vorrebbero combattere, combattere sempre e comunque.
Già, combattere; tutto si può rimproverare alla squadra in termini di rendimento. Si potrà dire che non è stata all’altezza della situazione, che era carente dal punto di vista qualitativo, che era raffazzonata in alcuni ruoli chiave, che ha mancato i principali appuntamenti del campionato, che non è stata capace di chiudere la partita aperta con il Monza quando aveva il coltello dalla parte del manico. Tanto altro ancora, in termini tecnici, si può ancora dire. Ma non si potrà mai dire che qualcuno dei suoi componenti abbia lasciato il campo senza sudare la maglia.
L’impegno e l’agonismo non sono mai mancati nel corso del campionato e non sono mancati nemmeno domenica quando  Capuano ha dovuto fare a meno di Vicedomini sulla linea mediana e di Tortori in attacco.
Ma l’impegno, la dedizione, l’agonismo nel calcio – da soli – non bastano. Sono componenti essenziali, certo, ma non bastano. Nel calcio ci vogliono anche qualità e talento che  devono convivere ed integrarsi – per arrivare a risultati concreti – con impegno e sano agonismo, al limite della cattiveria.
Purtroppo bisogna convenire che i risultati ottenuti sono figli dell’improvvisazione. E’ vero che la società, Raffaele Trapani in testa, ha fatto di tutto per evitare la retrocessione diretta. E’ vero che a gennaio la squadra è stata rivoltata come un calzino, un po’ come facevano i mecenati di un tempo. Ma, alla luce di quelli che sono stati i risultati, bisogna dire che alcune carenze di ordine tecnico sono comunque emerse a più riprese, soprattutto quando c’era necessità, dopo aver sistemato adeguatamente l’apparato difensivo, di puntare anche su qualche vittoria.
Dalla cintola in su la squadra ha sempre stentato a manovrare. Le due fasce laterali, vere e proprie corsie di lancio per squadre che vogliono arrivare al gol,  sono risultate quasi sempre appannaggio degli avversari di turno. Solo in poche occasioni abbiamo potuto ammirare alcuni e sporadici  generosi slanci offensivi.  Fra questi, mi piace ricordare lo spirito di abnegazione di Imparato che, specie all’inizio, era sembrato straripante e portatore di una insperata ventata di freschezza atletica. Poi anche Imparato è tornato nei ranghi. Ha giocato buone partite ma non è stato mai più quello delle prime gare; non ha mai più avuto quegli slanci offensivi che lo avevano esaltato e che soprattutto avevano fatto galoppare la fervida fantasia dei tifosi.
Adesso che i giochi sono fatti, dico una cosa che mi sono tenuto dentro per evitare controproducenti polemiche, ma che ho sempre pensato. Credo, ad esempio, che la preparazione atletica, da definirsi goliardica, degli svincolati giunti a gennaio, abbia avuto un peso determinante nelle prestazioni complessive.
E’ notorio che ogni atleta reagisce in modo diverso alle sollecitazioni atletiche che gli vengono richieste. C’è chi ha bisogno di tempo per raggiungere una forma accettabile, c’è chi invece ha insperate energie che sprigiona tutte in una volta, pur non essendo all’apice della condizione fisica. Non altrimenti possono essere valutate le diverse prestazioni iniziali di Imparato, di Gatti, di Fusco e di Ginestra. Il primo, dirompente ed assatanato come chi non gioca una partita da una vita e vuole spaccare il mondo tutto in una volta; il secondo, apparentemente freddo, lineare, geometrico, ancorché in debito di ossigeno, capace di distribuire intelligentemente la palla ma anche di essere presente in tutte le zone del campo, tanto da essere accolto come l’uomo della Provvidenza in un centrocampo di grande frenesia ma qualitativamente povero di idee. Il terzo, Fusco, un tantino a disagio all’inizio; poi preciso e puntuale punto di riferimento per l’intero reparto in un crescendo rossiniano,  baluardo insormontabile della difesa. Il quarto, Ginestra, infine, inizialmente – a causa di una lunga inattività – non esente da colpe in un paio di gol incassati,  ma alla fine punto di forza indiscutibile dell’intera difesa.
Ma nemmeno si può dire che i guai della Paganese siano solo conseguenza di una carente ed iniziale preparazione atletica dei neo arrivati a gennaio, che – per quanto ne so – è stata recuperata grazie all’efficiente staff tecnico di cui la squadra disponeva, ma che – comunque – non ha potuto assicurare il top ad elementi privi della preparazione precampionato.
Tanto tempo fa, i cultori e i dicitori del calcio, quando le squadre esprimevano un calcio piatto, senza fantasia, senza invenzioni geniali, solevano dire: “senza ali non si vola”. Le ali erano i giocatori che adesso sono definiti di fascia; erano quelli che mettevano il pepe alle partite perché riuscivano con la loro velocità ed abilità ad andare a fondo campo per crossare al centro per gli attaccanti. I cross migliori erano quelli fatti da fondo campo con palla rimessa all’indietro per favorire l’impatto frontale e di anticipo degli attaccanti su difensori presi in contropiede. Ma chi li vede più le ali di una volta?
Quest’anno uno c’era, all’inizio: Triarico. Era guizzante, geniale, veloce; attaccava gli spazi, superava l’uomo che era un piacere. Il suo incedere elegante e raffinato entusiasmava le folle, quasi le arringasse in virtù di una velocità di esecuzione non comune. Rappresentava l’ala di una volta, uno di quelli che facevano galoppare la fantasia popolare e terrorizzavano le difese, solitamente più brave ad intrupparsi al centro che a contrastare sulle fasce laterali la velocità e la pericolosità di un attaccante vecchia maniera.
Poi sono venute fuori vecchia magagne, pare relative ad un infortunio mal curato negli anni precedenti. E’ certo solo che quel Triarico di inizio torneo non lo abbiamo più mai visto, anche quando è sembrato parzialmente recuperato, ma utilizzato in un ruolo che non è – e non sarà mai – suo.
La chiosa finale è per Raffaele Trapani, il presidente. Pagani deve essere sempre e comunque grata a quest’uomo capace di regalare alla città non solo sogni ed illusioni ma anche una C2 ed una C1. Certo, di sicuro Trapani qualcosa lo ha sbagliato; sarà il primo ad ammetterlo. Ma nessuno mai gli potrà rimproverare dedizione, amore, coraggio ed anche incoscienza. Criticare è facile, operare è difficile; ricordiamocelo sempre, anche nei momenti – come quello attuale – in cui ci sembra tutto sbagliato, tutto da rifare.
Tutti vorremmo sempre una squadra più forte, vincente; ma nella vita non è sempre facile coniugare i successi con una sana amministrazione delle risorse. Se vogliamo fare un discorso serio, fuori dalle righe, a Trapani dobbiamo riconoscere il fatto di non aver mai fatto il passo più lungo della gamba. Segno di grande maturità ed equilibrio.
Dobbiamo solo sperare che non molli. Così come viene spontaneo e naturale pensare nei momenti di crisi profonda immediatamente successivi ad una sconfitta, che non è solo quella numerica, in una partita di calcio.
Alzati e cammina, vecchia cara Paganese, con l’amorevole aiuto proprio di Raffaele Trapani; che non mollerà, siatene certi, se sentirà vicino l’afflato della comunità e di chi tiene al buon nome di Pagani sportiva. “Solo chi cade può risorgere” – suggeriva Humphrey Bogart, nell’omonimo film degli anni ’40.
Siamo caduti. Dobbiamo solo risorgere.
Nino Ruggiero
(Rubrica “Così è, anche se non vi pare”, Paganese.it  18 maggio 2011)

Eziolino Capuano in corsa per la panchina della Turris.

Dopo anni di anonimato la panchina della Turris, compagine blasonata che è impegnata nei play-off in Serie D, torna ad essere appetita come non mai. La possibilità concreta di ritornare tra i Professionisti ed il blasone di una piazza comunque storica come quella biancorossa stanno inducendo molti allenatori ad offrirsi già da ora alle dipendenze di patron Gaglione per il prossimo futuro. Nelle ultime settimane, a partire dalla finale di coppa Italia con il Perugia (trasmessa in diretta tv in tutta la penisola nostrana) il telefono del presidente della Turris è divenuto a dir poco bollente, facendo registrare impennate di contatti da parte di molti addetti ai lavori, desiderosi di assumere la conduzione tecnica del team corallino per la prossima stagione. Quindi, ammesso e specificato che la società non ha contattato nessuno, visto che la squadra sarà impegnata ancora per un bel po' nella stagione in corso, non bisogna trascurare però le repentine candidature di allenatori pronti al riscatto personale nel possibile anno della rinascita della formazione biancorossa.
Tra questi, secondo le ultime indiscrezioni, ci sarebbero le avances di giovani emergenti come Carmine Gautieri, alle prime esperienze come allenatore, e Pino Di Meo (ex Pro Vasto), autore del miracolo Giulianova, avendo salvato la squadra abruzzese a stagione in corso quando ormai tutti la davano già per retrocessa.
Sarebbe interessato alla panchina corallina anche il navigato Salvatore Di Somma, attuale ds della Juve Stabia ma grande amico di patron Gaglione, il quale fu vicino alla Turris nella stagione 2009/2010 dopo l'esonero di Emilio Longo, ma fu costretto poi a rinunciare alla proposta della società per la scarsa conoscenza dei Dilettanti.
Nella piazza corallina è stato più volte avanzato il nome di Eziolino Capuano, reduce dalla retrocessione con la Paganese: un nome che affascina un po' tutti gli ambienti calcistici per i suoi modi alquanto "folkloristici", ma che da un punto di vista squisitamente tecnico non rientrerà quasi sicuramente nei piani futuri della Turris. Ovviamente tutti questi discorsi camperebbero in aria se, facendo i dovuti scongiuri, la Turris non dovesse riuscire nel salto in Lega Pro, obiettivo verso il quale la società corallina è dedita completamente in questo momento e non potrebbe essere altrimenti.

TuttoTurris.com

17.5.11

La Gioventù non retrocede mai.

Ravenna, venerdì si discuterà il ricorso per il presunto illecito.

Pavia e Paganese si sono costituite parti terze interessate nel procedimento.

La Corte di Giustizia Federale esaminerà venerdì 20 maggio, con inizio alle ore 13.30, presso la sede romana in Via Po, i ricorsi presentati dal Ravenna Calcio e dal ds Giorgio Buffone avverso la decisione della Commissione Disciplinare che lo scorso 12 maggio ha inflitto al club giallorosso la penalizzazione di sette punti da scontarsi nella stagione in corso e al dirigente tre anni di squalifica con riferimento al presunto illecito sportivo commesso prima di Lumezzane-Ravenna. Venerdì saranno presenti anche l’Ac Pavia e la Paganese Calcio che si sono costituite parti terze interessate nel procedimento dinanzi all’organo di appello.


Fonte: Ravenna Calcio

Monza, la società al lavoro per evitare lo spostamento del match col Pergocrema.

L’A.C. Monza Brianza 1912 rende noto attraverso un comunicato ufficiale che, al fine di tutelare l’immagine della Città, delle Istituzioni, della Società stessa e soprattutto per fare in modo che i tifosi biancorossi possano seguire la squadra dagli spalti dello "Stadio Brianteo", si sta prodigando, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, per scongiurare lo spostamento in altra sede della partita Monza-Pergocrema, valevole per i PlayOut e in programma domenica 29 maggio. Tale spostamento è stato paventato dalla Lega Pro (per bocca del suo vicepresidente - Salvatore Lombardo - in un comunicato emanato nel tardo pomeriggio di ieri, dove si parlava di Pavia come probabile sede, ndr), nel caso dovesse perdurare l’assenza della documentazione necessaria per certificare l’agibilità dello "Stadio Brianteo".

Redazione Monza-News

Trapani: "E' il momento delle riflessioni!"

A distanza di 48 ore però in cittá ci si chiede quale sará il futuro. Forse è troppo presto per capire, anche se sensazioni non proprio positive si avvertono dopo un breve colloquio telefonico con il presidente Trapani. "Ora sono amareggiato e deluso. E’ presto per decidere il futuro ora è il momento delle riflessioni , devo valutare tante cose insieme anche ai miei amici dirigenti. La scelta se lasciare o continuare dipende da più fattori, che ora non sono ancora decifrabili nella mia mente. Ci vuole qualche settimana e poi tireremo le somme". Su un punto però il presidente Trapani è fermo e convinto: "Con me la Paganese non fallirá mai: rispettando anche la scadenza del 15 maggio e regolando tutti i pagamenti, noi siamo una societá sana. Si può retrocede sul campo ma i nostri bilanci sono da promozione".  E’ un presidente che cova tanta rabbia dentro e che conoscendo la sua passione viscerale rifletterá dieci, cento, mille volte prima di cedere la societá. Al momento in essere non sembra esserci trattativa in embrione per passare la mano. "Pur amando la Paganese non è detto che la debba continuare a gestire in eterno, anche se è prematuro parlare di futuro. Nei prossimi giorni è in programma un incontro col sindaco Gambino con il quale ci siederemo a un tavolo per cercare di valutare la situazione. Solo dopo ci potrebbero essere delle novitá".

La Città - www.paganese.net

Paganese, il disperato tentativo di rimanere aggrappati alla Prima Divisione.

Se la Paganese è retrocessa sul campo molte cose non sono andate giù alla societá azzurrostellata, inerenti al "caso Ravenna" che come si ricorderá la settimana scorsa - in seguito al deferimento della Procura Federale per il tentativo di illecito attuato dal ds Buffone - ha portato alla penalizzazione di sette punti della societá romagnola. Una sentenza - secondo il presidente Trapani - arrivata troppo a ridosso dell’ultima giornata di campionato e che ha finito per inficiare anche dal punto di vista psicologico la gara Monza-Ravenna, terminata in paritá. La Paganese ha presentato ufficialmente ricorso attraverso il proprio legale, l’avvocato Aita, nei confronti della decisione assunta dalla Commissione Disciplinare, costituendosi parte interessata. L’udienza si svolgerá venerdì a Roma. "Riteniamo assurda la sentenza emessa e chiediamo o una pena più severa o la retrocessione diretta della societá romagnola": il presidente Trapani, dunque, non vuol lasciare nulla al caso ritenendo la pena troppo mite. Un estremo tentativo per restare aggrappati alla Prima Divisione.

La Città di Salerno

Trapani in stand-by: "Ho bisogno di stimoli".

Francesco Pepe PAGANI. L'epilogo della stagione è stato amaro ed ora c'è spazio solo per le riflessioni. Il futuro della Paganese non si deciderà a stretto giro, la retrocessione in Seconda Divisione è dura da digerire e l'attenzione della società del patron Raffaele Trapani è esclusivamente rivolta al disbrigo delle ultime scadenze economiche. La voglia di mollare però, manifestata dal presidente azzurro nell'immediato dopo gara con il Sudtirol ai suoi compagni di cordata, si scontra con l'indole orgogliosa di Trapani. Il massimo dirigente della Paganese ha preso qualche giorno di tempo per sciogliere le sue riserve sul futuro del club ma sembra avere accolto con piacere la civile risposta del pubblico del Torre alla cocente delusione. Un affetto che il popolo azzurrostellato non ha mancato di sottolineare anche sui vari blog e social network della rete. Il day after dell'inutile vittoria con il Sudtirol è affidato alle parole del direttore generale azzurrostellato Filippo Raiola: «Fa sempre male retrocedere - dichiara il diggì della Paganese - ed è normale che ora ci sia una pausa per far sbollire la delusione per un finale di stagione inaspettato. Il mondo del calcio regala da sempre grandi gioie ed amarezze ma credo che tutte le componenti in seno alla Paganese abbiano fatto il proprio dovere per tentare di salvare la categoria». Fin dal suo avvento alla Paganese all'indomani del ritorno nel calcio professionistico, Raiola ha sempre avuto un rapporto improntato alla massima fiducia e stima reciproca con il presidente Trapani e ne conosce fino in fondo la sua voglia di riscatto: «Ragionare a caldo non porta mai da nessuna parte - prosegue - e Raffaele Trapani aveva già approntato un programma tecnico in caso di salvezza. Qualcosa poi è andato storto e ci ritroviamo a commentare una retrocessione che potevamo evitare. Sono certo però che la società saprà trovare gli stimoli giusti per ripartire con nuovo entusiasmo. Mi preme poi sottolineare la compostezza della tifoseria che è stata eccezionale per il sostegno alla squadra e per la sportività con cui ha accettato il verdetto del campo». Infine l'auspicio di Raiola per la prossima stagione: «Talvolta il mio compito è oscuro ed i frutti non sono ben visibili sul campo - chiude - d'altronde al pubblico interessano i risultati. Spero che la Paganese possa contare nella prossima stagione su un uomo mercato che abbia conoscenza illimitate nel mondo del calcio e contatti con diverse società di categoria superiore». La nuova stagione della Paganese ripartirà dalle fondamenta con un terreno di gioco in erba sintetica per il quale Raiola si è già mosso tempestivamente con una ditta specializzata nel settore.

Francesco Pepe - Il Mattino

Il video di Paganese-Sud Tirol.



da Paganinotizie.it

Ammenda di 750 euro alla Paganese Calcio.

Il Giudice Sportivo della Lega Pro, in riferimento al match Paganese – SudTirol, ha inflitto alla società azzurrostellata un’ammenda di 750 € “perchè propri sostenitori introducevano e accendevano nel proprio settore alcuni fumogeni e facevano esplodere due petardi, senza conseguenze”.

Caso Ravenna: la Paganese si costituisce parte civile.

Se la squadra, nella giornata di ieri, è retrocessa in Seconda Divisione, la società non si è ancora arresa al verdetto del campo. Il sodalizio azzurrostellato, infatti, in mattinata, si è costituito parte civile nel processo Ravenna affidandosi all'Avv. Gaetano Aita. Nell'udienza, fissata per le ore 13 di venerdì, il legale di Eboli chiederà la retrocessione della squadra giallorossa o in alternativa una forte penalizzazione. Non sono ritenuti congrui, infatti, i sette punti inflitti dalla Disciplinare ai romagnoli in seguito alla tentata corruzione per la gara di Lumezzane. La Paganese, inoltre, si ritiene ulteriormente danneggiata dalla sentenza in quanto, con i giallorossi precipitati in zona playout, è risultata determinante la gara giocata ieri a Monza, il cui pareggio ha, di fatto, condannato i ragazzi di Capuano all'ultima posizione in classifica.

E' previsto, invece, per metà settimana l'incontro tra il Presidente Trapani ed il Sindaco della città, Alberico Gambino. Il massimo esponente azzurrostellato è intenzionato a consegnare il titolo nelle sue mani ma se dovesse ricevere il giusto appoggio da parte dell'Amministrazione Comunale potrebbe anche recedere dall'iniziale volontà.

paganese.it

16.5.11

Forza Paganese!

All’uscita dello stadio i miei occhi erano diventati lucidi incrociando gli sguardi di tanti tifosi con i quali negli ultimi anni avevo condiviso tante gioie. Il calcio è così. Si piange e si ride come l’altalena della vita. Al mio fianco c’era però mio figlio Salvatore che continuava a sventolare la sua bandiera azzurra e guardandolo, in un attimo, la rabbia, la delusione sono svanite come mi capita dopo ogni sconfitta della mia cara Paganese spiegandogli che nel calcio esiste anche la sconfitta e bisogna accettarla con sportività. Allo stesso tempo dal profondo del cuore, soprattutto in questo momento, grido ancora più forte: FORZA PAGANESE!

Peppe Nocera per Paganese.it

E pensare che qualcuno ci dà per salvi! Ma sono reggiani...

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