23.4.10

Vincere per sopravvivere.

La lunga settimana sta volgendo al termine lasciando il posto all'ansia della vigilia di calciatori e tifosi per quella che da tutti è stata definita la partita della vita. Non è esagerata definirla così, sempre in ambito sportivo visto che sono ben altre le partite della vita o della sopravvivenza ma ciò rende meglio il significato di cosa rappresenti per la Paganese la trasferta di Crema. E' la partita del dentro o fuori, della vera ultima spiaggia, altro termine per definire una gara in cui non ci saranno appelli. O si vince o la retrocessione è cosa quasi fatta. In Lombardia, la Paganese mette in gioco il destino di un'intera stagione vissuta sempre in fondo alla classifica e che ora deve cercare di capovolgere proprio nel finale. Le condizioni non sono del tutto favorevoli agli azzurri visto che in trasferta riaffiorano, come in un incubo notturno, tutte le ombre di una squadra che sa che prima o poi, durante la gara, si troverà in difficoltà. Quel minimo di spavalderia che mostra in casa, emersa soprattutto nel girone di ritorno, fuori dalle mura amiche la perde di colpo annichilendosi dinanzi alla prima difficoltà. Contro il Pergocrema, però, questa volta davvero non c'è più tempo per esaminare strategie o moduli anti avversario, il peggior avversario della Paganese è la Paganese stessa. Ci vuole l'impresa senza troppi giri di parole, quell'impresa che manca alla formazione di Palumbo dalla trasferta di Monza nel girone d'andata, unico sorriso a trentadue denti giunto in trasferta. Dando uno sguardo ai numeri c'è ben poco da sperare, una squadra che è nata quadrata non può morire tonda, dunque sul piano statistico anche a Crema ci sarà l'ennesima sconfitta. Questo è quello che dicono i freddi numeri. Bene, la Paganese deve andare contro le statistiche, sovvertire il più crudo e reale dei pronostici. Confido nella voglia di riscatto di un gruppo che ora, o mai più, deve dare un segnale forte prima a se stesso e poi agli altri. Bisogna uscire indenni da Crema, possibilmente giocare per il colpaccio, il punto alla fine potrebbe anche non bastare. Con il pari si è legati agli altri risultati, con la vittoria cambierebbero gli scenari di questo finale di stagione. Ragazzi, ora o mai più. Bisogna scendere in campo convinti che sia davvero l'ultima partita di campionato con la grinta e la cattiveria sportiva giusta, determinati a tutto. Solo così si può creare l'impresa, quella di tornare a Pagani e ritrovarsi ancora in vita per lottare sino alla fine per quello che si preannuncia, se dovesse avverarsi, il miracolo dei miracoli. Forza Paganese!!

Peppe Nocera per Paganese.it