22.3.10

Benevento: a fine gara esplode la rabbia dei tifosi.



Raffaele Consiglio Pagani. Alla fine è scoppiata la rabbia dei tifosi del Benevento che prima hanno rifiutato i calciatori sotto il loro settore e poi hanno distrutto i bagni del settore a loro destinato dell'impianto sportivo paganese. Eppure è stato un derby regolare e civile vissuto in maniera eccellente dalle due tifoserie che hanno dimostrato grande prova di maturità. Una giornata da dimenticare invece per il risultato sportivo. Il Benevento cade ancora ed a questo punto le sconfitte di fila diventano tre. Sconfitte che hanno minato seriamente l'accesso degli stregoni alla lotteria finale dei play off. L'amministratore delegato del club, Ciro Vigorito, nonché fratello del presidente l'ha vista così. «Questa sconfitta ci complica i piani per l'accesso ai play off. Per fare una battuta dico non c'è due senza tre. Scherzi a parte. Speriamo che questo ciclo negativo sia finito e già dalla ripresa del campionato riusciamo ad invertire la rotta. Il ririto ha ottenuto i suoi effetti almeno sotto l'aspetto della reattività. Oggi hanno messo un po’ di cuore non siamo riusciti a portare a casa punti e poi devo dire che la Paganese ha messo davvero tutto in campo». Sul rifiuto della tifoseria aggiunge. «Credo che sia la cosa più giusta dare rispetto a chi ci ha seguito fino a Pagani. Non so chi ha rifiutato questo invito ma se i tifosi hanno avuto questo tipo di atteggiamento sono liberi di farlo. Bisogna avere pazienza perché se alla fine si rompe il giocattolo io e mio fratello non ci divertiamo più». Su Camplone preferisce non sbottonarsi. «Per mia abitudine e per la mia esperienza da dirigente sono portato a riflettere a menta fredda. Diversamente dovrei fare il bidello». Lo spirito di Vigorito però è sempre combattivo. «Il campionato del Benevento è già cambiato. Siamo fuori oggi dai play off. Ripeto bisogna tornare a vincere altrimenti vorrà dire che se alla fine falliremo il nostro obiettivo vorrà dire che avremo buttato solo via un bel po’ di milioni di euro». Mister Camplone aggiunge. «Siamo partiti discretamente bene poi abbiamo subito subito gol su una punizione inventata. Peccato perché non è che abbiamo rischiato tanto. Questa è una mazzata che dobbiamo subito superare mentalmente. Durante il ritiro abbiamo parlato di tante cose con i calciatori però poi alla fine in campo la squadra è piatta. Non c'è la determinazione che c'era prima con il cambio dell'allenatore. È un momento che ci può stare. I calciatori devono solo pensare a giocare e basta. Devono liberare la mente da qualsiasi obiettivo altrimenti se ci mettiamo a pensare che dobbiamo recuperare rischiamo di più. Arrivare ai play off non è stato mai facile. Questo lo sapevamo già. Si deve uscire alla svelta da questa situazione mentale altrimenti sarà dura». Sul suo futuro aggiunge. «Tutti gli allenatori rischiano da quando firmano il contratto. Noi siamo legati ai risultati. Vinci è sei intoccabile, perdi e sei traballante. Sono sereno perché stiamo lavorando e lavoriamo durante la settimana. Se poi la società ritiene di dare una scossa a questa squadra per il bene del Benevento e per salvaguardare il capitale investito decideranno loro. Io continuerò a lottare e fare il lavoro che ho fatto fino ad adesso. Se ho firmato con il Benevento è perché credevo in questo progetto e ci credo anche adesso».

Il Mattino