29.10.09

L'ex Nando Castaldo: "Arriviamo a Benevento nel nostro momento peggiore".



Intervista ad uno dei tanti ex di domenica: Nando Castaldo che mostra un pizzico di nostalgia.

Il Benevento, dopo il successo contro i padani, torna tra le mura amiche (dopo due settimane di assenza) e cerca quella benedetta continuità che fin qui non è riuscito a trovare. La prova del nove dovrà esser sostenuta contro la Paganese, squadra che giace all’ultimo posto con soli cinque punti in classifica. L’appuntamento risponde, per di più, al nome di derby e la febbre sale vertiginosamente. I tre punti conquistati a Crema hanno regalato alla piazza sannita cauto ottimismo, ma ora servono conferme ed Acori le cerca proprio contro i biancoazzurri. Il team salernitano è una vecchia conoscenza della strega, non siamo quindi di fronte ad uno perfetto sconosciuto. Sulla sponda nemica, da quest’estate, ha preso dimora anche un ex illustre: Nando Castaldo. Si tratta del primo scontro di fioretto tra il difensore ed i giallorossi. Il paganese ci presenta la sua compagine, ci rivela le difficoltà che sta incontrando il gruppo e le emozioni che si appresta a vivere nel suo derby del cuore. “Questa sfida arriva nel momento peggiore della stagione –esordisce- noi siamo in grossa difficoltà, il Benevento, invece, pare abbia chiuso definitivamente la sua parentesi grigia ritrovando anche un calciatore importante come Evacuo”. D’accordo, sulla carta, non sarà la sfida più avvincente della giornata, insomma l’avversario non è dei più temibili, ma le piccole squadre, si sa, tendono sempre ad esaltarsi contro le big. “Quando si affronta il Benevento non servono stimoli esterni. E’ sempre stato così. Se hai di fronte un grande club tutto viene da sé. Ho avuto l’onore di indossare per due anni e mezzo quella maglia ed ora sto provando l’emozione che si vive dall’altra parte dello sbarramento. E’ già qualche giorno che ci penso ed ancora non me ne capacito. Possibile che devo battermi contro una tifoseria che mi ha incoraggiato? Contro compagni ed amici con i quali ho condiviso tutto, gioie e dolori?”. Il calcio è questo. “Quando si è professionisti si deve esser pronti a tutto, certe situazioni vanno messe in bilancio, ma ripeto, questa sfida arriva nel momento peggiore del campionato sia per quanto riguarda la mia persona per il coinvolgimento emotivo sia per i risultati fin qui ottenuti dalla Paganese. Sicuramente prima del match una chiamata scapperà ai miei grandi amici Palermo e Gigi Castaldo”. I salernitani, diciamoci la verità, ai nastri di partenza non avevano l’ambizione di affrontare un campionato di vertice ma neppure credevano che si sarebbero impantanati sul gradino più basso della classifica. “In molti, dall’esterno, hanno creduto che il pareggio di domenica contro il Lumezzane fosse stato un risultato positivo, dato il valore della sfidante, ma per noi il discorso è diverso. Dovevamo fare risultato pieno. Per quanto mi riguarda non è un punto conquistato, ma due punti persi. In casa non dobbiamo sbagliare. Non siamo stati abbastanza bravi da far valere il fattore campo”. Questo è solo l’ultimo atto, ma nel tragitto i rimpianti accumulati sono tanti. Eccoli qui, uno dopo l’altro. “Abbiamo raccolto meno di quanto seminato. Ad esempio a Sorrento abbiamo disputato una gara molto positiva, ma non siamo andati oltre il pareggio. Contro il Viareggio, in casa, ci è toccata la stessa sorte. E questi sono punti persi che pesano come un macigno perché li abbiamo gettati via contro team che come noi lottano per non retrocedere. Erano abbordabilissimi. A dirla tutta quasi nessuno è riuscito a fare la voce grossa, da un punto di vista del gioco, nei confronti della Paganese. Le uniche che veramente ci hanno rivoltato come calzini sono state Varese e Cremonese, ma per il resto non abbiamo mai sfigurato”. Perché quindi solo cinque punti? E’ solo questione di sfortuna, o c’è altro? Dando uno sguardo alle schede anagrafiche degli atleti che compongono lo spogliatoio viene il dubbio che delle pecche siano anche frutto di inesperienza. “Può darsi. Siamo una squadra giovanissima composta da atleti interessanti. Forse stiamo pagando anche il fatto che il gruppo è stato costruito strada facendo. La rosa è stata completata ad agosto, quindi qualcuno non ha svolto neppure la preparazione con il resto dei compagni. Ora stiamo cercando di creare la giusta amalgama. E penso che anche il Benevento, almeno all’inizio, abbia sofferto dello stesso male. Ora si è rialzato e potrà dimostrare all’intero girone che è l’unica, vera squadra da battere. L’ho detto all’inizio e lo ripeterò fino alla fine. Parlo per esperienza diretta: sono stato lì un paio di anni e mi sono reso conto di quanto sia importante avere un pubblico esigente ed una società ambiziosa”. Resta da capire quali potrebbero essere le contromisure che i salernitani proveranno ad adottare per arginare la corazzata giallorossa e per colmare il gap tecnico. “Non verremo lì a sollevare le barricate. Proveremo ad imporre i nostri ritmi. La caratteristica principale di questa Paganese è che in campo corre tantissimo. Dovremo sfruttare al massimo le fasce ed esser cinici nel momento in cui ci avvicineremo alla porta”. Non è mica poco…

Il Sannio Quotidiano