19.5.09

Un pizzico di...Pepe.

Obiettivo centrato. Abbiamo sofferto ma abbiamo conquistato la nostra salvezza che vale come una vittoria di campionato. Ancora una volta ha vinto la nostra città e la nostra voglia matta di tenerci stretto l'unico tesoro di cui andare fieri: la Paganese Calcio. Un pomeriggio da leoni quello di domenica 17 maggio 2009, il buon senso ci aveva imposto di restare a casa a soffrire davanti a tv, pc e incollati ai telefonini per interagire con gli amici di sempre avventuratisi in incognito al Romeo Menti. Per evitare ansie ho preferito assistere alla farsa di Sorrento-Taranto con il conseguente biscottone. Ho resistito pochissimo tempo, il cuore pulsava forte e la Paganese era un pensiero fisso e costante. Cambio di strategia allora. Spengo la tv, percorrendo il perimetro di casa un'infinità di volte con il cellulare in pugno. Non ce la facevo infatti a seguire i collegamenti audio e via web. Non nascondo che più volte mi sono fermato a pensare se fosse stato il caso di comporre i numeri fatidici e mettersi in contatto con gli amici che erano al Menti. Mentre il dubbio mi assaliva ed i caffè sorseggiati nemmeno si contavano più, la partita sembrava avviata verso la fine ed è qui che comincia il vero dramma di una domenica calda in tutti i sensi. Non ho resistito ed ho fatto la telefonata che mi ha mandato in tilt. Nella città delle acque bisognava giocare un recupero di ben otto minuti. Panico totale e nervi a fior di pelle. Poi un urlo liberatorio proveniente dalla strada e contemporaneamente il telefonino che squilla. È finita, siamo salvi e mi lascio andare stremato e tra le lacrime sul divano in salotto. Faccio in pena in tempo ad abbracciare mio padre che mi ha trasmesso la malattia azzurrostellata a metà anni '80 che decidiamo di dare sfogo alla nostra gioia raggiungendo il piazzale del Torre già invaso da altri tifosi festanti. Lì ti rendi conto che la maglia che ami, la città che onori ed il popolo che la rappresenta è il più bello e fortunato del mondo. A Pagani il calcio è ragione di vita, è passione pura, è un qualcosa che va al di là dell'aspetto puramente sportivo. Te ne accorgi quando una marea umana, che aveva sofferto in silenzio non meno del sottoscritto per tutta la durata del match con le vespe, invade l'antistadio ed accoglie il pullman dei nostri eroi portandoli in trionfo. Ce l'abbiamo fatta tutti assieme, orgogliosi di appartenere a questa terra il cui riscatto passa anche attraverso il calcio, attraverso la magica stella, quella che brilla e brillerà ancora di luce propria. Perché la Paganese ha vinto da sola contro tutto e tutti. Questa salvezza è il giusto premio per l'intero ambiente che non ha mai mollato. Tifosi, società, staff tecnico, calciatori, addetti ai lavori hanno formato un connubio perfetto per tagliare il traguardo finale. Vi ringrazio tutti personalmente per le forti emozioni che mi avete regalato durante tutta la stagione. Grazie a tutti i colleghi che mi hanno coadiuvato nel corso dell'anno ad Alè Paganese ed agli amici di Paganese.it, in particolar modo al direttore ed amico Gianluca Russo sperando che mi rinnovi la "fiducia" anche per il prossimo anno. Ora godiamoci il meritato riposo domenicale senza stress. Concentrerò le mie energie sullo studio, sugli affetti familiari e su quelli sentimentali troppo spesso trascurati per un altro amore che si chiama Paganese. Vi abbraccio tutti, al prossimo anno ed ai prossimi successi. Sempre Alè Paganese.

Francesco Pepe - paganese.it