29.4.08

Miggiano: la salvezza non è un miraggio.



ANDREA BUONAIUTO Pagani. Dall'Inferno al Purgatorio nel breve volgere di novanta minuti. Tante cose cambiano, altri scenari potrebbero riaprirsi. I tre punti raccolti a Cava hanno di colpo mutato il destino della Paganese, ora Miggiano e soci sono gli artefici primi del loro destino. Non ci sono più calcoli da fare, i numeri parlano chiaro: una vittoria domenica rappresenterebbe un ulteriore passo verso la salvezza. Di mezzo c'è il Cittadella, terzo in classifica, in aperta sfida contro la Cremonese per la prima piazza della griglia play-off. Il Manfredonia, ultimo in graduatoria a quota 28 riceve in casa il Verona, il Lecco ospita la Cremonese. L'intreccio del calendario è gustoso, addirittura l'ultimo turno potrebbe strizzare l'occhio alla Paganese e spedirla dritta verso la quart'ultima posizione, traguardo ottimale per le logica degli spareggi salvezza: «Non facciamo calcoli - afferma il tecnico della Paganese - Dobbiamo vincere la gara di domenica senza guardare le altre partite. Se dovessimo spuntarla guadagneremo una posizione favorevole nella griglia dei play-out». Non è tipo da mezze misure Miggiano, la settimana di passione è ufficialmente aperta, così come la caccia al miglior lido possibile per aspirare alla salvezza. La Paganese ora può costruire il suo destino, il cantiere è ancora aperto ed il tecnico ha dato precise direttive per completare l'opera. Sono passati appena due mesi dal suo insediamento sulla panchina, le migliorie sono sotto gli occhi di tutti, la bontà del lavoro potrebbe sfociare nel risultato che tutti bramano: «Ricordo bene l'ambiente che ho incontrato nel momento in cui ho iniziato il lavoro - continua Miggiano - Ho trovato una squadra demotivata, timorosa. La mancanza di risultati stava sfaldando il gruppo». Una situazione oggettivamente condizionante, crisi di risultati, dunque crisi di gioco. Il lavoro è stato paziente, così come lo spirito del gruppo che si è unito intorno al tecnico ed ha abbozzato la rinascita: «Ho detto subito ai ragazzi quali erano i capisaldi del nostro lavoro. Ho dato regole precise che prima non c'erano, fortunatamente ho trovato un gruppo intelligente che ha voluto seguirmi. Credo che uniti potremmo centrare l'obiettivo». Un cambio di marcia, che ha sollecitato giocatori ed ambiente: intervenire prima sulla testa, poi sul credo tattico. Così la Paganese ha voltato pagina, cambio di mentalità e cambio di modulo: «Credo che a livello tattico il 3-5-2 rappresenti il modulo che meglio si modella per le caratteristiche dei giocatori. Noi contiamo sulle nostre qualità difatti giochiamo un calcio più propositivo». Il suo credo non si discosta dal cambio di mentalità adottato: per raggiungere un obiettivo bisogna attaccarlo, con determinazione e voglia di vincere: «Certo, sono proprio queste le caratteristiche che più mi sono piaciute domenica scorsa. Il gruppo è vivo e dovremo riproporre la stessa mentalità». Il Cittadella chiama, come risponderà la Paganese: «Il Cittadella gioca il miglior calcio del girone ma la differenza la faranno le motivazioni. Finora il pubblico è stato straordinario, domenica ci sarà vicino, non vi sono dubbi». Oggi c'è la ripresa degli allenamenti in vista del delicato impegno di domenica. De Giosa e Fusco sono appiedati dal giudice sportivo, rientra invece Pasquale Esposito dopo il turno di squalifica. La preparazione dell'impegno è appena cominciata, la caccia è aperta.

IL MATTINO