17.3.08

E' triste ma è così (il commento di Nino Ruggiero al pareggio di ieri).

E’ un momento decisamente no per la Paganese; più ancora degli innumerevoli altri momenti negativi che stanno caratterizzando il suo tormentato campionato. Sia ben chiaro, non è questione di fortuna o di sfortuna, spesso impropriamente tirate in ballo. E’ semplicemente che la squadra non riesce a ritrovarsi; che non riesce più a sviluppare manovre offensive degne di tal nome; che – per assurdo – invece di migliorare, come era auspicabile in seguito al cambio del timoniere, addirittura è peggiorata. Poi, assenze importanti a parte, ci si è messa anche qualche discutibile scelta tattica. Giocatori quasi tutti fuori ruolo. Esperimenti? Possibile che a due mesi dalla fine del campionato si possa ancora procedere a tentoni? Sia ben chiaro, nessuno potrebbe mai affermare che la squadra schierata diversamente avrebbe vinto. Ma vedere giocatori come Scarpa al centro dell’attacco, stretto in una morsa inesorabile da due marcantoni, con pochissimi spazi a disposizione, fa male. Come fa male vedere un giocatore tutto pepe come Fanasca giostrare sulla trequarti campo in una posizione poco congeniale per le sue serpentine, per i suoi dribbling, per le sue verticalizzazioni: tutte armi che devono essere usate in modo micidiale nelle aree di rigore avversarie. E poi, Fusco… un giocatore dai piedi buoni costretto a fungere da terzino d’ala sulla destra, addirittura dietro Cossu che solitamente dà il meglio di se stesso in fase di interdizione del gioco avversario. C’è bisogno di dire altro? Bisogna coinvolgere nel discorso tattico anche Marino, anche Cantoro? Se è vero però che nessuno può essere certo che il risultato sarebbe stato diverso con uno schieramento tattico più appropriato, è pur vero che il pareggio sarebbe stato sicuramente accolto con una certa rassegnazione. “Meglio di questo non siamo in grado di fare” – avrebbero detto in tanti. Ma così, con recriminazioni di prammatica che oggi sono all’ordine del giorno, il risultato è tanto pieno di “se” di “ma” e di “però” che non promettono niente di buono per il futuro. Il Verona ci ha preso a braccetto all’ultimo posto della classifica. Nelle due prossime e consecutive trasferte sapremo definitivamente se può essere ancora cullato almeno il sogno dei “play-out”. E’ triste, ma è così.

Nino Ruggiero per Cronache del Mezzogiorno.