14.8.07

Panoramica delle nostre avversarie (dal sito monza-news.com)

Sul sito www.monza-news.com ho trovato questa carrellata di giudizi sulle protagoniste del giorne A della serie C1 2007-2008.

Manca, ovviamente, il giudizio sulla squadra locale del Monza.

Cavese: (all. Cioffi): poche partenze, fra esse quella dell’attaccante Schetter destinazione Messina e di Arno e di capitan D’Amico (che era la bandiera della squadra) che hanno preferito seguire il tecnico Campilongo a Foggia. Fra i tanti arrivi, da segnalare quelli di Zaccagnini (Frosinone), Geraldi (Lucchese), Panarelli (Foggia), del portiere Cecere (Avellino) e della coppia di attaccanti Giampaolo e Tarantino (Crotone). Una squadra da tenere d’occhio: il terzo posto dello scorso campionato nel girone B non è stato casuale e quest’anno al timone c’è un giovane allenatore reduce dai trionfi di Sorrento (due promozioni in due anni).

Cittadella: (all. Foscarini): la delusione del sesto posto maturato all’ultima giornata dell’ultimo torneo non è ancora sopita: i pochi movimenti di mercato, ma di qualità, ne fanno una outsider di lusso: via Fofana (attaccante, al Ravenna), ed i difensori Milani (a Trieste) e Mazzocco (a Padova) sono arrivati i giovani Maggiorini e Germinale (Inter) e Di Benedetto (Lazio) e poi Coralli (Empoli), Oliveira (Chievo). La conferma di Foscarini in panchina è garanzia di bel gioco ed ambizione.

Cremonese: (all. Mondonico): indiscussa regina del mercato. L’avvento della nuova proprietà (e di nuovi capitali) ne fanno la squadra più ambiziosa del girone. Via Carparelli (Grosseto), Pisacane (Genoa), Stendardo (Atalanta) e tanti altri, sono arrivati giocatori esperti del calibro di Temelin (Pro Patria), Colucci (Cagliari), Zauli e Brioschi (Bologna), Graziani (Mantova) oltre ad un gruppo di giovani promettenti. Il Padova dello scorso anno ha insegnato che non bastano i nomi, ma Mondonico in panchina potrebbe essere una garanzia in più.

Foggia: (all. Campilongo): non nasconde le proprie ambizioni, seppure con una campagna acquisti poco appariscente: Biancone (dal Pisa), Agazzi (dal Sassuolo), D’Amico (dalla Cavese) e Mora (dal Bari) sono giocatori che conoscono bene la categoria, anche se le partenze di Mastronunzio (Frosinone) e Shala (Cagliari) potrebbero farsi sentire. Il nuovo allenatore è un tipo ambizioso e determinato: già lo scorso anno con la Cavese ha dimostrato di essere all’altezza.

Foligno: (all. Bisoli): difficile fare valutazioni, se ne sono andate due colonne della squadra che ha guadagnato la promozione in C1 (Guastalvino e Manni, alla Cisco Roma), è arrivato un folto gruppo di giocatori da squadre di C2 e D oltre a due giovani da Chievo e Sampdoria. Fra i titolari c’è Bonura, ex biancorosso con poche apparizioni con la maglia del Monza.

Lecco: (all. Dolcetti): rimpiazzato in fretta e furia il tecnico Allegri (che ha preferito andare a Sassuolo), ha perso Delpiano, che ha cessato l’attività, l’esperto D’Ainzara (fine contratto) e l’ex Galli (fine contratto) e Maccoppi (a Vicenza). Ha cercato comunque di adeguarsi alla categoria con gli innesti di Campi (Monza), Altobelli (Chiasso), Vieri (Novara) e di due giovani interessanti dalla Primavera del Milan (Bloundek e Bottini). Confermato fra i pali il promettente Mazzoni (rinnovo del prestito dal Livorno).

Legnano: (all. Gabetta): dalla campagna acquisti sembra possa essere una squadra da prendere con le molle, ma aspettiamo la sentenza del campo. Molti volti nuovi, tutti esperti della categoria: fra essi Mandelli (ex del Monza, dalla Pro Vercelli), Albino (dal Perugia), Foglio (dal Pavia). Non mancano gli ex: Maggioni e Valtolina. In panchina è arrivato Gabetta, che per sette anni è stato il “secondo” di Antonio Sala, del quale ha assimilato metodi e mentalità.

Manfredonia: (all. Novelli): nessun nome altisonante fra gli acquisti, il più importante dei quali potrebbe essere quello del centrocampista Cossu (dal Ravenna). Le molte cessioni sono state rimpiazzate da giocatori giovani o provenienti dal girone B della C1. Si pensa alla salvezza e l‘arrivo dell’esperto D.S. Peppino Pavone ne è la conferma: uno che dei giovani ha fatto sempre la sua arma migliore, lanciandone tanti e bravi: uomini d’esperienza sì, ma quanti bastano. Pavone ha messo in panchina Novelli, un mister che coniuga grinta, sudore e lavoro.

Novara: (all. Discepoli): ceduti fra gli altri Bagnara e Dall’Acqua al Treviso e Lamantia al Genoa, i piemontesi sembrano essersi decisamente rinforzati con gli arrivi di Gallo (Torino, oggetto dei desideri anche per Bagnini…), Sinigaglia (Padova, ex biancorosso), Gheller (Pistoiese, anche lui un ex) e Rubino (dal Perugia), attaccante che arriva a Novara per la quarta volta nella sua carriera e che vanta un bottino di 35 gol in 82 partite in azzurro. Formazione ambiziosa, impreziosita dalla conferma di Mattassi, esterno di centrocampo fra i migliori della categoria.

Padova: (all. Ezio Rossi): organico da prima fila per i biancoscudati, che hanno ceduto gente come Sinigaglia, Bedin, Anaclerio e Manzoni (approdato all’Atalanta), ma hanno ingaggiato Varricchio (49 gol in 6 anni di serie C), Music (dal Torino), Mazzocco (dal Cittadella), Gentile (l’anno scorso a Monza) ed un certo Muzzi (36 anni, 75 gol in serie A) oltre ad alcuni giovani interessanti. Il presidente Cestaro ha dichiarato di avere avvertito Muzzi che il campionato di C può essere diverso e in certe circostanze anche più difficile di un campionato di A e B: già alla prima di campionato potremo assaggiare le velleità dei veneti, che sono stati la grande delusione dell’ultimo campionato e proprio per questo hanno tutte le intenzioni di rifarsi al più presto.

Paganese: (all. Cosco): la promozione dalla serie C2 è stata costruita soprattutto in casa, con 36 gol messi a segno in 17 incontri. Le partenze di pedine fondamentali come Fummo (11 gol la passata stagione) e Vicedomini non hanno trovato impreparata la dirigenza campana che ha pescato nel girone B dello scorso anno per trovarne i degni sostituti. Non ci sono nomi altisonanti, ma l’organico appare compatto e si può immaginare che la trasferta campana non sarà semplice per nessuna delle squadre del girone.

Pro Patria: (all. Marco Rossi): persi gli attaccanti Temelin (alla Cremonese) ed Artico (a fine contratto), il promettente portiere Arcari (al Brescia) oltre a qualche altro titolare, si affida a giovani di qualità. Su tutti Ardemagni, gioiellino del Milan Primavera. L’allenatore è nuovo e con i giovani ha sempre operato positivamente. Obiettivo salvezza, possibilmente senza patemi. Sarà la prima formazione ospite al Brianteo (seconda di campionato): per saperne di più basta attendere.

Pro Sesto: (all. Antonio Sala): c’è curiosità di vedere come Sala sarà riuscito a plasmare una squadra già durante l’estate, cosa che a Monza non gli è stata possibile fare. Le partenze di gente esperta come Araboni (in B all’Albinoleffe malgrado una stagione deludente), Cavallo, Cardamone e Boscolo hanno trovato molti innesti pronti a giocarsi il posto: su tutti Elia (vecchia conoscenza della categoria), Boisfer e Facchinetti. Una squadra operaia, fatta di gente che ha voglia di mettersi in mostra. E Sala in questo pare essere stato accontentato.

Sassuolo: (all. Allegri): il “tradimento” di Remondina ha fatto sì che la campagna acquisti sia partita con ritardo: se ne sono andati pezzi importanti come Agazzi (in B alla Triestina), Pensalfini (Sangiovannese), Pelatti (Reggiana), Gambadori (Pistoiese) e Benetti (Bassano). Come dire che non sarà facile ripetere le imprese dell’ultimo torneo. Fra i nuovi nessun nome altisonante (Girelli, Stancanelli, Borghese…ed un certo Colussi, lo ricordate?), ma le ambizioni del presidente (il “signor Mapei”) restano intatte.

Ternana: (all. Giorgini): l’obiettivo è quello di non ripetere la salvezza un po’ affannata conseguita nel campionato scorso (girone B). Molte partenze (quanti giocatori approdati alla Salernitana!), ma la struttura della squadra sembra essere stata confermata e fra gli innesti non ci sono grandi nomi, ma molti giocatori di categoria. Confermato anche il tecnico, anche lui uno che la serie C la conosce molto bene (ce lo ricordiamo per quello che ha saputo fare a Giulianova).

Venezia: (all. Corradini): le ambizioni ci sono; c’è anche un allenatore nuovo, che è stato il secondo alla Juventus di Lippi, Capello e Deschamps ma che non conosce la realtà della terza serie. Una campagna acquisti fatta di pochi movimenti, con tre titolari partenti (Moro, Stancanelli e Mayer) oltre al neo biancorosso Taccucci e con tre arrivi importanti come i fratelli Brevi e Veronese, fa sì che la qualità dovrebbe essere migliore di quella ammirata lo scorso anno. Se tanto ci dà tanto, dovrebbe essere fra le protagoniste, ma il calcio non è una scienza esatta.

Verona: (all. Colomba): sulla carta molte partenze e pochi innesti, in realtà la struttura della squadra ricalca molto quella dello scorso campionato. Pochi i nomi nuovi, ma di qualità (Anaclerio, Di Giulio, Zeytulaiev). Anche l’allenatore non si discute. Le potenzialità sono da prima della classe: gente come Comazzi, Gervasoni, Corrent, Da Silva e Morante sono da categoria superiore, ma lo sconcerto di ritrovarsi in terza serie non sarà facile da assimilare, soprattutto all’inizio.